I farmaci funzionano o no?
Buongiorno, chiedo questo consulto forse banale per molti dei dottori che risponderanno.
Preciso che non è mia intenzione offendere i professionisti del settore, in quanto la domanda che pongo mi aiuterebbe a rispondere a dubbi dei miei amici e familiari sull’utilità degli psicofarmaci.
Io seguo una terapia EMDR per problemi d’ansia e ho estrema paura di finire a prendere farmaci a 21 anni, lo vedrei come una sconfitta.
Detto questo, ho un caro amico che ha superato la depressione dopo un percorso psicoterapeutico e afferma di aver assunto, su consiglio medico, il Prozac che non ha sortito effetti benefici.
Mia cugina, da sempre contraria alla psicoterapia perché a detta sua inutile, è da anni in cura presso uno psichiatra per i suoi seri problemi di ansia e crisi depressive, assume Xanax e altri farmaci da anni e sinceramente la vedo peggio di prima.
È come se fosse diventata rallentata, non saprei spiegarlo bene.
Mio zio ha usato farmaci per problemi psicologici e anche in quel caso non vedo grandi risultati.
Era a letto per la depressione prima dei farmaci e continua ad esserlo ora.
Ora, è vero che riportare 3 esperienze così può sembrare stupido, ma io vedo continuamente anche su questo sito persone che chiedono pareri su terapie farmacologiche che non migliorano la qualità della loro vita.
Inoltre, ho letto libri di Nardone in cui la natura salvifica dei farmaci viene ridimensionata fortemente.
Io ho paura di non risolvere i miei problemi con la psicoterapia e dover finire a prendere farmaci che per giunta potrebbero rivelarsi inutili.
Tra l’altro, a volte penso, se i farmaci funzionassero davvero, la depressione non sarebbe la prima causa di invalidità oggi, basterebbe assumere quelle pillole e tutto svanirebbe.
Esistono studi che accertino l’utilità dei farmaci in maniera inequivocabile, per una percentuale alta di casi?
Oppure è vero che molti degli effetti degli psicofarmaci sono placebo, nel senso che solo persone predisposte a fidarsi al 100% otterranno risultati?
Scusate ancora se vi ho offeso con questo quesito, vorrei solo chiarimenti
Preciso che non è mia intenzione offendere i professionisti del settore, in quanto la domanda che pongo mi aiuterebbe a rispondere a dubbi dei miei amici e familiari sull’utilità degli psicofarmaci.
Io seguo una terapia EMDR per problemi d’ansia e ho estrema paura di finire a prendere farmaci a 21 anni, lo vedrei come una sconfitta.
Detto questo, ho un caro amico che ha superato la depressione dopo un percorso psicoterapeutico e afferma di aver assunto, su consiglio medico, il Prozac che non ha sortito effetti benefici.
Mia cugina, da sempre contraria alla psicoterapia perché a detta sua inutile, è da anni in cura presso uno psichiatra per i suoi seri problemi di ansia e crisi depressive, assume Xanax e altri farmaci da anni e sinceramente la vedo peggio di prima.
È come se fosse diventata rallentata, non saprei spiegarlo bene.
Mio zio ha usato farmaci per problemi psicologici e anche in quel caso non vedo grandi risultati.
Era a letto per la depressione prima dei farmaci e continua ad esserlo ora.
Ora, è vero che riportare 3 esperienze così può sembrare stupido, ma io vedo continuamente anche su questo sito persone che chiedono pareri su terapie farmacologiche che non migliorano la qualità della loro vita.
Inoltre, ho letto libri di Nardone in cui la natura salvifica dei farmaci viene ridimensionata fortemente.
Io ho paura di non risolvere i miei problemi con la psicoterapia e dover finire a prendere farmaci che per giunta potrebbero rivelarsi inutili.
Tra l’altro, a volte penso, se i farmaci funzionassero davvero, la depressione non sarebbe la prima causa di invalidità oggi, basterebbe assumere quelle pillole e tutto svanirebbe.
Esistono studi che accertino l’utilità dei farmaci in maniera inequivocabile, per una percentuale alta di casi?
