Se prendo psicofarmaci posso studiare, lavorare e fare una vita normale?

Sono un uomo di 29 anni e prendo antipsicotici da quasi 10 anni e attualmente mi sento bene anche se in passato ho avuto momenti difficili.
Prendo ogni giorno 400 mg di Quetiapina la mattina e 400 mg la sera, per un totale di 800 mg di Quetiapina al giorno ogni giorno.
In più prendo 5 gocce di Entumin e 1 compressa da 2 mg di Rivotril ogni sera per dormire bene.
Detto questo posso fare una vita normale, lavorare, studiare e avere relazioni sociali normalmente come gli altri?
Oppure io ho delle compromissione visto che prendo psicofarmaci?
Comunque ribadisco che sto bene adesso e ho un lavoro anche se non faccio molte ore settimanali e il lavoro che faccio non è un lavoro pesante.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
A quali compromissioni si riferisce ? Non ha senso parlarne in astratto.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Ad esempio la sedazione o la riduzione di volontà e spirito di iniziativa, o la riduzione dell'energia e della forza fisica.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Sarebbe un po' strana una cura che produce una disfunzione generalizzata come risultato. Ma a quale situazione facciamo riferimento intanto ? Quale diagnosi ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Nel 2012 ho subito violenze psicologiche da una persona disturbata, al mio rientro a casa di quel giorno, dopo quell'evento il mio cuore batteva fortissimo, sentivo molto freddo nonostante fosse il mese di Aprile ed ero vestito, non controllavo i pensieri, forte paura costante di tutto e di tutti, paura anche del forte vento, pensavo che le persone fossero controllate da questa persona che mi ha suggestionato e poi sono stato dai carabinieri del mio paese e loro mi hanno chiamato l'ambulanza e in pronto soccorso mi hanno sedato e mi sono risvegliato al centro di salute mentale del mio paese. La diagnosi è stata psicosi acuta, poi nel 2013 stavo bene, tanto è che pensavo di essere guarito del tutto, ma nel 2014 mi sono ammalato di disturbo dissociativo, ricordo un episodio che ero andato a fare un giro in bicletta e mi sentivo strano, al ritorno a casa mi girava la testa e vedevo offuscato tutto. Pensavo fosse qualcosa di passeggero come un raffreddore ma non passava mai. Ho iniziato a sentire dolori in tutto il corpo, mi girava sempre la testa, vedevo tutto annebbiato, a volte sentivo la testa piena d'acqua, scarsissima concentrazione quando vedevo un film o leggevo un libro. Avevo perso tutto il mio carisma ma dal 2019 ho scoperto per caso l'EMDR è l'ho iniziata a fare da 2 anni e mezzo fa a questa parte e la faccio tutt'ora una volta ogni 2 mesi circa e adesso sto molto meglio, mi sento quasi come prima per quanto riguarda la dissociazione e invece della psicosi non ne sento più la traccia. Mi sono rivolto a una psicoterapeuta privata per l'EMDR perchè per i disturbi dissociativi non esiste ancora un farmaco. Questa è la mia storia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Se la sua diagnosi è stata psicosi acuta potrebbe non esserne ancora uscito. Ad esempio io non posso sapere come sono andati i fatti, ma il discorso delle "violenze psicologiche" spesso compare nelle storie di chi ha un episodi psicotico, semplicemente perché è un vissuto della psicosi che si sta sviluppando.
Quindi a partire dalla condizione che Lei ha, a partire da come è stata curata, fino a che punto, allora si può parlare di potenziale riabilitativo della cura o al contrario di effetti che limitano le funzioni di ripresa del lavoro etc.
Caso per caso.

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Utente
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Buon Natale, comunque vista la mia storia che dopo i 20 anni di età sono cresciuto a pane, antipsicotici e disturbo dissociativo per molti anni e tutt'ora prendo antipsicotici vorrei sapere se tutto ciò mi abbia compromesso l'abilità allo studio, lavoro e alle relazioni sociali. Oppure se non fosse successo mai niente sarei stato molto più efficiente sul posto di lavoro e avrei letto un libro per esempio con più facilità se il mio destino fosse stato migliore. Io penso che dopo 10 anni quasi di terapie farmacologiche e psicoterapeutiche abbia recuperato almeno un 95% delle mie piene capacità e facoltà psicofisiche. Lei che ne pensa? Che quella situazione mi abbia "segnato" a vita?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Mi scusi ma parliamo in astratto di cose misurabili. Se dice che ha recuperato il 95% si dovrà basare su qualche riscontro, e in tal caso che senso ha chiedersi se le cure annullano queste capacità ? E' incoerente il discorso.

