Ansia generalizzata e paura di perdere il controllo
Buonasera gentili dottori,
vi scrivo per un problema che temo possa diventare sempre più forte e al quale ho già permesso, anche se per poco tempo, di invalidarmi la vita.
Non voglio più che questo avvenga.
Sono una ragazza di 30 anni, e da qualche settimana soffro di una forte ansia, acuitasi proprio negli ultimi giorni.
Cercherò di essere il più chiara possibile riguardo ciò che penso possa averla scatenata, anche se credo si sia trattato di un insieme di cose delle quali le ultime due sono state sicuramente le classiche "gocce che fan traboccare il vaso".
Parto proprio da queste ultime: esattamente il 6 Gennaio, uno dei miei cani (ai quali sono particolarmente legata) ha avuto una reazione allergica molto forte, anche se per fortuna breve, ad un farmaco antiparassitario.
Ho pensato potesse morire, perché una reazione simile in lui l'avevo già osservata mesi addietro, per una lieve intossicazione da etanolo, e ovviamente la paura è stata fortissima, oserei dire ingestibile.
Risolto questo fatto, a pochi giorni di distanza un altro dei miei cani ha cominciato a star male per una gastroenterite, fortunatamente superata dopo poco tempo.
Credevo di stare tutto sommato bene dopo questi grandi spaventi, ma da qualche giorno dopo ancora ho cominciato a sentire un crescente senso di ansia non appena mi trovavo in compagnia del cane che aveva avuto la reazione allergica: lo controllavo di continuo per cercare di accorgermi di ogni minimo cambiamento nel suo comportamento.
Questo mi ha portato a cercar di "evitare" di vederlo per qualche tempo (vive nella casa in campagna), sperando che nel frattempo avrei superato l'accaduto.
In questo periodo, però, non sono comunque rimasta tranquilla: telefonavo a mia madre mattina e pomeriggio per sapere come stava e cosa stesse facendo, mi sentivo terribilmente in colpa per non riuscire a vederlo e stare con lui in tranquillità come avevo sempre fatto.
Ho passato gran parte di queste ultime settimane chiusa in casa, oggi sono tornata nella casa in campagna per vederlo e sono stata un pochino meglio, ma non ancora del tutto bene e tranquilla.
Quello che mi preoccupa tantissimo è che, specie negli ultimi giorni, sento una forte ansia generalizzata che mi toglie energia e voglia di fare anche le cose più semplici.
Come se non bastasse, qualche giorno fa mi sono "forzata" a uscire per fare una camminata veloce (mi piace molto e mi aiuta a scaricarmi, da sempre), ma c'era abbastanza vento e sicuramente ho preso un colpo di freddo che mi ha intasata e indolenzita a livello di torace e gola.
Non so come, ma ho cominciato a stare in ansia anche per questo.
Temevo di fare uno sforzo per paura che provassi dolore, che avessi qualche malattia.
Oggi sono uscita, sì, ma ho fatto attenzione a ogni minimo segnale che il mio corpo mi manda (e per fortuna è andata bene).
L'ansia mi prende improvvisamente ed è difficile mandarla via...ho paura di perdere il controllo.
Vi ringrazio già solo per l'ascolto, e per un eventuale parere.
vi scrivo per un problema che temo possa diventare sempre più forte e al quale ho già permesso, anche se per poco tempo, di invalidarmi la vita.
Non voglio più che questo avvenga.
Sono una ragazza di 30 anni, e da qualche settimana soffro di una forte ansia, acuitasi proprio negli ultimi giorni.
Cercherò di essere il più chiara possibile riguardo ciò che penso possa averla scatenata, anche se credo si sia trattato di un insieme di cose delle quali le ultime due sono state sicuramente le classiche "gocce che fan traboccare il vaso".
Parto proprio da queste ultime: esattamente il 6 Gennaio, uno dei miei cani (ai quali sono particolarmente legata) ha avuto una reazione allergica molto forte, anche se per fortuna breve, ad un farmaco antiparassitario.
Ho pensato potesse morire, perché una reazione simile in lui l'avevo già osservata mesi addietro, per una lieve intossicazione da etanolo, e ovviamente la paura è stata fortissima, oserei dire ingestibile.
Risolto questo fatto, a pochi giorni di distanza un altro dei miei cani ha cominciato a star male per una gastroenterite, fortunatamente superata dopo poco tempo.