Oppure è vero che molti degli effetti degli psicofarmaci sono placebo, nel senso che solo persone predisposte a fidarsi al 100% otterranno risultati?
Scusate ancora se vi ho offeso con questo quesito, vorrei solo chiarimenti
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" EMDR per problemi d’ansia e ho estrema paura di finire a prendere farmaci a 21 anni, lo vedrei come una sconfitta."
Quindi se ha una polmonite a 21 anni ha paura di finire a prendere farmaci e li vive come una sconfitta ?
Lei vede solo quel che ritiene di vedere, e raccoglie pareri che potrebbero essere completamente sbagliati. Non c'è nessuna natura salvifica, specialmente poi se demolire un tipo di trattamento serve a esaltarne un altro. Non si tratta di competizione, non dovrebbe.
"Gli psicofarmaci" non significa niente. Se si ragiona, si ragiona su una terapia rispetto ad una diagnosi, altrimenti si parla del nulla. Però obiettivamente dire che non funzionano ed è placebo non è qualcosa che si può ricavare da nessuna lettura o evidenza, è una sparata gratuita.
Quindi se ha una polmonite a 21 anni ha paura di finire a prendere farmaci e li vive come una sconfitta ?
Lei vede solo quel che ritiene di vedere, e raccoglie pareri che potrebbero essere completamente sbagliati. Non c'è nessuna natura salvifica, specialmente poi se demolire un tipo di trattamento serve a esaltarne un altro. Non si tratta di competizione, non dovrebbe.
"Gli psicofarmaci" non significa niente. Se si ragiona, si ragiona su una terapia rispetto ad una diagnosi, altrimenti si parla del nulla. Però obiettivamente dire che non funzionano ed è placebo non è qualcosa che si può ricavare da nessuna lettura o evidenza, è una sparata gratuita.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
Rileggendo effettivamente poteva sembrare una sparata gratuita come dice Lei. In realtà io sono molto fiducioso nella scienza è certamente non vorrei paragonare i farmaci usati per il trattamento di disagi psicologici a intrugli magici non supportati da evidenze scientifiche. Ma come faccio a supportare la mia tesi se non trovo prove attendibili intorno a me?
Tuttavia, vorrei contestare solo una cosa che Lei dice.
Le malattie organiche non possono essere risolte senza farmaci. I disagi psicologici, in teoria, potrebbero essere risolti TALVOLTA con la psicoterapia senza passare dai farmaci. Per questo, assumere a 21 anni farmaci per disagi psicologici e farlo potenzialmente per tutta la vita, mi farebbe credere di essere incapace di superare i miei problemi senza ricorrere all’aiuto della pillola. Chiaramente è una mia percezione e non la verità assoluta, ma mi premeva specificarlo.
Questo consulto era rivolto a chiedere articoli o paper che ribaltassero la narrazione, di cui sono vittima consapevole, secondo cui gli psicofarmaci per ansia e depressione sarebbero poco efficaci.
Rileggendo effettivamente poteva sembrare una sparata gratuita come dice Lei. In realtà io sono molto fiducioso nella scienza è certamente non vorrei paragonare i farmaci usati per il trattamento di disagi psicologici a intrugli magici non supportati da evidenze scientifiche. Ma come faccio a supportare la mia tesi se non trovo prove attendibili intorno a me?
Tuttavia, vorrei contestare solo una cosa che Lei dice.
Le malattie organiche non possono essere risolte senza farmaci. I disagi psicologici, in teoria, potrebbero essere risolti TALVOLTA con la psicoterapia senza passare dai farmaci. Per questo, assumere a 21 anni farmaci per disagi psicologici e farlo potenzialmente per tutta la vita, mi farebbe credere di essere incapace di superare i miei problemi senza ricorrere all’aiuto della pillola. Chiaramente è una mia percezione e non la verità assoluta, ma mi premeva specificarlo.
Questo consulto era rivolto a chiedere articoli o paper che ribaltassero la narrazione, di cui sono vittima consapevole, secondo cui gli psicofarmaci per ansia e depressione sarebbero poco efficaci.
[#3]
"Ma come faccio a supportare la mia tesi se non trovo prove attendibili intorno a me?"
