Nucleo psicotico
Gentile Dottore,
vorrei parlarLe di mia sorella che ha 42 anni.
Tutto iniziò a marzo quando mia sorella telefonò ad una nostra amica per chiederle come si fa la milanese visto che non se ne ricordava. Quest’amica in seguito telefonò molto spaventata a nostra madre per raccontarle l’accaduto.
In seguito alla telefonata della nostra amica ci furono vari episodi in cui non riconobbe la mamma o suo stesso figlio, o in cui non sapeva più dove abitasse la mamma o lei stessa.
Delira continuamente, e i suoi deliri sono concentrati su una certa persona che dice che le abbia “bloccato le energie e i chakra”. Difatti sono mesi che tempesta questa persona e la sua famiglia di mail, telefonate e sms supplicandolo di “ripararla”, visto che è stato lui a farle questo. Quel poveraccio a sua volta e uno squilibrato mintale a mio avviso, visto che dice di essere né più né meno di Gesù Cristo reincarnato.
È stata ricoverata ad aprile per tre settimane in psichiatria e le è stato diagnosticato un episodio psicotico acuto, ma evidentemente una volta tornata a casa rifiutò assolutamente di continuare la cura.
Tutt’oggi minaccia continuamente di uccidersi, una volta le abbiamo dovuto strappare il coltello dalle mani, un’altra era salita sulla sedia per buttarsi dalla finestra, quindi com’è facile capire non può rimanere da sola nemmeno per un momento.
Una volta che siamo state fino alle 3 del mattino in messenger mi disse di aver ucciso mio cognato e mio nipote con le forbici, in seguito disse che me lo sono inventata io perché ce l’ho con lei e voglio farla finire in manicomio.
È diventata molto violenta verbalmente con tutti noi, all’inizio ha avuto anche delle convulsioni, sparite dopo il ricovero.
Il problema è che in questa tragedia gli unici che si rendono conto della gravità della situazione e insistono a farla ricoverare siamo solo io e mio nipote che ha 22 anni, mia madre continua a mentirsi che la situazione non poi così grave da ricorrere ad un ricovero coatto, così come spera che un giorno riuscirà a convincerla di farsi ricoverare nuovamente di sua spontanea volontà, anche se lei urla che preferisce piuttosto la morte che il ricovero. Mio cognato invece se ne frega e dice che è un nostro problema.
Io ovviamente sono la nemica numero uno, la maledetta bastarda che vuole farle del male e non capisce che il suo male non dipende dalle medicine e dai dottori.
L’altro giorno, dopo settimane e settimane di insistenze, siamo riusciti di portarla sua psichiatra, la quale ascoltandola e ascoltando quello che le abbiamo raccontato, ci disse che la situazione ormai era peggiorata e che era diventato un nucleo psicotico, aggiungendo che va assolutamente ricoverata. Ovviamente mia sorella rifiuta perché lei è convinta che i suoi problemi siano dovuti alle energie negative e che non è malata.
Come possiamo fare per convincerla e farle capire che la situazione è molto grave e che non c’è più tempo?
Allo stesso tempo come posso convincere mia madre che mia sorella non accetterà mai il ricovero e che non deve più opporsi e sperare in un miracolo, io capisco che come madre non ce la fa a sopportare vedere sua figlia portata via con la forza, ma così facendo non nel suo interesse.
Cosa scatena un episodio psicotico? Come va curato e quant’è lunga la cura? E soprattutto, visto che lei non accetta l’idea della malattia, cosa rischia se non fa la cura?
Grazie di cuore.
vorrei parlarLe di mia sorella che ha 42 anni.
Tutto iniziò a marzo quando mia sorella telefonò ad una nostra amica per chiederle come si fa la milanese visto che non se ne ricordava. Quest’amica in seguito telefonò molto spaventata a nostra madre per raccontarle l’accaduto.
In seguito alla telefonata della nostra amica ci furono vari episodi in cui non riconobbe la mamma o suo stesso figlio, o in cui non sapeva più dove abitasse la mamma o lei stessa.
Delira continuamente, e i suoi deliri sono concentrati su una certa persona che dice che le abbia “bloccato le energie e i chakra”. Difatti sono mesi che tempesta questa persona e la sua famiglia di mail, telefonate e sms supplicandolo di “ripararla”, visto che è stato lui a farle questo. Quel poveraccio a sua volta e uno squilibrato mintale a mio avviso, visto che dice di essere né più né meno di Gesù Cristo reincarnato.
