Psicofarmaci e suicidalità

Gentili dottori, vi ringrazio cortesemente se avete pazienza di visualizzare quanto scrivo.

Sono stato prima in cura con un farmaco di nome DAPAROX (PAROXETINA) e SERENASE, ho poi sospeso la cura con lo specialista che me li aveva prescritti.
Successivamente ho preso poco tempo il farmaco LATUDA (LURASIDONE), forse 74 mg, poi ARIPIPRAZOLO ABILIFY MAINTENA, penso da 400 mg + compresse ARIPIPRAZOLO ABILIFY TEVA, 10 mg.

È successo che per problemi di salute e accertamenti medici ho dovuto sospendere la cura con ARIPIPRAZOLO dopo poco tempo da quando l'avevo iniziata.


Ad'oggi è venuto fuori che soffro di ansia e attacchi di panico per quanto questi farmaci riportano sui fogli illustrativi in riguardo a cose sul suicidio.


Di fatti prendevo tali farmaci fidandomi dello specialista che me li ha prescritti, ma quando ho avuto problemi di salute sono andato da un'altro privato che mi ha detto che potevo sospendere e se necessario mi avrebbe dato un'altra terapia farmacologica.


Purtroppo poi ad'oggi non sono più andato da nessuno specialista e prima di iniziare un qualsiasi ulteriore percorso, vorrei capire, perchè su fogli illustrativi di certi psicofarmaci come quelli che ho nominato, scrivono quelle cose sul suicidio, ecc...?


Dico alla fine una persona penso che li prende per stare bene, in quanto poi si pagano anche sia i professionisti che li prescrivono che i farmaci...

Vi ringrazio se mi aiutate a comprendere.


Cordiali saluti!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Se specifica a cosa si riferisce, magari si può rispondere meglio.

Dr.Matteo Pacini
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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Mi riferisco sul fatto che i FOGLI illustrativi di psicofarmaci come quelli che ho elencato ,riportano spesso paragrafi che parlano di suicidio. SPECIFICO MEGLIO ,la mia perplessità è se il farmaco può in qualche modo spingere una persona che lo assume a pensare a cose sul suicidio.
Talvolta tipo su farmaci come aripiprazolo è specificato che per quanto riguarda la tendenza al suicidio, Il verificarsi di un comportamento suicida è inerente alla malattia psicotica e ai disturbi dell'umore, e in alcuni casi è stato segnalato subito dopo l'inizio o il passaggio al trattamento antipsicotico, incluso il trattamento con aripiprazolo.


In riassunto dottore quel che voglio dire è se possono tali farmaci avere un' influenza su una persona che li assume ,nella scelta di farsi del male ... dico se una persona non ha intenzione di farsi del male ,può sentirsi sicura che il farmaco non alteri in qualche modo la sua volontà ?
Questo in merito a quel che dicono i FOGLI illustrativi....
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Partiamo da quella che ha citato, il foglietto dell'aripiprazolo. Quello che c'è scritto è chiaro. Sono riportati dei dati, se non si sa altro non è che se lo possono inventare per scriverlo. Ma si ritiene che valga la pena comunque di segnalare un'associazione. Il significato come c'è anche scritto può dipendere da varie cose, per esempio il fatto che la malattia è a rischio di suicidio in sé. Oppure altro, ma è chiaro che non se ne sa di più.

Dr.Matteo Pacini
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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Capisco ,la ringrazio per la sua risposta dottore . Ma mi scusi , non capisco però perchè si spingono a scrivere cose del genere .... sarebbe bene prendere un farmaco per la sua proprietà terapeutica ,magari per migliorare la depressione ,ecc... però poi citare certe cose sul suicidio fa venir meno la voglia di prendere questi farmaci
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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Penso che proprio perchè si tratta di farmaci che hanno un potere terapeutico, tante cose che si leggono sui fogli illustrativi ,credo che vanno a far perdere di molto la fiducia sul farmaco stesso . Io il farmaco devo prenderlo per stare meglio, perchè possa aiutarmi ... ma se poi leggo certe cose ,non credo di potermi sentire sicuro di quel farmaco, anzi fa più male che bene ...
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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Comunque mi scuso dottore , meditando meglio su quanto ho scritto ,ho anche capito che mi sono fatto delle idee tutte mie in merito a quanto ho letto sul foglio illustrativo...talvolta interpretando a modo mio posso arrivare a pensare cose abbastanza controproducenti verso la terapia e i farmaci stessi... penso sarebbe bene informarsi presso le fonti giuste in merito a queste cose dei fogli illustrativi, poichè interpretando da soli o sotto guide sbagliate si pensano cose anche errate ....inoltre avevo letto delle cose abbastanza negative sul web in merito agli psicofarmaci e dette persino da uno psicologo ... quando senti uno psicologo parlare male di psicofarmaci sembra che ci sia disaccordo tra professionisti stessi .... purtroppo ognuno ha le sue teorie e si sente anche di medici che purtroppo sono imbroglioni e truffatori...talvolta ci si chiede a quali mani ci siamo affidati e come abbiamo speso i nostri soldi , in un mondo dove se non ti dai da fare ,rischi di finire a dormire in stazione e chiedere l'elemosina.... ma appunto non faccio di tutta l'erba un fascio ... ci sono medici e medici ...
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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Poi se possibile vorrei chiederle anche in merito alla cannabis , ho letto che può provocare schizofrenia, ma secondo il suo parere di professionista, essersi fumato spinelli può in qualche modo portare a schizofrenia?Sembra anche abbia proprietà terapeutiche su Alzheimer ,parkinson, ecc...Grazie per la sua disponibilità e chiedo scusa del disturbo, non voglio disturbarla ulteriormente...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Va detto che lo psicologo non è un professionista che conosce i farmaci. Non li ha studiati sotto nessun aspetto, per cui non è che esprima un parere professionale su di essi. A maggior ragione se si esprime in termini di "farmaci", che non ha senso.
Uno psicologo può divenire competente o esperto nel sapere come le terapie psicologiche interagiscono con determinate terapie date dagli psichiatri, questo sì. DI solito chi è contro parla per "non-esperienza" e parla in generale, che è come dire dire "i cibi con la B non sono sani".


Per quanto riguarda la cannabis, niente vieta che vi siano proprietà terapeutiche e tossiche date su situazioni diverse. La stessa cosa vale per gli oppiacei e la cocaina, in determinate condizioni e formulazioni. Inoltre va tenuto conto che cannabis è una miscela e i cannabinoidi sono molecole tra loro separabili, con proprietà diverse e anche opposte.

Dr.Matteo Pacini
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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Va bene dottor Pacini, la ringrazio per le sue risposte!
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