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Utente
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In tal caso non penso che il mio livello di concentrazione e spirito di iniziativa si siano abbassato dopo tutto quello che ho passato. Non penso che quello che mi è accaduto comporti deficit e menomazioni ad esempio come accade a chi è sopravvissuto ad un ictus. Lei cosa ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ma perché ragiona in astratto ? Cioè prima deve capire se può avere un deficit e poi conclude se ce lo ha ? E' Lei il primo a saperlo se ha qualche problema, altrimenti di che parliamo ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Ma allora me lo dica lei, essere dissociato per quasi 10 anni dai 22 ai 29 anni di età, quindi crescere con un disturbo dissociativo e avere un trauma psicologico a 20 anni di età circa, prendere psicofarmaci sedativi da 10 anni quasi. Tutto questo potrebbe avere causato un deficit permanente in me, nella mia psiche o nella mia anima? Io parlo sempre a livello di concentrazione generale, capacità di lavorare tranquillamente e restare su un posto di lavoro per esempio. Oppure è tipo avere un ictus che anche se guarisci resta una parte che non è mai come l'originale? Io comunque mi sento bene e mi sento quasi come prima di tutti i miei problemi dal 2012 in poi grazie all'EMDR, grazie a Dio e grazie alla mia forza di crederci e alla forza di volontà. Quindi in pratica ho recuperato tutte le mie mancanze che ho avuto rispetto quando sono stato male e sono tornato "nuovo"?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Continua a non capire. Ma perché si chiede se ha un deficit ? Se ce l'ha, è il primo a saperlo. In cosa consiste questo deficit, lo spieghi. Se ritiene di averlo.
Appunto, se uno ha un ictus gli può rimanere un difetto, che consiste in qualcosa.

Parlo di psiche.

Se parliamo di "anima", non saprei di che stiamo parlando. Se non come argomento di filosofia. Ma qui parliamo di biologia e di medicina.

Lei afferma di star bene praticamente come prima. Allora quale deficit lamenta ? Lo chiede a noi se ha recuperato ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Io per deficit, nel mio caso, intendo una riduzione anche lieve della concentrazione e sul fatto di restare e resistere sul posto di lavoro, oppure leggere un libro o vedere un film senza affaticarmi subito a livello mentale. Io prima del trauma e della dissociazione non ho mai lavorato perchè avevo appena finito le superiori prima di tutto ciò e quindi non saprei se adesso senza la malattia fossi stato più efficiente su un posto di lavoro. Io comunque sono sempre stato già da bambino sempre una persona distratta e disordinata. Per il resto io sto bene adesso a quasi 30 anni grazie alla psicoterapia e grazie a Dio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Quindi Lei sta bene. Però si chiede se potrebbe avere problemi di concentrazione anche lievi. Quindi il problema è che se lo chiede, direi che il sintomo sia questo.
Anche perché poi nel descrivere il difetto dice "leggere un libro o vedere un film senza affaticarmi subito a livello mentale": questo sarebbe un deficit lieve ?
Sembra esprimere un pensiero di controllo, deve sapere una cosa perché non le basta di saperlo, quindi lo chiede, in maniera paradossale, in via ipotetica e ad altri.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Cosa intende lei per pensiero di controllo? Comunque l'unica cosa che ho riscontrato è che sono pigro, non mi vedrei mai a lavorare otto o dieci ore al giorno in fabbrica facendo turni di notte senza mai sostare un attimo a ritmi frenetici. Per fortuna ho un lavoro abbastanza tranquillo perchè lavoro in una discarica e il mio lavoro consiste per lo più nel saper indirizzare gli utenti dove buttare e differenziare gli oggetti rotti o che non servono più e ogni tanto tenere pulita e in ordine la piazzola. Poi dopo qualche ora che lavoro mi stufo e non vedo il momento di tornare a casa. Non ho mai lavorato prima dei miei problemi perchè quando mi sono ammalato avevo da poco fatto gli esami di quinta superiore. Comunque non saprei se questa pigrizia sia dovuta ad una mia indole o genetica, oppure se fosse una conseguenza del trauma e la dissociazione protratta per anni. Comunque ricordo che da bambino e ragazzino sono sempre stato viziato dai miei genitori e ben poche volte ho tagliato l'erba del prato, aggiustato il mio motorino e aiutato mio padre è tagliare la legna da adolescente prima di tutti i miei problemi. Lei che ne pensa di tutto ciò? A cosa potrebbe essere dovuta questa pigrizia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
E quindi se lo chiama pigrizia e dice che si annoia che c'entra tutto il discorso sulla concentrazione ? E su che cosa poi, la mansione non richiede concentrazione mi pare.

