Attacchi d’ansia ricorrenti
Gentili Dottori,
Soffro di attacchi d’ansia e panico (anche se ormai da anni, questi ultimi da perdere il controllo non ne ho più) dall’età di 15 anni, ora ne ho 26.
Assumo Xanax da novembre 2014 e sono in psicoterapia da febbraio 2016.
Fino a questo luglio, periodo in in cui mi sentivo particolarmente bene, assumevo anche Efexor 75mg che, seguita da uno specialista, ho scalato e poi eliminato definitivamente.
Dovevo iniziare a settembre, in modo concordato con lo specialista che mi seguiva, anche lo scalaggio dello Xanax 1 mg RP.
Dopo un fallimentare tentativo con le gocce, ho mollato e sono rimasta con la mia pastiglia quotidiana.
Da ottobre, cioè dopo tre mesi dalla sospensione della Venlafaxina, il mio quadro generale è precipitato: ansie continue, ogni sera, specialmente quando la mattina dopo ho il turno presto a lavoro, attacchi fortissimi di nausea, tachicardia, pianto e irrequietezza.
Ricorro, per placare l’attacco, a 0, 5/1mg (in base a come sto) di Xanax a rilascio immediato.
Ho passato ottobre e novembre a mangiare pochissimo e a perdere quasi 5kg per la nausea costante, sintomo che si è ripresentato da una settimana a questa parte dopo un grosso incarico a lavoro.
Inoltre si sono riacutizzate le mie vecchie fobie: uscire da sola (non vado nemmeno più al supermercato) e guidare in luoghi che non conosco.
Quando stavo meglio riuscivo a fare pressoché tutto ormai, sono ricaduta completamente nel baratro.
Continuo con la psicoterapia, la mia terapeuta mi ha dato i contatti di un’altra psichiatra per un secondo parere, in quanto non mi è piaciuto l’approccio del precedente, ma ho il terrore anche solo di fare una telefonata, mi sento bloccata, non voglio fare tentativi con altri farmaci, ho il terrore di stare male sul lavoro (firmerò l’indeterminato il 15 gennaio) e di far vedere agli altri la mia situazione.
Ho una vocina dentro di me che mi dice di riprendere la Venlafaxina, ma senza uno specialista non lo farei mai, ho troppa paura di questi farmaci.
Ma in tutto ciò, potrebbe essere stata la sua sospensione a causarmi questa ricaduta?
Grazie in anticipo e saluti.
Soffro di attacchi d’ansia e panico (anche se ormai da anni, questi ultimi da perdere il controllo non ne ho più) dall’età di 15 anni, ora ne ho 26.
Assumo Xanax da novembre 2014 e sono in psicoterapia da febbraio 2016.
Fino a questo luglio, periodo in in cui mi sentivo particolarmente bene, assumevo anche Efexor 75mg che, seguita da uno specialista, ho scalato e poi eliminato definitivamente.
Dovevo iniziare a settembre, in modo concordato con lo specialista che mi seguiva, anche lo scalaggio dello Xanax 1 mg RP.
Dopo un fallimentare tentativo con le gocce, ho mollato e sono rimasta con la mia pastiglia quotidiana.
Da ottobre, cioè dopo tre mesi dalla sospensione della Venlafaxina, il mio quadro generale è precipitato: ansie continue, ogni sera, specialmente quando la mattina dopo ho il turno presto a lavoro, attacchi fortissimi di nausea, tachicardia, pianto e irrequietezza.
Ricorro, per placare l’attacco, a 0, 5/1mg (in base a come sto) di Xanax a rilascio immediato.
Ho passato ottobre e novembre a mangiare pochissimo e a perdere quasi 5kg per la nausea costante, sintomo che si è ripresentato da una settimana a questa parte dopo un grosso incarico a lavoro.
Inoltre si sono riacutizzate le mie vecchie fobie: uscire da sola (non vado nemmeno più al supermercato) e guidare in luoghi che non conosco.
Quando stavo meglio riuscivo a fare pressoché tutto ormai, sono ricaduta completamente nel baratro.
Continuo con la psicoterapia, la mia terapeuta mi ha dato i contatti di un’altra psichiatra per un secondo parere, in quanto non mi è piaciuto l’approccio del precedente, ma ho il terrore anche solo di fare una telefonata, mi sento bloccata, non voglio fare tentativi con altri farmaci, ho il terrore di stare male sul lavoro (firmerò l’indeterminato il 15 gennaio) e di far vedere agli altri la mia situazione.
Ho una vocina dentro di me che mi dice di riprendere la Venlafaxina, ma senza uno specialista non lo farei mai, ho troppa paura di questi farmaci.
Ma in tutto ciò, potrebbe essere stata la sua sospensione a causarmi questa ricaduta?
Grazie in anticipo e saluti.
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Ha sintomi perché non è trattata in modo adeguato ma se non vuole assumere una terapia specifica per la sua patologia difficilmente potrà avere un miglioramento.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 827 visite dal 27/12/2021.
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