Possibile smettere la cura contro i disturbi d'ansia senza rischi?

buongiorno gentilissimi dottori, ho 32 anni e da circa un'anno sto insieme ad un ragazzo di 35 che da qualche mese mi ha rivelato di essere sotto cura per disturbi legati all'ansia.
Purtroppo ricorda cose spezzettate di quando ha iniziato a soffrire di questo disturbo che si è manifestato intorno ai 16 anni con insonnia, vomito, nausea e pensieri tipo che tutti fossero contro di lui e che non sarebbe mai riuscito a realizzarsi, a sua detta problema sorto a seguito di atti di bullismo subiti e da situazioni di aggressività subiti in famiglia.
Il problema è che sono passati vent'anni ormai ed è ancora in cura, in tutti questi anni ha cambiato diversi farmaci tra cui zoloft, tavor, zyprexa, daparox...
ora assume brintellix 5 mg e 5 gocce di haldol alla sera, ma lui vorrebbe smettere.

non so come mai all'epoca ha assunto solo farmaci senza seguire un percorso terapeutico, lui mi dice che periodicamente aveva una sorta di "fisse" del tipo che non avrebbe mai avuto una ragazza, e che periodicamente si fissava in modo ossessivo verso qualche ragazza, anche ora lo vedo molto molto legato all'estetica quando vede una donna, forse qualcosa legato al suo problema non so...ad ogni modo vorrei aiutarlo, non so se è il caso di consigliargli un percorso o di smettere con i farmaci come vorrebbe fare lui.

già qualche tempo fa per quattro o cinque mesi non ha assunto farmaci e non ha avuto alcun cambiamento, cosa ci consiglia?

da quel poco che le ho raccontato che tipo di problema potrebbe avere avuto?
purtroppo referti medici vecchi non ne trova, più che altro per capire e gestire anche meglio leda relazione, che come immaginera' non sempre è facile
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"non so come mai all'epoca ha assunto solo farmaci senza seguire un percorso terapeutico,"

Non capisco, perché queste medicine non sono un percorso terapeutico ? Sarà semplice e banale, ma lo è.

" di consigliargli un percorso o di smettere con i farmaci "
Cioè lo scopo di una cura dovrebbe essere togliersi una cura ? Non vedo il senso di un discorso del genere. E quando con una cura B si riesce a togliersi la cura A abbiamo ottenuto il paziente senza cura. Sarà stata una buona idea ?
Se la prende ed è stato senza, vorrà dire che stando senza dopo un po' è stato nuovamente male, e quindi da questo uno trae come lezione che addirittura deve ripetere il tentativo e su un obiettivo che di per sè era già riuscito (togliere i farmaci) ?

Allo scopo di farlo ricadere ma con più convinzione che ciò non debba accadere ?

Il tutto per una cura tra l'altro a dosi minime. E senza alcun riferimento alla diagnosi e alla prognosi, come se fossero cose trascurabili.

C'è un medico che lo segue, gli si chieda un parere in merito invece di progettare a due delle cose incomprensibili dal fine poco chiaro.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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