Farla finita e covid
Penso spesso alla morte e mi immagino già al cimitero, dentro una bara.
Vivo in casa da 2 anni, non vedo quasi nessuno da 2 anni apparte i miei genitori.
Non riesco a fare la vaccinazione covid, sono ormai fuori dalla società.
Non riesco più a riprendere la vita normale e ora sono anche chiuso per le restrizioni nuove imposte e senza possibilità di trovare lavoro.
Gli antidepressivi che mi hanno prescritto non funzionano come dovrebbero, ho effetti collaterali che sinceramente non sono sostenibili a lungo termine.
Dovrò prendere questo tipo di farmaci per tutta la vita perché la mia depressione non va più via, ho avuto diverse ricadute.
Stavo pensando a quanto conta la pandemia nel peggioramento della mia situazione.
Sicuramente tanto, già prima stavo male ma almeno il mondo fuori era normale, ora non riesco proprio più a migliorare in nessun modo.
Lo Stato ha abbandonato le persone come me, fragili ma con patologie che non importano a nessuno e ora mi resta solo il lockdown in casa.
Prenderò il covid prima o poi, è solo questione di tempo, e se fosse grave devo pensare a mettere le mie cose a posto prima che accada, testamento, pensare a chi lasciare le mie cose ecc.
perché potrei anche morire, potrebbe succedere.
Alla fine se finisse tutto non mi importerebbe, la mia vita è stata non tanto lunga e molto scarsa di gioie.
Forse così doveva andare.
Se fossi nato poco prima della guerra mondiale, sarei partito con altri giovani e sarei morto sul campo di battaglia molto probabilmente, ho solo avuto sfortuna, questa vita vissuta con carte non buone in mano, ho giocato come potevo.
Se arriverà il momento di andare andrò...
Vivo in casa da 2 anni, non vedo quasi nessuno da 2 anni apparte i miei genitori.
Non riesco a fare la vaccinazione covid, sono ormai fuori dalla società.
Non riesco più a riprendere la vita normale e ora sono anche chiuso per le restrizioni nuove imposte e senza possibilità di trovare lavoro.
Gli antidepressivi che mi hanno prescritto non funzionano come dovrebbero, ho effetti collaterali che sinceramente non sono sostenibili a lungo termine.
Dovrò prendere questo tipo di farmaci per tutta la vita perché la mia depressione non va più via, ho avuto diverse ricadute.
Stavo pensando a quanto conta la pandemia nel peggioramento della mia situazione.
Sicuramente tanto, già prima stavo male ma almeno il mondo fuori era normale, ora non riesco proprio più a migliorare in nessun modo.
Lo Stato ha abbandonato le persone come me, fragili ma con patologie che non importano a nessuno e ora mi resta solo il lockdown in casa.
Prenderò il covid prima o poi, è solo questione di tempo, e se fosse grave devo pensare a mettere le mie cose a posto prima che accada, testamento, pensare a chi lasciare le mie cose ecc.
perché potrei anche morire, potrebbe succedere.
Alla fine se finisse tutto non mi importerebbe, la mia vita è stata non tanto lunga e molto scarsa di gioie.
Forse così doveva andare.
Se fossi nato poco prima della guerra mondiale, sarei partito con altri giovani e sarei morto sul campo di battaglia molto probabilmente, ho solo avuto sfortuna, questa vita vissuta con carte non buone in mano, ho giocato come potevo.
Se arriverà il momento di andare andrò...
Non c'entra il covid. E' in periodo che è in questa situazione, per cui tutto il resto è un punto di vista inevitabile. Che cure ha fatto ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

Ex utente
Prendo 8 gocce di Citalopram al mattino. Questa è la cura prescritta dallo psichiatra attuale che ho.
Una dose già potenzialmente efficace ma non piena. Comunque, se non funziona, sostituibile. Altre cure fatte ?

Ex utente
Ho preso paroxetina per un certo periodo. Ma non funzionava bene.
Non riesco a guarire. Soffro anche di ansia grave che non risponde più ai farmaci e non si riduce.
Non riesco a guarire. Soffro anche di ansia grave che non risponde più ai farmaci e non si riduce.
A che dose l'ha assunta ?

Ex utente
mezza pastiglia, 10mg, non sono riuscito a prendere mai la dose normale per problemi di effetti collaterali.
Ovvio che non funzionasse bene, la dose è insufficiente. Quindi in pratica non ha fatto cure efficaci.

Ex utente
Gli ssri non funzionano bene come farmaci. Ci vuole tempo perché funzionino e poi non mi cambia la vita il fatto di prenderli, i problemi sono sempre gli stessi, sto sempre comunque male e soffro quasi ogni giorno. Non capisco come possano essere risolutivi. Ci sono alternative? :(
Gli ssri funzionano come tutte le altre terapie se assunti a dosaggio adeguato e per tempi lunghi.
Se l’aspettativa è che con la terapia le condizioni esterne subiscano delle modifiche ovviamente non troverà una soluzione appropriata.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Se l’aspettativa è che con la terapia le condizioni esterne subiscano delle modifiche ovviamente non troverà una soluzione appropriata.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Il suo giudizio è incomprensibile. Se le è stato fatto notare che le dose sono insufficienti, che senso ha affermare "gli ssri come farmaci sono efficaci". In quale realtà ? Se per esempio non li scarta e non li assume, sono inefficaci.

Ex utente
Il mio psichiatra non si fa più trovare, si sarà stancato di sentirmi parlare dei soliti problemi che ho ripetuto mille volte.
Non riesco più a lavorare. Ora i miei genitori vogliono che mi trovi un lavoro, ma io con le crisi non posso neanche andare ai colloqui e in ufficio non ci potrei stare perché mi viene la crisi che mi si blocca il respiro, sudorazione, tachicardia ecc. Boh. Allora mi chiudo in stanza per evitare di parlare con mia madre.
Non riesco più a lavorare. Ora i miei genitori vogliono che mi trovi un lavoro, ma io con le crisi non posso neanche andare ai colloqui e in ufficio non ci potrei stare perché mi viene la crisi che mi si blocca il respiro, sudorazione, tachicardia ecc. Boh. Allora mi chiudo in stanza per evitare di parlare con mia madre.
Il suo psichiatra le avrà proposto delle cure. Se gliele rifiuta, evidentemente lo mette nelle condizioni di non poterle essere utile. Il tutto per una caratteristica del disturbo, che le consente di esporre i problemi, le falsa probabilmente la visione delle cose, ma la tiene lontano dalle cure e le fa assumere un atteggiamento inutilmente pessimista, che poi potrebbe anche mantenere pur curandosi, per cui non è questione di curarsi con entusiasmo, lo può pure fare senza.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.8k visite dal 06/12/2021.
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