Ho bisogno di aiuto psichiatrico
Ho 35 anni, la mia infanzia è stata abbastanza traumatica a seguito di numerosi atti di bullismo che sono iniziati all'asilo e si sono protratti fino alle scuole superiori.
Alle elementari sono stato vittima di molestie sessuali, ma non ho mai riferito nulla ai miei genitori.
In famiglia la situazione era tesa, i miei genitori litigavano spesso tra di loro e ritengo che le loro reazioni fossero sproporzionate in relazione ai comuni capricci di qualsiasi bambino.
Ad esempio numerose sberle per essermi sporcato col sugo, oppure offese abbastanza pesanti per non aver risposto le scarpe.
Questi litigi portarono alla separazione e al successivo divorzio dei miei genitori quando frequentavo le scuole medie, una guerra economica che ha avuto numerose ripercussioni sulla mia persona.
Sul fronte delle amicizie sono sempre stato abbastanza introverso, avevo pochi amici ed uscivo raramente di casa.
Ho concluso la scuola alle scuole serali essendo stato bocciato per le numerose assenze causate del bullismo.
Ho tentato il percorso universitario con profitto, ma l'ho abbandonato perché non riuscivo a pagare le tasse scolastiche.
Nel 2008 ho iniziato un percorso psichiatrico e psicologico sotto pressione da parte di mio padre perché non lavoravo e non studiavo.
È stato abbastanza traumatico perché i farmaci mi avevano reso estremamente irrequieto a tal punto da picchiarmi e morsicarmi per autoimpormi di rimanere fermo.
Fino al 2014 sono rimasto chiuso in casa svolgendo alcune ripetizioni o riparazioni di PC al fine di guadagnare 50/100 euro al mese per le piccole spese.
In questi anni ho maturato un disurbo ossessivo compulsivo che mi costringe a ripetere per ore la stessa azione finché non soddisfo delle regole autoimposte.
Con le ripetizioni ho conosciuto una persona che si era dimostrata estremamente gentile nei miei confronti, come non lo era mai stato nessuno, che in poco tempo si è trasformata prima in amicizia, poi in adorazione e infine in dipendenza.
Tra di noi ci sono stati momenti di intimità, coccole e toccamenti senza mai avere alcun rapporto sessuale.
Ma le cose sono degenerate a tal punto di diventare essenzialmente suo schiavo, col metodo del bastone e della carota mi ha estorto tutto il denaro di cui disponevo e mi ha denunciato per violenza sessuale.
Ora rischio il carcere, ho perso totale fiducia nel genere umano e il mio unico "sogno" è quello di scavarmi una buca e di non uscire mai più alla luce del sole.
Dormo quasi tutto il giorno e l'unico mio svago è la lettura e la televisione.
Sono completamente mantenuto da mio padre, quando non è a casa digiuno, anche per alcuni giorni, perché non ho voglia di cucinare.
Ho ricominciato una terapia psicologica nel 2019 dove hanno insistito molto nel convincermi a trovare lavoro (anche se ritenevo fosse deleterio nel mio stato attuale), ma quando ho menzionato la possibilità di entrare in categoria protetta mi sono sentito umiliato perché è stato interpretato come una comoda via di fuga.
Alle elementari sono stato vittima di molestie sessuali, ma non ho mai riferito nulla ai miei genitori.
In famiglia la situazione era tesa, i miei genitori litigavano spesso tra di loro e ritengo che le loro reazioni fossero sproporzionate in relazione ai comuni capricci di qualsiasi bambino.
Ad esempio numerose sberle per essermi sporcato col sugo, oppure offese abbastanza pesanti per non aver risposto le scarpe.
Questi litigi portarono alla separazione e al successivo divorzio dei miei genitori quando frequentavo le scuole medie, una guerra economica che ha avuto numerose ripercussioni sulla mia persona.
Sul fronte delle amicizie sono sempre stato abbastanza introverso, avevo pochi amici ed uscivo raramente di casa.
Ho concluso la scuola alle scuole serali essendo stato bocciato per le numerose assenze causate del bullismo.
Ho tentato il percorso universitario con profitto, ma l'ho abbandonato perché non riuscivo a pagare le tasse scolastiche.
