Malessere psichico
Gentili dottori, innanzitutto formulo gli auguri di Buon Natale a tutto lo staff.
Avrei bisogno di un consiglio.
Già in precedenti post ho detto di essere stata in cura con zarelis da 150mg.
per un disturbo ossessivo abbastanza resistente, e uno stato depressivo.
Ora, dopo un po' di tempo ho preso la decisione di sospendere l'assunzione gradualmente, sia perché non ho avuto benefici, ma anche perché mi procurava nervosismo, incontinenza urinaria e aumento di peso.
La decisione è maturata anche e soprattutto dalla mancanza di sostegno dei familiari.
Per loro, che sono totalmente contrari alla assunzione di psicofarmaci, dovrei curarmi diversamente, facendo forza sulla mia volontà e cercando distrazioni (ad esempio un lavoro).
Le cure farmacologiche sarebbero riservate, per loro, solo a chi ha "perso l'intelletto".
Sembrano non avere fiducia nella dottoressa che mi seguiva, con la quale, tra l'altro io mi trovavo molto bene.
Mi chiedo come non si siano resi conto di questo Anche se io sono maggiorenne e perfettamente in grado di scegliere, la mancanza di sostegno mi ha fatto abbandonare e diventare scettica sulla validità di queste cure.
Non vorrei poi neanche essere etichettata in un certo modo.
Dall'altra parte però covo molta rabbia interiore e ho il desiderio di gridare al mondo il mio malessere.
Desidero essere "attenzionata" dalle istituzioni, anche se ancora non mi rendo conto di quanto ne valga la pena.
Avevo in mente di rivolgermi ad un altro professionista, magari pubblico solo per mettere la famiglia con le spalle al muro, ma sono quasi certa che non seguirei nessun tipo di terapia farmacologica, per i motivi detti sopra.
Lo farei solo per avere un quadro della mia situazione, che ancora, tra l'altro, non mi è chiara.
Da un pò ho perso ogni speranza, mi sento solo un peso per tutti e non vorrei essere mai esistita.
Non sarei mai in grado di compiere un gesto estremo, perché sarebbe l'ennesimo dispiacere e poi perché sostanzialmente non lo voglio.
Secondo la mia decisione potrebbe contribuire a cambiare qualcosa?
Grazie.
Avrei bisogno di un consiglio.
Già in precedenti post ho detto di essere stata in cura con zarelis da 150mg.
per un disturbo ossessivo abbastanza resistente, e uno stato depressivo.
Ora, dopo un po' di tempo ho preso la decisione di sospendere l'assunzione gradualmente, sia perché non ho avuto benefici, ma anche perché mi procurava nervosismo, incontinenza urinaria e aumento di peso.
La decisione è maturata anche e soprattutto dalla mancanza di sostegno dei familiari.
Per loro, che sono totalmente contrari alla assunzione di psicofarmaci, dovrei curarmi diversamente, facendo forza sulla mia volontà e cercando distrazioni (ad esempio un lavoro).
Le cure farmacologiche sarebbero riservate, per loro, solo a chi ha "perso l'intelletto".
Sembrano non avere fiducia nella dottoressa che mi seguiva, con la quale, tra l'altro io mi trovavo molto bene.
Mi chiedo come non si siano resi conto di questo Anche se io sono maggiorenne e perfettamente in grado di scegliere, la mancanza di sostegno mi ha fatto abbandonare e diventare scettica sulla validità di queste cure.
Non vorrei poi neanche essere etichettata in un certo modo.
Dall'altra parte però covo molta rabbia interiore e ho il desiderio di gridare al mondo il mio malessere.
Desidero essere "attenzionata" dalle istituzioni, anche se ancora non mi rendo conto di quanto ne valga la pena.
Avevo in mente di rivolgermi ad un altro professionista, magari pubblico solo per mettere la famiglia con le spalle al muro, ma sono quasi certa che non seguirei nessun tipo di terapia farmacologica, per i motivi detti sopra.
Lo farei solo per avere un quadro della mia situazione, che ancora, tra l'altro, non mi è chiara.
Da un pò ho perso ogni speranza, mi sento solo un peso per tutti e non vorrei essere mai esistita.
Non sarei mai in grado di compiere un gesto estremo, perché sarebbe l'ennesimo dispiacere e poi perché sostanzialmente non lo voglio.
Secondo la mia decisione potrebbe contribuire a cambiare qualcosa?
Grazie.
[#1]
Lei da maggiorenne può scegliere di seguire le terapie che desidera senza condizionamenti esterni.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Sicuramente, questo l'ho anche scritto. Ma non è bello a casa non avere l'appoggio dei familiari, che ritengono che io stia sbagliando e perdendo tempo. Oltretutto dipendo economicamente perché non lavoro, quindi a maggior ragione desidererei l'approvazione di coloro che mi finanziano, ora più che mai.
In ogni caso poi loro vorrebbero vedere risultati quasi immediati che non ci sono stati, perché io stessa sono convinta che ormai non ci possa essere nessun cambiamento radicale. Quindi a questo punto è così che sto tendendo a dare loro ragione, tanto un aggravamento lo escluderei.
In ogni caso poi loro vorrebbero vedere risultati quasi immediati che non ci sono stati, perché io stessa sono convinta che ormai non ci possa essere nessun cambiamento radicale. Quindi a questo punto è così che sto tendendo a dare loro ragione, tanto un aggravamento lo escluderei.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 541 visite dal 26/12/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.