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Utente
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Comunque io sul lavoro manuale sono abbastanza impacciato, ho lavorato qualche anno fa in un supermercato ed è stato un disastro, facevo quasi tutto sbagliato, i capi non erano per niente contenti, anzi, le sentivo quasi ogni giorno. Lavoravo anche dieci ore al giorno a volte e quelle dieci ore mi parevano di aver lavorato venti ore. Tornavo a casa stanchissimo, sfinito, l'ansia e l'angoscia di tornare al lavoro il giorno dopo, una tortura, in due settimane di lavoro in questo supermercato ho perso 6 chili. Poi anche negli altri lavori non sono mai stato Rambo, nei lavori che ho fatto ho riscontrato quasi sempre passività, mancanza di volontà, mancanza di spirito di iniziativa. Nei lavori manuali sono impacciato, non saprei nemmeno come cambiare una lampadina di una stanza o gonfiare le ruote dell'auto con il compressore. Secondo alcuni medici con cui ho parlato è una mia caratteristica naturale che ho sempre avuto al di là dei disturbi psichici, alcuni invece sostengono che è vero che è una mia caratteristica ma i miei disturbi l'hanno accentuata. Sono tutte teorie. Lei cosa ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Che non vedo coerenza tra una descrizione come quella che dà sopra e lo star benissimo con cui riassume la sua condizione prima.

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Ok, quindi mi sembra di capire che il trauma e la dissociazione avute in giovane età non hanno lasciato nessun segno ad oggi. Nessun calo dell'attenzione, concentrazione e vigore perchè io mi sento praticamente come nuovo, tutto si è ripristinato come prima.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Se lo dice Lei...ha praticamente detto tutto l'opposto come descrizione. Faccia Lei se la descrizione di un benessere completo si descrive con i dettagli che ha detto....

Dr.Matteo Pacini
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[#20]
Utente
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Comunque lei è davvero molto competente come medico, viste le sue risposte. Comunque io ricordo che nel 2012 qualche mese dopo il trauma ero già andato a cercare lavoro, faccia un po' lei. Poi sempre in quell'anno stavo discretamente bene, le uniche cose che ho percepito come negative sono state un'apatia delle emozioni, ovvero ricordo che facevo fatica a sentirmi felice o a provare forti emozioni, le mie emozioni erano piatte, e poi avevo la vista offuscata, ricordo che vedevo abbastanza male la realtà, poi per il resto stavo abbastanza bene. Il problema più critico c'è l'ho avuto dopo il 2014, quando ho avuto il disturbo dissociativo, in quel periodo sì, sono stato davvero male e mi sono sentito davvero scompensato in tutti i campi, dalle relazioni, al lavoro, stavo male con me stesso, disagio intrapersonale etc. Ma adesso sto bene. Comunque le ho replicato alcuni giorni fa sul consulto che parla dell'assunzione giornaliera della Quetiapina e di un eventuale aumento della depressione causata da essa, se dovesse riuscire a replicare mi darebbe un aiuto. Grazie.
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Utente
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Comunque non mi è stata diagnosticata, ma molto probabilmente soffro anche di sindrome da burn out, ho letto su internet e ho quasi tutte le caratteristiche di questa sindrome. Il trauma che ho avuto potrebbe avermi provocato improvvisamente questa sindrome oppure non c'entra nulla ed è un fattore genetico che ho dalla nascita?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Non si auto-diagnostichi le cose con il meccanismo che ei ci si ritrova leggendo i sintomi.

