Come possono dire che non rispondo ai farmaci se non sono state usate dosi massime di questi?

Dopo aver letto i vari consulti su questo sito relativi alla depressione resistente e refrattaria ho appreso che si definisce resistente una depressione in cui si sono utilizzati almeno 2 antidepressivi diversi alle massime dosi ed altri farmaci non espressamente antidepressivi quali gli antipsicotici atipici.
Se io guardo il mio passato di cure, vedo che ho ad esempio usato citalopram o fluoxetina alla dose di 20 mg.
per poi giungere (da parte dei dottori) alla conclusione che i farmaci non fanno niente su di me e che sono candidato alla psicoterapia (che del resto ho fatto per ben 6 anni senza alcun risultato).
Ma come possono dirlo se non ho mai raggiunto le dosi massime dei farmaci (ad es.
40 mg di citalopram o 60 di fluoxetina)?

Chiedevo un vostro parere in merito.

Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Le dosi non sono massime e i farmaci hanno lo stesso meccanismo d'azione, non appartengono a due classi diverse.
Non saprei che senso possa avere su queste basi dire che "i farmaci" (quali ?) non fanno niente su di Lei. Tra l'altro anche se rientrasse nella categoria "depressione resistente" non significa affatto che i farmaci non fanno niente su di Lei.
Terza ed ultima cosa: se anche i farmaci fossero esclusi perché ha provato tutti quelli proponibili, le alternative non farmacologiche non è che comprendano la psicoterapia come primo tipo di trattamento, e poi quale psicoterapia (detto in generale, non ha il minimo significato), esistendo anche le terapie fisiche, dal livello di efficacia nota.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Mi sono dimenticato di dire che hanno provato anche 30 mg. di mirtazapina. Ma se ho sempre trovato nella mia zona (trento) psichiatri che mi hanno detto che io ho bisogno di basse dosi di antidepressivi, a chi devo rivolgermi per poter ottenere dosi massime? Si possono avere prescrizioni con visite online?
Grazie
[#3]
Utente
Utente
Ed in aggiunta devo dire che, la psichiatra che mi ha fatto psicoterapia per 6 anni, un primario ospedaliero, diceva addirittura che lei mi avrebbe consigliato di non prendere alcun farmaco.
[#4]
Utente
Utente
Scusi dottore se con queste ultime due repliche sono andato fuori tema. Volevo chiedere: le cure fisiche di cui ha parlato e delle quali ho letto, possono risolvere più dei farmaci una depressione che dura da anni? Devo dire che un 25 anni fa ero andato di mia volontà in una clinica per fare la ECT; ma quando ero li, vedendo gli altri a cui veniva fatta, mi sono spaventato ed ho rinunciato. Quando qualche anno dopo avevo chiesto se potevo farla, mi avevano detto che l' ECT provoca dipendenza. In una mia richiesta di consulto fatta su questo sito dal titolo: "Gli psicofarmaci hanno gli stessi benefici come la psicoterapia nella depressione?" speravo che intervenisse. In pratica il problema che mi affligge in questi due ultimi anni è il caldo alla testa che mi sopraggiunge dopo il pasto (solo quando sono in casa) e dura tutta la sera. Lei pensa che o con cure più adeguate con antidepressivi e con le cure fisiche che ha menzionato, il disturbo se ne possa andare?
Grazie
[#5]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Buongiorno. Lei ha rivolto dei quesiti sulla depressione farmaco-resistente. Ma qual'è la sua diagnosi? Se l'unico sintomo è " il caldo alla testa che mi sopraggiunge dopo il pasto (solo quando sono in casa) e dura tutta la sera" sembra che ci troviamo in un altro ambito, e questo magari spiega l'atteggiamento degli specialisti che l'hanno curata.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#6]
Utente
Utente
Nell’arco della mia vita ho sofferto fin da ragazzo di ansia e depressione; ho ottenuto l’invalidità per grave sindrome depressiva con disturbo della personalità (questa è la diagnosi della psicoterapeutica; lo preciso in quanto in un centro per i disturbi dell’umore mi hanno diagnosticato: Distimia. In quanto a: Se l'unico sintomo è " il caldo alla testa che mi sopraggiunge dopo il pasto (solo quando sono in casa) e dura tutta la sera" devo dire che è un sintomo che dopo tante sofferenze è sopraggiunto all’età di 65 anni ed è molto difficile da sopportare. Come già detto, la psicoterapia non ha portato ad alcun miglioramento tanto è che, dopo 6 anni di questa, per i miei disturbi mi sono dovuto licenziare da un buon posto che avevo. Se lei ha in mente altre vie di cura, ben venga.
[#7]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Il termine "distimia" è equivoco, perchè ha assunto nei decenni significati diversi. Fino agli anni '70 era un sinonimo di "depressione endogena". Poi, per molti anni, ha significato depressione stabile, non periodica, a sintomatologia frenata.
Possibile che in tanti anni lei abbia preso solo citalopram e fluoxetina, che tra l'altro sono piuttosto simili?
La Tec continua ad essere , a distanza di oltre 80 anni dalla sua introduzione, il trattamento più efficace per la depressione resistente e per le depressioni gravissime, quelle nelle quali non è possibile attendere i lunghi periodi di latenza degli antidepressivi. Questo lo scrivo per informazione generale, e non è un consiglio diretto a lei.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#8]
Utente
Utente
No, io non ho preso in tanti anni solo citalopram e fluoxetina. Ho solo citato questi due farmaci per far vedere che le dosi assunte sono sempre state le minime terapeuticamente efficaci. Ho provato anche i triciclici (principalmente il protiaden) e la mirtazapina. Uno psichiatra, che credeva principalmente nei farmaci, mi ha dato da prendere 2mg di En che ho preso per due anni e poi ho gradualmente sospeso (ora ne prendo 1mg al bisogno). Poi lo stesso psichiatra voleva iniziarmi a prendere solo antipsicotici (mi pare: Haldol), ma io mi sono rifiutato e non l'ho mai preso.
[#9]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Ha fatto bene. In ogni caso, sulla base delle notizie che lei fornisce, non mi sembra che nel suo caso si possa parlare di depressione farmaco-resistente.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#10]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Sì, tra le terapie fisiche la più antica e probabilmente la più efficace è l'ect.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#11]
Utente
Utente
Grazie della risposta dr. Pacini. Ma è vero, secondo la sua esperienza, che da dipendenza? E non è il caso di chiedere al mio medico dosi maggiori di quelle minimi terapeutiche dei farmaci che sto prendendo prima di approcciarsi all' ECT? Ed infine, la paura che sorge credo in tutti, che l' ECT possa danneggiare il cervello (so che bisogna firmare per accettare il trattamento) è, almeno in parte, ingiustificata?
Grazie
[#12]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
La Tec non produce dipendenza. Forse questa idea proviene dal fatto che, in caso di nuovo episodio, si fa un nuovo ciclo di tec, sulla base della consapevolezza che questo trattamento è stato precedentemente efficace. La dipendenza è un'altra cosa.
Danni cerebrali non sono mai stati evidenziati. Il consenso va firmato non tanto per la tec quanto per l'anestesia.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto