Ipocondria che non mi lascia vivere
Buonasera,
Sono una ragazza di 26 anni che ormai non vive serenamente la propria vita.
Ho avuto il mio primo attacco di panico (il primo non si scorda mai) veramente piccola, a circa 10 anni.
Pensando che si risolvessero da soli, anche su consiglio del pediatra non ho mai avuto uno psicologo fino all'età di 18 anni, quando in occasione del diploma, ho un forte crollo emotivo che spinge la mia famiglia a consultare una psichiatra/psicoterapeuta.
da lì ho cominciato a prendere le medicine per circa 7 anni alternando periodi di ricadute a periodi veramente belli.
Le ricadute in particolare sono coincise nuovamente con la mia laurea triennale e adesso nuovamente in occasione della mia preparazione alla laurea magistrale.
È un malessere veramente intenso che mi porta in un circolo vizioso in cui ogni semplice fastidio al corpo mi porta a un attacco di panico veramente intenso con conseguente chiamata del medico.
I sintomi degli attacchi di panico sono veramente prepotenti (forte irrealtà, tremore che mi fa quasi svenire, senso di impazzire) e la frequenza è quotidiana con almeno due attacchi di panico al giorno.
Prendo tuttora medicine (dopo averle interrotte con il medico per un periodo).
Prendo 10 gocce di Xanax e 1 compressa di Cymbalta.
La ricaduta che ho in questo momento mi fa davvero paura e non mi fa avere speranza per il futuro.
Mi sento in colpa per tutta la mia famiglia che metto in subbuglio ogni giorno e il mio fidanzato che spesso è stanco.
Mi chiedo come sia possibile mantenere un comportamento così disfunzionale nonostante sia consapevole che siano attacchi di panico?
A volte me ne dimentico che siano solo attacchi di panico e penso che tutte queste sensazione siano qualcosa di più grave e non ancora scoperto.
Da un mese circa ho cominciato psicoterapia con una nuova dottoressa e mi trovo molto bene.
Il mio medico di base dice di avere pazienza ma dopo una vita con gli attacchi di panico sono davvero stanca.
Scusate lo sfogo, ma spero possiate darmi un pò di fiducia e conforto.
Grazie mille in anticipo.
Sono una ragazza di 26 anni che ormai non vive serenamente la propria vita.
Ho avuto il mio primo attacco di panico (il primo non si scorda mai) veramente piccola, a circa 10 anni.
Pensando che si risolvessero da soli, anche su consiglio del pediatra non ho mai avuto uno psicologo fino all'età di 18 anni, quando in occasione del diploma, ho un forte crollo emotivo che spinge la mia famiglia a consultare una psichiatra/psicoterapeuta.
da lì ho cominciato a prendere le medicine per circa 7 anni alternando periodi di ricadute a periodi veramente belli.
Le ricadute in particolare sono coincise nuovamente con la mia laurea triennale e adesso nuovamente in occasione della mia preparazione alla laurea magistrale.
È un malessere veramente intenso che mi porta in un circolo vizioso in cui ogni semplice fastidio al corpo mi porta a un attacco di panico veramente intenso con conseguente chiamata del medico.
I sintomi degli attacchi di panico sono veramente prepotenti (forte irrealtà, tremore che mi fa quasi svenire, senso di impazzire) e la frequenza è quotidiana con almeno due attacchi di panico al giorno.
Prendo tuttora medicine (dopo averle interrotte con il medico per un periodo).
Prendo 10 gocce di Xanax e 1 compressa di Cymbalta.
La ricaduta che ho in questo momento mi fa davvero paura e non mi fa avere speranza per il futuro.
Mi sento in colpa per tutta la mia famiglia che metto in subbuglio ogni giorno e il mio fidanzato che spesso è stanco.
Mi chiedo come sia possibile mantenere un comportamento così disfunzionale nonostante sia consapevole che siano attacchi di panico?
A volte me ne dimentico che siano solo attacchi di panico e penso che tutte queste sensazione siano qualcosa di più grave e non ancora scoperto.
Da un mese circa ho cominciato psicoterapia con una nuova dottoressa e mi trovo molto bene.
Il mio medico di base dice di avere pazienza ma dopo una vita con gli attacchi di panico sono davvero stanca.
Scusate lo sfogo, ma spero possiate darmi un pò di fiducia e conforto.
Grazie mille in anticipo.
[#1]
Deve attendere che la terapia farmacologica abbia il suo effetto ed eventualmente va rimodulata in funzione della sintomatologia residua.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore,
Grazie mille per la risposta.
Volevo dirle che il mio medico di base mi ha prescritto una visita psicotria poiché gli attacchi di panico sono veramente frequenti (anche più di uno durante una stessa giornata).
Io sono spaventata dalla sintomatologia anche al di fuori degli attacchi di panico. Mi ritrovo durante la giornata con tachicardia, pressione alla testa e vista appannata.
Ammetto che i miei pensieri sono sempre negativi. Quindi i sintomi sono da ricollegare sempre all'ansia?
Grazie in anticipo.
Grazie mille per la risposta.
Volevo dirle che il mio medico di base mi ha prescritto una visita psicotria poiché gli attacchi di panico sono veramente frequenti (anche più di uno durante una stessa giornata).
Io sono spaventata dalla sintomatologia anche al di fuori degli attacchi di panico. Mi ritrovo durante la giornata con tachicardia, pressione alla testa e vista appannata.
Ammetto che i miei pensieri sono sempre negativi. Quindi i sintomi sono da ricollegare sempre all'ansia?
Grazie in anticipo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 18/12/2021.
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