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Utente
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Quindi lei mi sta dicendo che è possibile guarire completamente e tornare al 100% alla vita di prima a anche dopo un trauma psicologico con la "T" maiuscola di forte impatto? Nessuna conseguenza su mente, emozioni e corpo, nel migliore dei casi? L'unica cosa negativa che resterà sarà solo il ricordo dei brutti momenti passati nelle fasi acute del trauma? Lei conosce o ha conosciuto persone che hanno avuto forti traumi psicologici con la "T" maiuscola e prendono psicofarmaci che adesso stanno bene e hanno un lavoro e una vita normale? Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
L'evento spiacevole è una cosa, il trauma è un'altra cosa. I malati psichiatrici non spesso sviluppano i loro problemi come conseguenza di eventi traumatici, questa è una frequente interpretazione o un vissuto personale, non un riscontro oggettivo.
Quindi non sto facendo un discorso su come sia facile guarire e star bene, dico solo che non c'entra necessariamente un evento traumatizzante,

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Utente
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Quindi lei sta dicendo che non sempre ci sono conseguenze negative e menomazioni cerebrali perenni dopo un trauma con la "T" maiuscola. Io ricordo di essere stato male solo i primi otto mesi dopo l'evento traumatico, poi sono stato bene, poi di nuovo dopo ancora si è manifestato in me il disturbo dissociativo e questo è durato parecchi anni. Da tre anni ad oggi mi sto curando con l'Emdr e ormai manca poco per sentirmi come prima, non ho già da anni alcun sintomo che si colleghi all'evento traumatico, me l'ha detto anche il mio vecchio psichiatra che non vede più alcun sintomo in me, ha detto che sono in perfetto compenso clinico, ho solo il desiderio di stare il più lontano possibile e non incontrare mai più la persona che mi ha suggestionato. E poi sono passati dieci anni dall'evento traumatico. Lei cosa ne pensa della mia situazione? Cosa intuisce sulla mia condizione attuale?
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Utente
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Hey perchè non mi risponde dottore?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
No, dico che un trauma con T maiuscola non si definisce in base all'impatto soggettivo nella descrizione, ma in base ad alcune caratteristiche. Quindi la T maiuscola non è un giudizio di merito, ma di caratteristiche tecniche del tipo di evento.

Della sua condizione noto che dice di star bene e lo conferma, per poi risultare preoccupato non si sa bene allora di che cosa. Forse non le è chiara la diagnosi, in effetti non la riporta, e questo potrebbe spiegare il fatto che non abbia una visione chiara di quello che ha, del motivo per cui prende le medicine.

Sul trauma non abbiamo dettagli dell'evento e quindi non si capisce bene in cosa sia consistito.

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Utente
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Le ho già detto qual è la diagnosi e come sono andate le cose. Comunque l'unico difetto in me che ho notato è che ho difficoltà nei lavori manuali, ad esempio sul lavoro ho bisogno di fare più pause durante la giornata, mi stanco abbastanza facilmente nei lavori manuali, invece se dovessi leggere un libro o andare in palestra lo farei molto più facilmente e con molto meno stress e fatica. Questa potrebbe essere una mia caratteristica avuta da sempre oppure potrebbe essere una conseguenza del trauma? E comunque ripeto, sono passati dieci anni dal trauma.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Continuo a non sapere che trauma sia. Quindi non posso aggiungere nulla