È stata ricoverata ad aprile per tre settimane in psichiatria e le è stato diagnosticato un episodio psicotico acuto, ma evidentemente una volta tornata a casa rifiutò assolutamente di continuare la cura.
Tutt’oggi minaccia continuamente di uccidersi, una volta le abbiamo dovuto strappare il coltello dalle mani, un’altra era salita sulla sedia per buttarsi dalla finestra, quindi com’è facile capire non può rimanere da sola nemmeno per un momento.
Una volta che siamo state fino alle 3 del mattino in messenger mi disse di aver ucciso mio cognato e mio nipote con le forbici, in seguito disse che me lo sono inventata io perché ce l’ho con lei e voglio farla finire in manicomio.
È diventata molto violenta verbalmente con tutti noi, all’inizio ha avuto anche delle convulsioni, sparite dopo il ricovero.
Il problema è che in questa tragedia gli unici che si rendono conto della gravità della situazione e insistono a farla ricoverare siamo solo io e mio nipote che ha 22 anni, mia madre continua a mentirsi che la situazione non poi così grave da ricorrere ad un ricovero coatto, così come spera che un giorno riuscirà a convincerla di farsi ricoverare nuovamente di sua spontanea volontà, anche se lei urla che preferisce piuttosto la morte che il ricovero. Mio cognato invece se ne frega e dice che è un nostro problema.
Io ovviamente sono la nemica numero uno, la maledetta bastarda che vuole farle del male e non capisce che il suo male non dipende dalle medicine e dai dottori.
L’altro giorno, dopo settimane e settimane di insistenze, siamo riusciti di portarla sua psichiatra, la quale ascoltandola e ascoltando quello che le abbiamo raccontato, ci disse che la situazione ormai era peggiorata e che era diventato un nucleo psicotico, aggiungendo che va assolutamente ricoverata. Ovviamente mia sorella rifiuta perché lei è convinta che i suoi problemi siano dovuti alle energie negative e che non è malata.
Come possiamo fare per convincerla e farle capire che la situazione è molto grave e che non c’è più tempo?
Allo stesso tempo come posso convincere mia madre che mia sorella non accetterà mai il ricovero e che non deve più opporsi e sperare in un miracolo, io capisco che come madre non ce la fa a sopportare vedere sua figlia portata via con la forza, ma così facendo non nel suo interesse.
Cosa scatena un episodio psicotico? Come va curato e quant’è lunga la cura? E soprattutto, visto che lei non accetta l’idea della malattia, cosa rischia se non fa la cura?
Grazie di cuore.
[#1]
Gentile utente
le cure per le psicosi sono piuttosto lunghe ad eccezione di episodi psicotici brevi che comportano un trattamento di almeno un anno.
Qualora ci siano le condizioni previste dalla legge, e' necessario effettuare un trattamento sanitario obbligatorio.
le cure per le psicosi sono piuttosto lunghe ad eccezione di episodi psicotici brevi che comportano un trattamento di almeno un anno.
Qualora ci siano le condizioni previste dalla legge, e' necessario effettuare un trattamento sanitario obbligatorio.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
una situazione del genere può essere affrontata soltanto con un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) almeno all'inizio. Purtroppo l'ostacolo maggiore non è la paziente, ma i familiari che la "proteggono" o si disinteressano, come suo cognato.
Le terapie antipsicotiche possono essere anche somministrate per iniezione depot, ogni 2-3 settimane, almeno nei primi tempi dopo il ritorno a casa.
Sarebbe utile la collaborazione del medico curante, o di chiunque sia disponibile (amici di famiglia, sacerdoti) per convincere almeno sua madre. Tra l'altro sua sorella soffre molto, è angosciata, e le cure l'aiuterebbero a stare meglio.
Cordiali saluti
una situazione del genere può essere affrontata soltanto con un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) almeno all'inizio. Purtroppo l'ostacolo maggiore non è la paziente, ma i familiari che la "proteggono" o si disinteressano, come suo cognato.
Le terapie antipsicotiche possono essere anche somministrate per iniezione depot, ogni 2-3 settimane, almeno nei primi tempi dopo il ritorno a casa.
Sarebbe utile la collaborazione del medico curante, o di chiunque sia disponibile (amici di famiglia, sacerdoti) per convincere almeno sua madre. Tra l'altro sua sorella soffre molto, è angosciata, e le cure l'aiuterebbero a stare meglio.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.8k visite dal 11/06/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.