Ipocondria e paura di morire, aiutatemi
Buongiorno
Sono una ragazza di 18 anni appena compiuti.
E ho un problema con la morte.
Insomma, a (quasi) tutti fa paura, ovvio.
Ma io sono estremamamente esagerata.
Partiamo dal principio.
Mio padre lavora in ospedale e da quando sono piccola mi racconta tutti i casi disperati che vede.
Sono venuta così subito a conoscenza del "brutto" della vita e sin da subito le malattie hanno iniziato a spaventarmi.
Poi, di recente, ad una bambina a cui ho fatto da babysitter in un'estate è stato diagnosticato un tumore al cervello non operabile, notizia che mi ha sconvolto.
Per finire, forse una mia carissima amica ha la leucemia, sta aspettando i risultati degli ultimi esami.
Dagli ultimi due avvenimenti non mi sono ripresa più...
Sono sempre terrorizzata che mi possa venire qualcosa di grave.
Fastidi che prima ignoravo sono diventati sintomi di patologie assurde.
Sto sempre a tastarmi il corpo, a sentire il battito cardiaco e a controllare se ho i linfonodi ingrossati.
Cerco sempre su internet cosa possono significare i miei "sintomi", spesso non reali, finendo per spaventarmi ancora di più.
Ho fatto una tac convinta di avere un tumore al cervello, quando ovviamente non avevo nulla, e ora sono terrorizzata per le radiazioni che ho preso.
Ho molta paura dalle malattie neurologiche, il minimo mal di testa mi fa allarmare e ho attacchi di panico.
Non riesco più a vivere.
Prima ero una ragazza sorridente, positiva, organizzata, che portava a termine un sacco di programmi, e molto dedita allo studio.
Ora non mi riconosco più.
Sono sempre in ansia, anche quando sto con i miei amici.
Al solo sentir parlare di morte mi viene da piangere.
Non riesco a stare in casa da sola perchè ho paura che se muoio nessuno mi soccorre, quando prima amavo la solitudine.
Non riesco più a fare progetti perchè penso sempre "e se non ci arrivassi?
"...voglio così tanto vivere che alla fine sto come morendo.
So che è un controsenso, ma è così.
Amo la vita, in ogni minimo dettaglio, e voglio vivere bene così tanto da non riuscire ad accettare che queste cose brutte esistono e mi potrebbero prendere.
Quello che so è che voglio tornare ad essere come prima.
Una ragazza felice, allegra, e sempre ottimista, anche con qualche fastidio o dolore qua e là.
Ma non riesco...ho paura della morte, ci penso sempre, dalla mattina alla sera.
Penso a quelle persone morte alla mia età e non riesco a non soffermarmi sul fatto che potevo benissimo essere io.
È stata solo fortuna se sono arrivata fino a qua.
Ho paura di quel buio, di quella perdita di emozioni, di sensazioni, non riesco ad accettarlo.
Non voglio morire.
Ho bisogno di tranquillizzarmi, di accettare l'idea che la realtà può essere crudele...ho bisogno di trovare dei lati positivi nella morte, così se dovesse arrivare non ci starei così tanto male.
Vado già da una psicologa, e di mi miglioramenti ne vedo già molti.
Ma vorrei anche un vostro consiglio a riguardo.
Fatemi sapere, grazie mille per la disponibilità.
Sono una ragazza di 18 anni appena compiuti.
E ho un problema con la morte.
Insomma, a (quasi) tutti fa paura, ovvio.
Ma io sono estremamamente esagerata.
Partiamo dal principio.
Mio padre lavora in ospedale e da quando sono piccola mi racconta tutti i casi disperati che vede.
Sono venuta così subito a conoscenza del "brutto" della vita e sin da subito le malattie hanno iniziato a spaventarmi.
Poi, di recente, ad una bambina a cui ho fatto da babysitter in un'estate è stato diagnosticato un tumore al cervello non operabile, notizia che mi ha sconvolto.
Per finire, forse una mia carissima amica ha la leucemia, sta aspettando i risultati degli ultimi esami.
Dagli ultimi due avvenimenti non mi sono ripresa più...
Sono sempre terrorizzata che mi possa venire qualcosa di grave.
Fastidi che prima ignoravo sono diventati sintomi di patologie assurde.
Sto sempre a tastarmi il corpo, a sentire il battito cardiaco e a controllare se ho i linfonodi ingrossati.
Cerco sempre su internet cosa possono significare i miei "sintomi", spesso non reali, finendo per spaventarmi ancora di più.
Ho fatto una tac convinta di avere un tumore al cervello, quando ovviamente non avevo nulla, e ora sono terrorizzata per le radiazioni che ho preso.
Ho molta paura dalle malattie neurologiche, il minimo mal di testa mi fa allarmare e ho attacchi di panico.
Non riesco più a vivere.
Prima ero una ragazza sorridente, positiva, organizzata, che portava a termine un sacco di programmi, e molto dedita allo studio.
Ora non mi riconosco più.
Sono sempre in ansia, anche quando sto con i miei amici.
Al solo sentir parlare di morte mi viene da piangere.
Non riesco a stare in casa da sola perchè ho paura che se muoio nessuno mi soccorre, quando prima amavo la solitudine.
Non riesco più a fare progetti perchè penso sempre "e se non ci arrivassi?
"...voglio così tanto vivere che alla fine sto come morendo.
So che è un controsenso, ma è così.
Amo la vita, in ogni minimo dettaglio, e voglio vivere bene così tanto da non riuscire ad accettare che queste cose brutte esistono e mi potrebbero prendere.
Quello che so è che voglio tornare ad essere come prima.
Una ragazza felice, allegra, e sempre ottimista, anche con qualche fastidio o dolore qua e là.
Ma non riesco...ho paura della morte, ci penso sempre, dalla mattina alla sera.
Penso a quelle persone morte alla mia età e non riesco a non soffermarmi sul fatto che potevo benissimo essere io.
È stata solo fortuna se sono arrivata fino a qua.
Ho paura di quel buio, di quella perdita di emozioni, di sensazioni, non riesco ad accettarlo.
Non voglio morire.
Ho bisogno di tranquillizzarmi, di accettare l'idea che la realtà può essere crudele...ho bisogno di trovare dei lati positivi nella morte, così se dovesse arrivare non ci starei così tanto male.
Vado già da una psicologa, e di mi miglioramenti ne vedo già molti.
Ma vorrei anche un vostro consiglio a riguardo.
Fatemi sapere, grazie mille per la disponibilità.
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Esistono delle cure per questo tipo di ossessioni. La psicoterapia anche, ma se di orientamento cognitivo-comportamentale, in diverse varianti.
Altrimenti esistono terapie farmacologiche, abbinabili o da sole.
Altrimenti esistono terapie farmacologiche, abbinabili o da sole.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.8k visite dal 14/02/2022.
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