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Utente
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Le ho già spiegato più volte nei messaggi precedenti come sono andate le cose. Comunque ripeto, nel 2012 quando avevo solo 19 anni mi trovavo a festeggiare Pasquetta a casa di questo ragazzo assieme ad altri ragazzi e ragazze più o meno tutti della mia età. Ad un certo punto una ragazza si è sentita male, aveva tipo nausea e vomito, questo ragazzo mi ha guardato come se fosse stato lui a farla stare male. Questo ragazzo subito dopo mi ha detto di andare nel bagno di casa sua per prendere una cosa che si sarebbe dovuta trovare sotto il lavandino che sarebbe servita per pulire il vomito della ragazza. Allora io sono entrato in bagno ed ero da solo all'interno di questo e sotto il lavandino non c'era nulla, allora all'improvviso è entrato in bagno dalle mie spalle questo ragazzo e mi ha afferrato un braccio con una sua mano da dietro e l'altra sua mano era appoggiata sulla mia schiena, allora lui mi ha colto all'improvviso e da questa posizione ha detto: "Esci da questo corpo!". E io ho risposto d'istinto: "Perchè mi fai questo?". Dopo lui ha lasciato la presa e se ne è andato e io non ho sentito nessuna sensazione in particolare sul momento. Allora io sono andato a casa e mi sono messo sul letto per dormire, e ho sentito il cuore battere fortissimo, avevo una fortissima paura, non riuscivo a dormire, sentivo molto freddo nonostante fosse il mese di Aprile, sentivo che partivano pensieri nella mia mente senza il mio controllo. Il giorno dopo sono andato in pronto soccorso e mi hanno fatto il test antidroga ed è risultato negativo, poi sentivo che le persone che mi stavano vicino, anche i miei parenti, fossero manovrate da quel ragazzo e quando salivo in macchina con qualcuno pensavo che mi volesse portare a casa di questo ragazzo, percepivo come se ci fosse un complotto. In seguito sono stato dai carabinieri per raccontare cosa fosse successo e loro hanno chiamato l'ambulanza perchè mi hanno visto in pessime condizioni, sono salito sull'ambulanza e quando quello che la guidava parlava con la radio sentivo voci strane che provenivano dalla radio che dicevano: "Portalo qua! Portalo da me!". Come se fosse di nuovo questo ragazzo che parlava con l'autista dell'ambulanza tramite la radio. Allora l'ambulanza mi ha portato in pronto soccorso e mi hanno sedato quelli del centro di salute mentale del mio paese, mentre mi sedavano pensavo mi stessero dando veleno per morire e lo psichiatra che era arrivato pensavo fosse un demone oppure questo ragazzo che era entrato dentro il corpo di questo psichiatra. Mi sono risvegliato alcuni giorni dopo al centro di salute mentale del mio paese, poi mi hanno fatto tornare a casa dopo una settimana di ricovero circa, prendevo 200 mg o 300 mg non ricordo bene di Seroquel compresse al giorno. I primi mesi sono stati un po' duri ma a Gennaio 2013, l'anno dopo, stavo benissimo, tanto che mi sono rifiutato di prendere gli psicofarmaci e al csm non mi sono più fatto sentire. Sono stato benissimo fino a Marzo 2014, poi ho cominciato a sentirmi strano, e a Maggio 2015 sono tornato al csm con 75 mg di Xeplion iniezione una volta ogni 25 giorni. Ho cominciato a sentire dolori in tutto il corpo, mi girava sempre la testa, a volte percepivo la testa come se fosse piena d'acqua, a volte sentivo come se avessi una sensazione di vuoto dentro al petto, avevo la vista tutta offuscata, sempre, ogni giorno. È stato bruttissimo, volevo suicidarmi perchè non c'è la facevo più, troppo malessere, fino al 2019 quando per caso ho scoperto un video su YouTube che parlava di EMDR e ho contattato questa psicologa che fa EMDR e mi ha detto che mi avrebbe curato lei. Sono tre anni che faccio EMDR e tutt'ora ci vado e in questi tre anni sono migliorato tantissimo, sono quasi guarito al 100% dal disturbo dissociativo. Così sono andati i fatti, questa è la mia storia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ma questo non è un trauma di per sé, questo è quello che ha tutte le caratteristiche di un episodio psicotico, di cui ancora oggi non pare consapevole, perché lo racconta con un insieme di eventi veri e altri che verosimilmente sono deliranti o elementi di allucinazione.

Qui il fatto oggettivamente traumatizzante è lo stato psicotico che l'ha portata a vivere in un certo modo dei fatti di per sé anche insignificanti, e non quello che Lei vive soggettivamente come traumatizzante.

Dr.Matteo Pacini
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[#32]
Utente
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Ok grazie, sì io ho vissuto l'evento come traumatizzante anche perchè nel momento della durata dell'episodio psicotico ho provato una fortissima paura e mi sono sentito in pericolo di vita. E poi due anni dopo questo episodio ho avuto il disturbo dissociativo che può manifestarsi nelle persone che hanno vissuto un trauma. Poi mi è stato detto da un infermiere del centro di salute mentale del mio paese che adesso faccio più fatica a concentrarmi sul lavoro e anche a stare su un posto di lavoro rispetto le altre persone che non hanno avuto episodi psicotici o traumi psicologici significativi perchè le altre persone subito dopo scuola hanno cominciato ad integrarsi nel mondo del lavoro e io subito dopo scuola ho avuto la malattia e sono stato male e quindi non mi sono integrato nel mondo del lavoro come chi è stato sempre bene e quindi oggi ho più difficoltà sul lavoro. Poi anche la psicologa dove vado a fare EMDR mi ha detto che in base a quello che ho avuto, adesso percepisco più stress mentre lavoro. Che ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ma nella descrizione che Lei fa dell'episodio sembra che non sia consapevole delle cose che costituiscono un ricordo delirante e quelle oggettivamente accadute. Questo non ha a che fare col post-traumatico, ma con la psicosi iniziata all'epoca.
Starei sulla diagnosi fondamentale, e anche il discorso "disturbo dissociativo..."... siamo sicuri che non sia semplicemente un modo per dire psicosi come usa ancora in qualche ambiente ?

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