Credevo di stare tutto sommato bene dopo questi grandi spaventi, ma da qualche giorno dopo ancora ho cominciato a sentire un crescente senso di ansia non appena mi trovavo in compagnia del cane che aveva avuto la reazione allergica: lo controllavo di continuo per cercare di accorgermi di ogni minimo cambiamento nel suo comportamento.
Questo mi ha portato a cercar di "evitare" di vederlo per qualche tempo (vive nella casa in campagna), sperando che nel frattempo avrei superato l'accaduto.
In questo periodo, però, non sono comunque rimasta tranquilla: telefonavo a mia madre mattina e pomeriggio per sapere come stava e cosa stesse facendo, mi sentivo terribilmente in colpa per non riuscire a vederlo e stare con lui in tranquillità come avevo sempre fatto.
Ho passato gran parte di queste ultime settimane chiusa in casa, oggi sono tornata nella casa in campagna per vederlo e sono stata un pochino meglio, ma non ancora del tutto bene e tranquilla.
Quello che mi preoccupa tantissimo è che, specie negli ultimi giorni, sento una forte ansia generalizzata che mi toglie energia e voglia di fare anche le cose più semplici.
Come se non bastasse, qualche giorno fa mi sono "forzata" a uscire per fare una camminata veloce (mi piace molto e mi aiuta a scaricarmi, da sempre), ma c'era abbastanza vento e sicuramente ho preso un colpo di freddo che mi ha intasata e indolenzita a livello di torace e gola.
Non so come, ma ho cominciato a stare in ansia anche per questo.
Temevo di fare uno sforzo per paura che provassi dolore, che avessi qualche malattia.
Oggi sono uscita, sì, ma ho fatto attenzione a ogni minimo segnale che il mio corpo mi manda (e per fortuna è andata bene).
L'ansia mi prende improvvisamente ed è difficile mandarla via...ho paura di perdere il controllo.
Vi ringrazio già solo per l'ascolto, e per un eventuale parere.
[#1]
Buonasera.
Capisco bene la preoccupazione che si può avere per i nostri amici cani. Sembra però che i due eventi che lei riferisce, senz'altro non drammatici, abbiano prodotto una reazione ansiosa abnorme, che sta persistendo oltre il dovuto. Evidentemente, se lei li ha vissuti, come sembra, con modalità traumatiche, si trovava e si trova in un periodo di massima sensibilità , forse per stressors o traumi precedenti.
Se il problema continua si rivolga ad uno specialista psichiatra, che saprà indicarle il modo di uscirne, con l'aiuto della medicina o della psicologia.
Auguri.
Capisco bene la preoccupazione che si può avere per i nostri amici cani. Sembra però che i due eventi che lei riferisce, senz'altro non drammatici, abbiano prodotto una reazione ansiosa abnorme, che sta persistendo oltre il dovuto. Evidentemente, se lei li ha vissuti, come sembra, con modalità traumatiche, si trovava e si trova in un periodo di massima sensibilità , forse per stressors o traumi precedenti.
Se il problema continua si rivolga ad uno specialista psichiatra, che saprà indicarle il modo di uscirne, con l'aiuto della medicina o della psicologia.
Auguri.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Utente
Buon pomeriggio Dottore,
la ringrazio moltissimo per la Sua tempestiva risposta e anche per il Suo consiglio.
Effettivamente credo di essere in un periodo della mia vita fortemente stressante...un po' per il Covid (sono vaccinata con 3 dosi, ma nel paesino dove vivo abbiamo avuto un'esplosione di casi proprio in questo periodo, in netto ritardo rispetto al resto d'Italia...mi rendo conto che quando si vive una cosa da vicino è molto più pressante che conoscerla da lontano, anche se la paura c'era anche prima ovviamente), un po' perché a Dicembre ho smesso di lavorare (ho un lavoro stagionale) e mi rendo conto di aver perso molta della mia motivazione per questo motivo...amo molto il mio lavoro, e avere una routine giornaliera ben scandita da esso e relative pause mi aiutava a concentrarmi sul mio benessere, a sentirmi utile e capace...sarà perché ho iniziato a lavorare tardi, avevo 28 anni quando presi questo che è a tutti gli effetti il mio primo "lavoro stabile". So che dovrei "semplicemente" stare tranquilla, aspettare di ricominciare in Primavera e nel frattempo godermi il meritato riposo fisico, ma non so perché stavolta non riesco...forse perché in questo periodo di pandemia, dopo gli stop forzati del 2020, vivevo l'andare a lavoro davvero come una valvola di sfogo. Non ho mai avuto difficoltà a trovare altre valvole di sfogo, prima d'ora...adesso mi sembra che proprio non riesca...la campagna e i miei cani, come avrà capito, in questo momento sono fonte di preoccupazione e relativo senso di colpa per la mia incapacità di viverli in modo sano come accadeva fino a poco tempo fa...mi piace leggere, mi piace cantare..ma in questo periodo non riesco a distrarmi a cuor leggere..e di vedere gli amici, in questo momento, non se ne parla proprio in virtù dei contagi qui nel mio paese. Sono, insomma, in una fase di stallo mentale molto forte, nella quale non riesco a pensare nulla e se penso è solo buio e agitazione. Temo tanto per me e i miei cari, ma non so cosa temo, temo il male in sé. Non so, è come se non riuscissi a pensare in prospettiva di un futuro migliore..e per me è una cosa nuova, perché la certezza di un domani più sereno è una cosa che ho sempre sperimentato nel mio modo di affrontare anche i periodi più bui..che ci sono stati, e tanto bui anche...
