Dubbi su paroxetina e alcolici

Buonasera
Sono un ragazzo di 30 anni e da Maggio 2019 ho iniziato a soffrire di una forma di dispnea, che inizialmente associavo a forte stress (avendo sempre sfogato lo stress in maniera piuttosto fisica, con tic come tosse nervosa, psoriasi, ecc) fino al momento in cui, a Luglio, questa dispnea si é cronicizzata cominciando a rendermi la vita impossibile, mi sveglia la mattina con quella sensazione e andavo a letto senza mai smettere di averla, però dormivo, ad Agosto ho fatto due "gite" al pronto Soccorso, la seconda chiamando ambulanza in pieno attacco di panico, dove mi veniva confermato che la mia respirazione andava bene ma era dovuto ad ansia e stress, prescrivendomi Xanax due volte al giorno e consigliandomi visita psichiatrica (lo Xanax mi distruggeva e volevo emetterlo il prima possibile)
Ma ho seguito alla lettera.

Da ottobre ho fatto una visita psichiatra con Ausl e sono seguito da una psicologa (ad oggi 2 volte al mese), la psichiatra mi ha prescritto delorazepam per le prime 3 settimane da inizio terapia e paroxetina 20g (Sereupin)
Ora, come dissi anche alla psichiatra, io ho un caso particolare, nel senso che sono titolare di un locale (cocktail bar) e la terapia abbiamo cercato di farla su misura, purtroppo non posso permettermi di chiudere l'attività e in tal caso non credo gioverebbe alla mia condizione psichica, dato che oltre che è una passione ed ho investito tempo (molto) e denaro (molto) e affrontato due anni di pandemia, ma gli ordini, le degustazioni, i cocktail da listino sono tutti sotto la mia giurisdizione e sono "impossibilitato" a non bere alcolici, sia chiaro che non sto parlando di quantità smisurate (ho passato mesi infernali e faccio tutto il possibile per stare meglio, non sono un autolesionista) ma ho avuto un colloquio poche settimane fa con un'altra psichiatra (sempre tramite ausl) che mi ha annunciato che io non posso assolutamente bere almeno fino a un anno perché la paroxetina prima di essere scalata deve fare passare un anno di tempo (cosa che io non sapevo affatto).

La mia domanda è, in questa condizione quale sarebbe la cosa giusta da fare, perché cominciavo a stare meglio fino a quel colloquio che mi ha mandato un po' in ansia di nuovo nella prospettiva di non poter svolgere il mio lavoro del tutto per un anno ecc
Grazie mille per l'attenzione
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
La paroxetina, che sta assumendo alla dose minima efficace, 20 mg, serve a controllare gli attacchi di panico, e si consiglia di continuarla per circa un anno per evitare recidive, cioè che ritornino gli attacchi. E' sconsigliabile bere alcolici durante il trattamento, perché possono accentuare la sonnolenza, dal momento che sia alcol che paroxetina vengono eliminati dal fegato. In più se per esempio deve guidare l'auto, i livelli di alcol nel sangue rimangono alti per periodi più lunghi del solito e questo bisogna tenerlo in considerazione.
Queste sono le indicazioni, poi occorre fare un bilancio costo/beneficio: un conto è la bevuta in una serata tra amici, a cui si può rinunciare, e un altro conto è dover rinunciare a un'attività su cui si è investito tanto a livello economico e anche emotivo.
Nel frattempo spero che con la psicologa stia imparando a gestire lo stress, che le provocava le somatizzazioni e il panico.

Franca Scapellato

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Utente
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Buongiorno Dottoressa
Intanto la ringrazio per la tempestiva risposta.
Per quanto riguarda il percorso con la psicologa sono molto contento, mi sento di esser riuscito bene a gestire la cosa sia grazie il suo aiuto e senza dubbio anche grazie alla paroxetina, ogni tanto sento ancora quella sensazione di dispnea, purtroppo, ma non così forte e invalidante come è stato in passato, e soprattutto non a un livello cronico.
Sono certo che la strada é lunga ma ora riesco quantomeno a sperare in bene.
La mia preoccupazione sul bere alcolici riguarda più che il fine terapeutico infatti, la domanda è: bere alcolici (chiaramente in quantità più che moderate) può compromettere il fine della terapia?
Ho passato settimane intere senza bere niente, e mi rendo conto però d quanto sia difficile svolgere il mio lavoro così, è un po' come se a uno chef si privasse di assaggiare i suoi piatti.
Per quanto riguarda il guidare, non guido, in generale, in quanto non ho la patente e un po' di sonnolenza la paroxetina me la dà a prescindere, sonnolenza inteso come sonno lungo al mattino, non tanto in giornata, quello non lo sento molto.
Grazie mille per la risposta
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Intanto mi fa piacere che stia imparando a gestire l'ansia con l'aiuto della psicologa e di sicuro con l' impegno che ci ha messo lei stesso.
Per quanto riguarda il suo quesito, come ha detto è un caso particolare, e con la psichiatra precedente riuscivate a intendervi ed eravate arrivati a un compromesso.
Il problema dell'alcol con la terapia a base di SSRI è sia di farmacodinamica (entrambe le sostanze sono smaltite dal fegato) sia psicologico, perché per molte persone l'alcol a dosi moderate è un "lubrificante sociale", o un modo per premiarsi, per rilassarsi o anche per fuggire dai problemi. Qui scrivono in tanti per chiederci in qualche modo un'autorizzazione a bere durante la terapia, cosa che non possiamo fare, perché non abbiamo direttamente in carico le persone.
Quello che le posso dire è che un consumo moderato (non oltre le 2 unità alcoliche al giorno, circa 24 grammi di alcol) in una persona giovane con un fegato in buone condizioni può aumentare un poco la sonnolenza. E' importante controllare regolarmente il profilo epatico e curare l'alimentazione.

Franca Scapellato