Nel 2008 ho iniziato un percorso psichiatrico e psicologico sotto pressione da parte di mio padre perché non lavoravo e non studiavo.
È stato abbastanza traumatico perché i farmaci mi avevano reso estremamente irrequieto a tal punto da picchiarmi e morsicarmi per autoimpormi di rimanere fermo.
Fino al 2014 sono rimasto chiuso in casa svolgendo alcune ripetizioni o riparazioni di PC al fine di guadagnare 50/100 euro al mese per le piccole spese.
In questi anni ho maturato un disurbo ossessivo compulsivo che mi costringe a ripetere per ore la stessa azione finché non soddisfo delle regole autoimposte.
Con le ripetizioni ho conosciuto una persona che si era dimostrata estremamente gentile nei miei confronti, come non lo era mai stato nessuno, che in poco tempo si è trasformata prima in amicizia, poi in adorazione e infine in dipendenza.
Tra di noi ci sono stati momenti di intimità, coccole e toccamenti senza mai avere alcun rapporto sessuale.
Ma le cose sono degenerate a tal punto di diventare essenzialmente suo schiavo, col metodo del bastone e della carota mi ha estorto tutto il denaro di cui disponevo e mi ha denunciato per violenza sessuale.
Ora rischio il carcere, ho perso totale fiducia nel genere umano e il mio unico "sogno" è quello di scavarmi una buca e di non uscire mai più alla luce del sole.
Dormo quasi tutto il giorno e l'unico mio svago è la lettura e la televisione.
Sono completamente mantenuto da mio padre, quando non è a casa digiuno, anche per alcuni giorni, perché non ho voglia di cucinare.
Ho ricominciato una terapia psicologica nel 2019 dove hanno insistito molto nel convincermi a trovare lavoro (anche se ritenevo fosse deleterio nel mio stato attuale), ma quando ho menzionato la possibilità di entrare in categoria protetta mi sono sentito umiliato perché è stato interpretato come una comoda via di fuga.
[#1]
La sua richiesta riguarda in particolare cosa?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. Essenzialmente vorrei uscire da questa situazione che mi provoca molta sofferenza. Vedo il mio futuro estremamente nero e senza soluzione. E non so cosa fare dato che l'aiuto psichiatrico che ho cercato si è rilevato inefficace e a volte dannoso. Dannoso quando ho iniziato a provare estrema sofferenza al punto di commettere autolesionismo e, nei recenti ultimi due anni, mi sembra poco efficace perché mi sento preso in giro dal percorso psicologico. La psicologa, piuttosto che cercare di aiutarmi a superare i miei traumi ha insistito fortemente sul fatto che dovevo attivarmi in ambito lavorativo da cui stavo fuggendo, senza tenere conto che, nella mia situazione, è molto difficile farsi assumere con conseguente frustrazione. E quando ho cambiato opinione, cercando di attivarmi per iniziare un percorso lavorativo più graduale, attraverso un certificato medico, mi sono sentito preso in giro. Non cercavo assistenzialismo, ma un carico di lavoro ridotto almeno finché non riesco ad abituarmi. Però ho dato l'impressione di pretendere troppo cercando la via più comoda. Contemporaneamente, i disturbi che mi causano più sofferenza, ad esempio quelli ossessivo compulsivi che mi stanno fortemente condizionando o la totale mancanza di voglia di vivere che mi porta ad avere troppo spesso pensieri suicidi, la paranoia nei confronti delle altre persone e la situazione angosciante di una causa penale non vengono minimamente approfonditi o totalmente ignorati. Nella diagnosi che è stata fatta non vengono neanche menzionati, c'è scritto solo disturbo della personalità nas. Grazie.
[#3]
Il problema è che non può aspettarsi dai curanti ciò che lei ritenga sia più adatto a lei ma deve cercare di seguire i trattamenti adeguatamente.
Anche il fatto che si senta preso in giro può essere un fenomeno sintomatico della sua lettura delle situazioni.
Anche il fatto che si senta preso in giro può essere un fenomeno sintomatico della sua lettura delle situazioni.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 26/10/2021.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).