Studiando e applicando le cose, questo è il modo in cui ho fatto e faccio io.
"I disagi psicologici, in teoria, potrebbero essere risolti TALVOLTA con la psicoterapia senza passare dai farmaci."
E che differenza c'è ? Perché traccia questa linea di demarcazione tra psicoterapia e farmaci ? E le tecniche non farmacologiche e non psicoterapiche con chi vanno ? La distinzione tra psicoterapia e farmaci è propria di quelle scuole psicologiche che non si fondano su criteri biologici e che immaginano di curare "la mente".
Studiando e applicando le cose, questo è il modo in cui ho fatto e faccio io.
"I disagi psicologici, in teoria, potrebbero essere risolti TALVOLTA con la psicoterapia senza passare dai farmaci."
E che differenza c'è ? Perché traccia questa linea di demarcazione tra psicoterapia e farmaci ? E le tecniche non farmacologiche e non psicoterapiche con chi vanno ? La distinzione tra psicoterapia e farmaci è propria di quelle scuole psicologiche che non si fondano su criteri biologici e che immaginano di curare "la mente".
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Ex utente
Buongiorno dottore, credo di aver capito quale sia il punto. Ci sono esperti, come lei, che fondano ipotesi e soluzioni su criteri anche biologici, e scuole di pensiero, come quelle di cui ho sentito parlare io, che ripudiano tali criteri.
Ora, essendo voi gli specialisti, avrete ragioni per supportare una tesi piuttosto che un’altra e le conseguenti strategie di intervento. Quando però un paziente deve scegliere cosa fare di sè, allora è chiaro che sceglie la teoria più conforme alle sue idee. Cioè asseconda i propri pregiudizi, proprio come sto facendo io e chi mi circonda, cercando conferme parziali di ciò in cui si è scelto di credere. Ad esempio, la mia psicologa mi ha detto che ho problemi risolvibili attraverso la psicoterapia e non ho bisogno di farmaci. Questo mi ha fatto pensare che sotto sotto anche lei sospettasse dei farmaci (ovviamente speculazione mia infondata). Spero che Lei possa dirmi se ho capito bene il problema, in quanto sarei curioso di sapere se sia questo il motivo delle reticenze di molti, me compreso, nei confronti dei farmaci, visti come trappole da cui è impossibile uscire una volta entrati. Grazie
Ora, essendo voi gli specialisti, avrete ragioni per supportare una tesi piuttosto che un’altra e le conseguenti strategie di intervento. Quando però un paziente deve scegliere cosa fare di sè, allora è chiaro che sceglie la teoria più conforme alle sue idee. Cioè asseconda i propri pregiudizi, proprio come sto facendo io e chi mi circonda, cercando conferme parziali di ciò in cui si è scelto di credere. Ad esempio, la mia psicologa mi ha detto che ho problemi risolvibili attraverso la psicoterapia e non ho bisogno di farmaci. Questo mi ha fatto pensare che sotto sotto anche lei sospettasse dei farmaci (ovviamente speculazione mia infondata). Spero che Lei possa dirmi se ho capito bene il problema, in quanto sarei curioso di sapere se sia questo il motivo delle reticenze di molti, me compreso, nei confronti dei farmaci, visti come trappole da cui è impossibile uscire una volta entrati. Grazie
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Il metodo scientifico riguarda la modalità con cui si ricercano e si leggono i dati. Non è importante che ci sia una teoria. Si può parlare per dati.
Per quanto riguarda le scuole di pensiero, non possono esistere scuole non biologiche, se stiamo parlando di esseri umani. Questo ne esclude già qualcuna.
Psicoterapia, medicinali, elettrostimolazione, tutte sono modalità che biologicamente agiscono, per cui il punto non è questo, ma cosa funziona su quale problema.
Per quanto riguarda le scuole di pensiero, non possono esistere scuole non biologiche, se stiamo parlando di esseri umani. Questo ne esclude già qualcuna.
Psicoterapia, medicinali, elettrostimolazione, tutte sono modalità che biologicamente agiscono, per cui il punto non è questo, ma cosa funziona su quale problema.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 15/02/2022.
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