Senso sbandamento quando cammino, ansia, depressione, vertigini soggettive croniche, PPPD
Buongiorno a Tutti,
vi scrivo sperando di trovare consigli utili per affrontare il problema di cui soffro da circa 10 anni.
Nel 2010, mentre stavo affrontando una interrogazione a scuola, mi è venuto un forte attacco di panico che mi ha procurato forti palpitazioni e giramenti di testa.
Da quel giorno la mia vita è cambiata radicalmente.
Ho iniziato a soffrire di un senso di sbandamento cronico e costante, specialmente quando cammino, che mi ha indotto non solo ad abbandonare lo sport che tanto amavo, ma anche ad isolarmi sempre di più.
Infatti tale sintomatologia, peggiora quando mi trovo nei centri commerciali, stazioni, aeroporti e luoghi di aggregazione sociale.
Ho eseguito tutti gli esami clinici del caso i quali sono risultati negativi portando alla conclusione che tali sintomi possono essere ricondotti ad Ansia e Depressione.
Ho visitato diversi psichiatri e psicologi in questi 10 anni e devo ammettere che ci son stati periodi della mia vita dove son stato meglio sebbene il senso di sbandamento non mi dava tregua.
Oggi mi ritrovo in una condizione di forte tristezza e ansia, iniziata, pressappoco, con l'inizio di un nuovo lavoro di tipo impiegatizio particolarmente noioso e stressante.
Non ho più voglia di uscire con gli amici o di andare in palestra.
Le cose che facevo prima con piacere, ora le vedo come un peso.
Mi chiudo sempre di più in me stesso e non riesco a percepire le cose belle della vita.
In più faccio fatica a concentrarmi e a svolgere le normali attività quotidiane, anche le più semplici in quanto mi sento confuso, stordito e impacciato.
Ho riflettuto parecchio sulle origini delle mie crisi depressive e sono giunto alla conclusione che queste vertigini soggettive croniche hanno impedito lo sviluppo della mia persona in questi anni.
Infatti ho tendenzialmente un atteggiamento di fuga dalle situazioni sociali perchè il sintomo è talmente forte da paralizzarmi e mandarmi in confusione totale.
Per questo motivo vi chiedo gentilmente di darmi qualche consiglio pratico sulla risoluzione di questo stato ansioso-depressivo.
Vi chiedo inoltre se esistite una soluzione a questo senso di sbandamento cronico e se ci sono pazienti che sono riusciti a sconfiggerlo.
Grazie
vi scrivo sperando di trovare consigli utili per affrontare il problema di cui soffro da circa 10 anni.
Nel 2010, mentre stavo affrontando una interrogazione a scuola, mi è venuto un forte attacco di panico che mi ha procurato forti palpitazioni e giramenti di testa.
Da quel giorno la mia vita è cambiata radicalmente.
Ho iniziato a soffrire di un senso di sbandamento cronico e costante, specialmente quando cammino, che mi ha indotto non solo ad abbandonare lo sport che tanto amavo, ma anche ad isolarmi sempre di più.
Infatti tale sintomatologia, peggiora quando mi trovo nei centri commerciali, stazioni, aeroporti e luoghi di aggregazione sociale.
Ho eseguito tutti gli esami clinici del caso i quali sono risultati negativi portando alla conclusione che tali sintomi possono essere ricondotti ad Ansia e Depressione.
Ho visitato diversi psichiatri e psicologi in questi 10 anni e devo ammettere che ci son stati periodi della mia vita dove son stato meglio sebbene il senso di sbandamento non mi dava tregua.
Oggi mi ritrovo in una condizione di forte tristezza e ansia, iniziata, pressappoco, con l'inizio di un nuovo lavoro di tipo impiegatizio particolarmente noioso e stressante.
Non ho più voglia di uscire con gli amici o di andare in palestra.
Le cose che facevo prima con piacere, ora le vedo come un peso.
Mi chiudo sempre di più in me stesso e non riesco a percepire le cose belle della vita.
In più faccio fatica a concentrarmi e a svolgere le normali attività quotidiane, anche le più semplici in quanto mi sento confuso, stordito e impacciato.
Ho riflettuto parecchio sulle origini delle mie crisi depressive e sono giunto alla conclusione che queste vertigini soggettive croniche hanno impedito lo sviluppo della mia persona in questi anni.
Infatti ho tendenzialmente un atteggiamento di fuga dalle situazioni sociali perchè il sintomo è talmente forte da paralizzarmi e mandarmi in confusione totale.
