Disturbo dell'umore e ansia generalizzata cronica

Gentilissimi Dottori, vi contatto per chiedervi un parere sulla mia situazione che cercherò di illustrare in maniera sintetica all'interno di tale messaggio.
Comprendo benissimo che chiedere un parere a distanza sia alquanto azzardato e complicato da fornire.

Sono un ragazzo di 36 anni, sposato da 2 e lavoro da circa 10 anni presso un'azienda che svolge le proprie attività su turno a ciclo continuo.
L'anno in corso per me è stato tosto e continua ad esserlo, in quanto in pochi mesi di distanza ho perso mia nonna a Marzo e mio padre un mese fa.
Inoltre lo scorso febbraio ho dovuto accettare una patologia invalidante riscontrata alla mia cara mamma dopo 10 giorni di ricovero.
Premesso che sono un ragazzo che ha sempre sofferto d'ansia, ma ultimamente mi rendo realmente conto di quanto sono peggiorato e lo sento sotto tutti i punti di vista.
Lavorando su turni a ciclo continuo sto saltando diversi pranzi o cene per non mettermi in macchina a stomaco pieno evitando nausea e vomiti.
Proprio su questo punto vorrei concentrarmi: ultimamente dopo aver ridotto notevolmente la quantità e la qualità del sonno, sto soffrendo parecchio di attacchi di nausea e vomito talvolta accompagnati da scariche, principalmente questo accande quando mi devo preparare per andare al lavoro e/o quando mi metto in viaggio per raggiungere l'azienda.
Spesso questi eventi si presentano a stomaco vuoto generando non pochi disagi.

Saltando i pasti principali in corrispondenza dei turni di lavoro, ripiego poi su cibo dannoso come panini, merendine ecc che di fatto presentano il conto al mio corpo che attualmente risulta essere in forte sovrappeso.

Preciso che lavoro a circa 70 KM da casa e viaggio con dei colleghi.
Purtroppo i viaggi stanno diventando un vero inferno, in quanto dopo alcuni minuti dalla partenza arriva puntuale il senso di nausea, sudorazione e conati di vomito che ci mettono nelle condizioni di doverci fermare anche più volte durante lo stesso viaggio.
Prima queste cose capitavano una volta ogni tanto, ma da circa 2 mesi le cose succedono ogni giorno e non solo nel viaggio di andata.
Questo problema però non è solo circoscritto al solo viaggio di andata direzione lavoro, ma sta capitando anche nei viaggi di ritorno verso casa e spesso capita anche durante qualche passeggiata con mia moglie.

Ho eseguito diverse analisi di laboratorio di routine e visita cardiologica completa da cui non è emerso nulla di particolare eccetto un riscontro di ipertensione arteriosa di grado 1 in trattamento.

Gentilissimi Dottori, avrei molto altro da dire, ma purtroppo lo spazio non basta.

Sono in terapia con uno psicoterapeuta e presto mi recherò da uno psichiatra.

Si potrà mai risolvere questo disagio?

In attesa di riscontro, ringrazio e saluto cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Questo tipo di sindromi sono note, e così a prima vista i sintomi sembrano di tipo ansioso e somatico. Esistono cure specifiche, indipendentemente dal fatto che ci siano fattori ambientali di mezzo, perché molto probabilmente al momento sono inevitabili e magari anche nella media di quelli che uno si può aspettare nella vita comune.
Ovviamente, questo per darle una prospettiva, le cure non consistono di ansiolitici al bisogno, se non in una fase preliminare, né in farmaci gastrointestinali come "centro" della cura. Glielo anticipo perché spesso ci sono queste cure sintomatiche che danno sollievo ma poi non risolvono la componente psichica vera e propria.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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