I caratteri a disposizione nel primo messaggio non erano molti e non mi hanno consentito di parlare del mio passato, lo faccio adesso approfittando della Sua gentilezza, se vorrà dirmi qualcos'altro in merito Le sarò come sempre molto grata.
Il trauma più grande che credo di aver affrontato nella mia vita è stata la malattia e morte di mio nonno, e la morte dei miei due precedenti cuccioli (dei quali anche uno di essi era ammalato). Mio nonno è mancato nell'Estate del 2016, i miei cani se ne sono andati a due mesi di distanza l'uno dall'altro nella Primavera del 2017. Ho vissuto mesi e mesi, a ridosso di questi eventi, in cui l'ansia ha governato la mia vita, chiudendomi spesso lo stomaco, procurandomi sintomi fisici che mi facevano finire in Pronto Soccorso o dal medico a cadenza praticamente mensile. In quel periodo feci tutti gli esami possibili per giungere alla conclusione che non avevo nulla, che era la mia mente a farmi del male. Eppure, senza chiedere aiuto specialistico (me ne vergognavo, che stupida), sorreggendo e sorreggendomi con la mia famiglia (gli amici in quel periodo si sono allontanati e/o li ho allontanati con il mio atteggiamento, a tratti asociale, a tratti fobico, a tratti scostante), in qualche modo sono andata avanti, ho vissuto successivi periodi e anni davvero molto belli, pieni, nei quali mi sono sentita bene, forte, nei quali ho ricevuto tanto dalla vita. Adesso mi sembra che la vita si stia riprendendo tutto con gli interessi. Riemergono fantasmi del passato e tutte le problematiche che le ho già citato nel precedente messaggio. Una forte discriminante che mi fa sentire peggio adesso che allora è che ho paura di perdere realmente il controllo. L'ansia sale senza una ragione specifica, magari mentre sono in macchina, a tavola, a letto (specie al mattino al risveglio) e non sto pensando realmente a nulla, e si trasforma velocemente in panico e paura di non saper far fronte a ciò che sento. Allora non era così, allora (anche se l'ansia arrivava comunque senza preavviso) mi sembra facessi meno fatica ad "accettare che stavo male", perché conoscevo la ragione che stava sotto il mio malessere. Adesso non la conosco..o meglio, mi sembra una ragione "stupida". Perché sono consapevole che aver paura di cose che accadano prima che esse accadano, o aver paura di cose che potrebbero non accadere mai, o in ogni caso vivere con addosso la paura..non siano buone ragioni. Non voglio rovinarmi la vita così, sulla base del "nulla". Eppure, ho una tremenda paura che succeda.
La ringrazio di nuovo, specie per la Sua pazienza nel leggermi ancora.
la ringrazio moltissimo per la Sua tempestiva risposta e anche per il Suo consiglio.
