Vertigini soggettive
Gentili dottori,
Circa 40 giorni fa, subito dopo un'influenza senza febbre, ho iniziato improvvisamente a soffrire di vertigini soggettive: quando cammino ho la sensazione di stare su una barca, o di avere sotto di me un pavimento che cede, mentre quando sono seduto ho una costante sensazione di instabilità/disequilibrio.
Queste vertigini soggettive sono continue da 40 giorni, mi tormentano da quando mi sveglio a quando mi addormento, e gli unici momenti in cui non le percepisco sono durante l'attività fisica (es.
corsa), mentre guido, e mentre sono disteso nel letto.
Avendo anche (nei primi giorni) una sensazione di orecchie ovattate, mi sono rivolto ad un ORL il quale mi ha diagnosticato una otite media catarrale, prescrivendomi una cura di 15 giorni a base di cortisonici, antibiotici e Microser.
Poichè la cura non ha avuto alcun effetto sulla mia sintomatologia vertiginosa (nel frattempo l'ovattamento era sparito) , ho eseguito le seguenti visite:
- seconda visita da altro ORL, l'otorino non ha riscontrato problemi di sua pertinenza, ma notando bruxismo mi ha consigliato una visita gnatologica
- visita neurologica nella norma: la neurologa ascrive la sintomatologia ad una somatizzazione ansiosa, ma per sicurezza mi prescrive una risonanza encefalica con mdc (che ancora non ho eseguito, i tempi sono lunghi)
- visita gnatologica: Disfunzione ATM, proposto utilizzo di "byte notturno"
Nel corso degli ultimi due anni ho avuto numerosi episodi ascrivibili (ex post) ad una somatizzazione ansiosa, tra i quali:
- feb 2020: sintomi quali sensazioni di bocca secca e esigenza di urinare frequentemente che mi hanno causato uno stato di enorme stress e ipocondria; durati circa un mese, sono svaniti come d'incanto dopo aver constatato che le mie analisi del sangue erano perfette.
- ott 2020: extrasistole in cuore sano, ascrivibili ad un quadro ansioso.
Da quella data sono in cura con Tenormin 25 mg
- giu 2021: fortissimo mal di schiena durato 10 giorni, ex post attribuibile ad uno stress universitario...sintomi scomparsi dopo 3 giorni al mare con amici
- sett 2021: nicturia e aumento della frequenza minzionale, con sensazione di incompleto svuotamento; diagnosi di elevato residuo post-minzionale dovuto a prostata congesta.
Preciso che ho almeno due motivi che potrebbero avere scatenato tali eventi: una forte ipocondria e un forte stress legato ad un periodo di fallimenti scolastici (dopo una vita di soddisfazioni da primo della classe).
Cosa mi consigliate di fare?
Il mio medico curante, concordando con la neurologa, propende per la diagnosi di somatizzazione ansiosa.
Sostiene inoltre che io soffra di iperventilazione da stress (99-100% al saturimetro).
Mi ha prescritto Lexotan e Sulamid, consigliandomi di iniziare una terapia cognitivo comportamentale presso una psicoterapeuta.
Sarebbe meglio che mi rivolgessi ad uno psichiatra?
E ad uno psicologo?
Quali altri esami mi consigliate per escludere problemi organici?
Grazie
Circa 40 giorni fa, subito dopo un'influenza senza febbre, ho iniziato improvvisamente a soffrire di vertigini soggettive: quando cammino ho la sensazione di stare su una barca, o di avere sotto di me un pavimento che cede, mentre quando sono seduto ho una costante sensazione di instabilità/disequilibrio.
Queste vertigini soggettive sono continue da 40 giorni, mi tormentano da quando mi sveglio a quando mi addormento, e gli unici momenti in cui non le percepisco sono durante l'attività fisica (es.
corsa), mentre guido, e mentre sono disteso nel letto.
Avendo anche (nei primi giorni) una sensazione di orecchie ovattate, mi sono rivolto ad un ORL il quale mi ha diagnosticato una otite media catarrale, prescrivendomi una cura di 15 giorni a base di cortisonici, antibiotici e Microser.
Poichè la cura non ha avuto alcun effetto sulla mia sintomatologia vertiginosa (nel frattempo l'ovattamento era sparito) , ho eseguito le seguenti visite:
- seconda visita da altro ORL, l'otorino non ha riscontrato problemi di sua pertinenza, ma notando bruxismo mi ha consigliato una visita gnatologica
- visita neurologica nella norma: la neurologa ascrive la sintomatologia ad una somatizzazione ansiosa, ma per sicurezza mi prescrive una risonanza encefalica con mdc (che ancora non ho eseguito, i tempi sono lunghi)
- visita gnatologica: Disfunzione ATM, proposto utilizzo di "byte notturno"
Nel corso degli ultimi due anni ho avuto numerosi episodi ascrivibili (ex post) ad una somatizzazione ansiosa, tra i quali:
- feb 2020: sintomi quali sensazioni di bocca secca e esigenza di urinare frequentemente che mi hanno causato uno stato di enorme stress e ipocondria; durati circa un mese, sono svaniti come d'incanto dopo aver constatato che le mie analisi del sangue erano perfette.
- ott 2020: extrasistole in cuore sano, ascrivibili ad un quadro ansioso.
Da quella data sono in cura con Tenormin 25 mg
- giu 2021: fortissimo mal di schiena durato 10 giorni, ex post attribuibile ad uno stress universitario...sintomi scomparsi dopo 3 giorni al mare con amici
- sett 2021: nicturia e aumento della frequenza minzionale, con sensazione di incompleto svuotamento; diagnosi di elevato residuo post-minzionale dovuto a prostata congesta.
Preciso che ho almeno due motivi che potrebbero avere scatenato tali eventi: una forte ipocondria e un forte stress legato ad un periodo di fallimenti scolastici (dopo una vita di soddisfazioni da primo della classe).
Cosa mi consigliate di fare?
Il mio medico curante, concordando con la neurologa, propende per la diagnosi di somatizzazione ansiosa.
Sostiene inoltre che io soffra di iperventilazione da stress (99-100% al saturimetro).
Mi ha prescritto Lexotan e Sulamid, consigliandomi di iniziare una terapia cognitivo comportamentale presso una psicoterapeuta.
Sarebbe meglio che mi rivolgessi ad uno psichiatra?
E ad uno psicologo?
Quali altri esami mi consigliate per escludere problemi organici?
Grazie
[#1]
È utile che L’inquadramento sia più specifico.
È infatti plausibile la condizione di somatizzazione ansiosa ma in ogni caso ogni singola patologia di cui ha sofferto o soffre deve ricevere la giusta valutazione diagnostica e prescrittiva.
La terapia prescritta dal suo medico sarebbe poco incisiva su sintomi da somatizzazione per cui è corretto pensare di rivolgersi ad uno specialista in psichiatria.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
È infatti plausibile la condizione di somatizzazione ansiosa ma in ogni caso ogni singola patologia di cui ha sofferto o soffre deve ricevere la giusta valutazione diagnostica e prescrittiva.
La terapia prescritta dal suo medico sarebbe poco incisiva su sintomi da somatizzazione per cui è corretto pensare di rivolgersi ad uno specialista in psichiatria.
Dr. F. S. Ruggiero
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