Disturbo somatoforme?
Gentili dottori, vi descrivo la mia situazione sperando di non dilungarmi.
Tutto è iniziato a Luglio 2020 con sintomi di gastrite e reflusso esofageo, spossatezza e mancanza cronica di appetito, il medico di famiglia (conoscendomi e sapendo che sono troppo magro, dalla nascita per costituzione, peso 48 Kg, alto 173 cm e ho 32 anni) mi fa fare delle analisi al sangue, urine e feci spiegandomi che probabilmente si tratta o di una gastrite, o di helicobacter pylori oppure di un disturbo nervoso.
Le analisi risultano essere perfette, lo stesso medico mi dice testualmente: "se non ti conoscessi di presenza, vedendo queste analisi, penserei che sei un omone di 2 metri muscoloso in salute" e mi prescrive una cura con Levopraid prima di colazione e pranzo e Samyr una compressa al giorno.
Finito lo scatolo di Levopraid stavo meglio ma dopo qualche giorno mi viene un attacco di panico e nei giorni successivi ansia immotivata (mai sofferto prima, sono un tipo molto calmo e rilassato generalmente) e il medico mi dice di fare una visita neurologica.
Il neurologo dopo la visita mi spiega che dal punto di vista neurologico sono sanissimo e mi diagnostica un disturbo somatoforme, la cura è per tre mesi: Levopraid 7 gocce prima dei pasti principali e Frontal 4 gocce 2 volte al giorno.
Sto benissimo con questa cura ma al termine, dopo Natale, ritorna l'ansia estrema immotivata (vertigini, sudorazione alle mani, apatia, tensione muscolare), il medico mi dice di riprendere la cura del neurologo considerando comunque che sono farmaci da non prendere per troppo tempo, dopo un paio di mesi tolgo il Frontal ma ogni volta che tolgo Levopraid mi ritornano i sintomi dopo qualche giorno.
Nel frattempo inizio la psicoterapia che in un paio di mesi mi risolve i problemi legati agli attacchi di panico.
Oggi i sintomi sono molto minori, sto decisamente meglio, il Frontal non lo prendo più ma il Levopraid lo prendo quando mi sento peggio, qualche goccia prima di pranzo per due o tre giorni e poi resto senza per altri 4 o 5 giorni, ma poi i sintomi ritornano, in forma più lieve rispetto allo scorso anno ma comunque sono fastidiosi, anche perchè non riesco a staccarmi al 100% dal levopraid sapendo che provoca effetti indesiderati nella sfera sessuale e con mia moglie siamo in cerca della prima gravidanza.
Vi chiedo cosa dovrei/potrei fare per migliorare questa situazione?
La psicoterapeuta mi dice che il percorso è in via di conclusione perchè comunque sto meglio soprattutto mentalmente, ma questi sintomi fisici (nausea, sudorazione, tensione muscolare, inappetenza, spossatezza) sono fastidiosi e mi passano solo prendendo 5/7 gocce di Levopraid prima di pranzo.
Vi ringrazio anticipatamente.
Tutto è iniziato a Luglio 2020 con sintomi di gastrite e reflusso esofageo, spossatezza e mancanza cronica di appetito, il medico di famiglia (conoscendomi e sapendo che sono troppo magro, dalla nascita per costituzione, peso 48 Kg, alto 173 cm e ho 32 anni) mi fa fare delle analisi al sangue, urine e feci spiegandomi che probabilmente si tratta o di una gastrite, o di helicobacter pylori oppure di un disturbo nervoso.
Le analisi risultano essere perfette, lo stesso medico mi dice testualmente: "se non ti conoscessi di presenza, vedendo queste analisi, penserei che sei un omone di 2 metri muscoloso in salute" e mi prescrive una cura con Levopraid prima di colazione e pranzo e Samyr una compressa al giorno.
Finito lo scatolo di Levopraid stavo meglio ma dopo qualche giorno mi viene un attacco di panico e nei giorni successivi ansia immotivata (mai sofferto prima, sono un tipo molto calmo e rilassato generalmente) e il medico mi dice di fare una visita neurologica.
Il neurologo dopo la visita mi spiega che dal punto di vista neurologico sono sanissimo e mi diagnostica un disturbo somatoforme, la cura è per tre mesi: Levopraid 7 gocce prima dei pasti principali e Frontal 4 gocce 2 volte al giorno.
Sto benissimo con questa cura ma al termine, dopo Natale, ritorna l'ansia estrema immotivata (vertigini, sudorazione alle mani, apatia, tensione muscolare), il medico mi dice di riprendere la cura del neurologo considerando comunque che sono farmaci da non prendere per troppo tempo, dopo un paio di mesi tolgo il Frontal ma ogni volta che tolgo Levopraid mi ritornano i sintomi dopo qualche giorno.
Nel frattempo inizio la psicoterapia che in un paio di mesi mi risolve i problemi legati agli attacchi di panico.
Oggi i sintomi sono molto minori, sto decisamente meglio, il Frontal non lo prendo più ma il Levopraid lo prendo quando mi sento peggio, qualche goccia prima di pranzo per due o tre giorni e poi resto senza per altri 4 o 5 giorni, ma poi i sintomi ritornano, in forma più lieve rispetto allo scorso anno ma comunque sono fastidiosi, anche perchè non riesco a staccarmi al 100% dal levopraid sapendo che provoca effetti indesiderati nella sfera sessuale e con mia moglie siamo in cerca della prima gravidanza.
Vi chiedo cosa dovrei/potrei fare per migliorare questa situazione?
La psicoterapeuta mi dice che il percorso è in via di conclusione perchè comunque sto meglio soprattutto mentalmente, ma questi sintomi fisici (nausea, sudorazione, tensione muscolare, inappetenza, spossatezza) sono fastidiosi e mi passano solo prendendo 5/7 gocce di Levopraid prima di pranzo.
Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Attualmente non sta avendo un trattamento specifico per la sintomatologia che lamenta per cui la terapia va rivista.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 07/12/2021.
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