Effettivamente credo di essere in un periodo della mia vita fortemente stressante...un po' per il Covid (sono vaccinata con 3 dosi, ma nel paesino dove vivo abbiamo avuto un'esplosione di casi proprio in questo periodo, in netto ritardo rispetto al resto d'Italia...mi rendo conto che quando si vive una cosa da vicino è molto più pressante che conoscerla da lontano, anche se la paura c'era anche prima ovviamente), un po' perché a Dicembre ho smesso di lavorare (ho un lavoro stagionale) e mi rendo conto di aver perso molta della mia motivazione per questo motivo...amo molto il mio lavoro, e avere una routine giornaliera ben scandita da esso e relative pause mi aiutava a concentrarmi sul mio benessere, a sentirmi utile e capace...sarà perché ho iniziato a lavorare tardi, avevo 28 anni quando presi questo che è a tutti gli effetti il mio primo "lavoro stabile". So che dovrei "semplicemente" stare tranquilla, aspettare di ricominciare in Primavera e nel frattempo godermi il meritato riposo fisico, ma non so perché stavolta non riesco...forse perché in questo periodo di pandemia, dopo gli stop forzati del 2020, vivevo l'andare a lavoro davvero come una valvola di sfogo. Non ho mai avuto difficoltà a trovare altre valvole di sfogo, prima d'ora...adesso mi sembra che proprio non riesca...la campagna e i miei cani, come avrà capito, in questo momento sono fonte di preoccupazione e relativo senso di colpa per la mia incapacità di viverli in modo sano come accadeva fino a poco tempo fa...mi piace leggere, mi piace cantare..ma in questo periodo non riesco a distrarmi a cuor leggere..e di vedere gli amici, in questo momento, non se ne parla proprio in virtù dei contagi qui nel mio paese. Sono, insomma, in una fase di stallo mentale molto forte, nella quale non riesco a pensare nulla e se penso è solo buio e agitazione. Temo tanto per me e i miei cari, ma non so cosa temo, temo il male in sé. Non so, è come se non riuscissi a pensare in prospettiva di un futuro migliore..e per me è una cosa nuova, perché la certezza di un domani più sereno è una cosa che ho sempre sperimentato nel mio modo di affrontare anche i periodi più bui..che ci sono stati, e tanto bui anche...
I caratteri a disposizione nel primo messaggio non erano molti e non mi hanno consentito di parlare del mio passato, lo faccio adesso approfittando della Sua gentilezza, se vorrà dirmi qualcos'altro in merito Le sarò come sempre molto grata.
Il trauma più grande che credo di aver affrontato nella mia vita è stata la malattia e morte di mio nonno, e la morte dei miei due precedenti cuccioli (dei quali anche uno di essi era ammalato). Mio nonno è mancato nell'Estate del 2016, i miei cani se ne sono andati a due mesi di distanza l'uno dall'altro nella Primavera del 2017. Ho vissuto mesi e mesi, a ridosso di questi eventi, in cui l'ansia ha governato la mia vita, chiudendomi spesso lo stomaco, procurandomi sintomi fisici che mi facevano finire in Pronto Soccorso o dal medico a cadenza praticamente mensile. In quel periodo feci tutti gli esami possibili per giungere alla conclusione che non avevo nulla, che era la mia mente a farmi del male. Eppure, senza chiedere aiuto specialistico (me ne vergognavo, che stupida), sorreggendo e sorreggendomi con la mia famiglia (gli amici in quel periodo si sono allontanati e/o li ho allontanati con il mio atteggiamento, a tratti asociale, a tratti fobico, a tratti scostante), in qualche modo sono andata avanti, ho vissuto successivi periodi e anni davvero molto belli, pieni, nei quali mi sono sentita bene, forte, nei quali ho ricevuto tanto dalla vita. Adesso mi sembra che la vita si stia riprendendo tutto con gli interessi. Riemergono fantasmi del passato e tutte le problematiche che le ho già citato nel precedente messaggio. Una forte discriminante che mi fa sentire peggio adesso che allora è che ho paura di perdere realmente il controllo. L'ansia sale senza una ragione specifica, magari mentre sono in macchina, a tavola, a letto (specie al mattino al risveglio) e non sto pensando realmente a nulla, e si trasforma velocemente in panico e paura di non saper far fronte a ciò che sento. Allora non era così, allora (anche se l'ansia arrivava comunque senza preavviso) mi sembra facessi meno fatica ad "accettare che stavo male", perché conoscevo la ragione che stava sotto il mio malessere. Adesso non la conosco..o meglio, mi sembra una ragione "stupida". Perché sono consapevole che aver paura di cose che accadano prima che esse accadano, o aver paura di cose che potrebbero non accadere mai, o in ogni caso vivere con addosso la paura..non siano buone ragioni. Non voglio rovinarmi la vita così, sulla base del "nulla". Eppure, ho una tremenda paura che succeda.
La ringrazio di nuovo, specie per la Sua pazienza nel leggermi ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 14/02/2022.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.