Per questo motivo vi chiedo gentilmente di darmi qualche consiglio pratico sulla risoluzione di questo stato ansioso-depressivo.
Vi chiedo inoltre se esistite una soluzione a questo senso di sbandamento cronico e se ci sono pazienti che sono riusciti a sconfiggerlo.
Grazie
[#1]
Per la precisione, Lei effettuò una serie di accertamenti clinici e uno risultò positivo, quello psichiatrico.
Detto questo, quale diagnosi fu posta esattamente ? Un disturbo di panico con le consuete complicazioni ? Un disturbo di panico complicato poi da un disturbo ossessivo legato ad un "sintomo" che costituisce un "nulla" di materiale e quindi espressione di una preoccupazione ?
Le cure fatte in cosa sono consistite ?
Detto questo, quale diagnosi fu posta esattamente ? Un disturbo di panico con le consuete complicazioni ? Un disturbo di panico complicato poi da un disturbo ossessivo legato ad un "sintomo" che costituisce un "nulla" di materiale e quindi espressione di una preoccupazione ?
Le cure fatte in cosa sono consistite ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Pacini,
mi è stato diagnosticato un disturbo ansioso/depressivo che ho provato a curare con lo psichiatra attraverso l'assunzione di:
-zarelis 37,5 mg
-zoloft 50 mg
-ecubalin 25 mg 2 al mattino e 2 alla sera
Terapia che ho portato avanti per più di un anno e poi interrotta perchè ero riuscito a riprendere "in mano" la mia vita.
Ammetto però che il senso di sbandamento continuo è l'unico sintomo che non mi ha mai abbandonato anche quando stavo più o meno bene.
Ora che mi sento molto depresso e ansioso il sintomo è peggiorato.
Ho appuntamento anche con il vestibologo per capire se questo senso di instabilità può essere trattato con terapie strumentali.
Non so davvero più dove sbattere la testa e come affrontare il problema. Il tempo passa e ancora non ne sono venuto a capo, ho sempre il focus su questi disturbi, non riesco a pensare ad altro.
Se ho ben capito, stando a quanto detto dal neurologo, questo sintomo può essere innescato dalle tensioni cervicali e mandibolari generate dall'ansia. Lo ha definito come Dizziness dispropriocettiva cervicogenica
Ma come è possibile che a distanza di 10 anni nulla si è risolto nonostante terapie farmacologiche?
Ora vorrei davvero trovare una soluzione definitiva perchè non posso continuare a vivere cosi male.
Secondo la sua esperienza, cosa mi consiglia di fare per stare meglio?
mi è stato diagnosticato un disturbo ansioso/depressivo che ho provato a curare con lo psichiatra attraverso l'assunzione di:
-zarelis 37,5 mg
-zoloft 50 mg
-ecubalin 25 mg 2 al mattino e 2 alla sera
Terapia che ho portato avanti per più di un anno e poi interrotta perchè ero riuscito a riprendere "in mano" la mia vita.
Ammetto però che il senso di sbandamento continuo è l'unico sintomo che non mi ha mai abbandonato anche quando stavo più o meno bene.
Ora che mi sento molto depresso e ansioso il sintomo è peggiorato.
Ho appuntamento anche con il vestibologo per capire se questo senso di instabilità può essere trattato con terapie strumentali.
Non so davvero più dove sbattere la testa e come affrontare il problema. Il tempo passa e ancora non ne sono venuto a capo, ho sempre il focus su questi disturbi, non riesco a pensare ad altro.
Se ho ben capito, stando a quanto detto dal neurologo, questo sintomo può essere innescato dalle tensioni cervicali e mandibolari generate dall'ansia. Lo ha definito come Dizziness dispropriocettiva cervicogenica
Ma come è possibile che a distanza di 10 anni nulla si è risolto nonostante terapie farmacologiche?
Ora vorrei davvero trovare una soluzione definitiva perchè non posso continuare a vivere cosi male.
Secondo la sua esperienza, cosa mi consiglia di fare per stare meglio?
[#3]
Sì, però di fatto queste sindromi teoricamente generate da conflitti tra nervi, articolazioni rimangono molto mal definite.
Le cure, se quelle erano le dosi, erano tali da non poter funzionare.
Per quanto riguarda il decorso, se solo dopo un anno è stato bene, non erano le cure.
Le cure, se quelle erano le dosi, erano tali da non poter funzionare.
Per quanto riguarda il decorso, se solo dopo un anno è stato bene, non erano le cure.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11k visite dal 01/01/2022.
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