Possibile diagnosi di adhd in adulti?
Salve a tutti, spero di essere il più esaustiva possibile nella stesura di questo testo.
Sono una ragazza di 20 anni, al primo anno di università: sono stata bocciata un anno.
Da quando ho memoria, sono stata sempre ritenuta una bambina impacciata (sempre corse al pronto soccorso), sbadata, tra le nuvole, distratta e disorganizzata; le maestre spesso mi sgridavano perchè lenta nei dettati, mi distraevo, banco super disordinato e avvolte reagivo in malomodo, ma nonostante ciò sono sempre stata ritenuta sveglia, facevo le gare di matematica con buoni risultati e concorsi di disegno, non ero da 10, ma 9.
Non mi lamento dell'infanzia, i problemi sono sfociati in terza media: crollo nei voti, problemi d'ansia e depressione (con annesse ideazioni suicidarie, che una volta ho quasi messo in atto), non uscivo più di casa, costante agitazione mentale con sfoghi su internet cibo.
Tutto era difficile da gestire, mi ripromettevo che avrei fatto meglio la prossima volta, ogni volta fallivo e ricadevo nel baratro... mi chiedevo (e mi chiedo tutt'ora) come facessero i miei coetanei a fare tutte quelle cose che a me parevano impossibili.
Continui attacchi di panico per la scuola, non sapevo come organizzarmi, non riuscivo a studiare e fare i compiti, lasciavo a metà tutto ciò che iniziavo; provavo ansia al pensiero di entrare in aula, pesso mi bloccavo in preda a palpitazioni e pianti durante le interrogazioni (e non solo) e, anche nei compiti scritti, non riuscivo a completare nei termini richiesti.
Autostima 0%, sia fisico che mentale, poichè mi sentivo (e anche ora in certi momenti) inferiore intellettualmente a tutti.
Ero un po' la scema della classe, ma alcuni professori hanno visto che in realtà stupida non ero ma era una questione di organizzazione e ansia, e in qualche modo cercavano di incoraggiarmi, mostrandomi i miei punti forti (intuito e logica, pessima la memoria) e per questo sono loro grata.
Ora, apparte gli sportelli psicologici, non sono mai stata assistita a livello professionale, perchè sempre restia (ahimè) a chiedere aiuto.
Negli ultimi anni sono migliorata molto nella gestione delle emozioni e dell'ansia, e ho iniziato ad adottare meccanismi per concentrarmi, come l'andare in biblioteca, applicazioni per bloccare il telefono e, importantissime, cuffie chiuse isolanti, per evitare tante distrazioni che vengono da fuori, anche se molte vengono direttamente dalla mia testa.
Ora, in vista della mia carriera accademica, mi sono decisa a farmi aiutare a livello professionale, perchè so che da sola non posso gestire tutto quello che di continuo gira per la mia testa.
Ho letto dell'adhd, rientro in praticamente tutte le categorie dei sintomi, però non so come muovermi, anche perchè non voglio "farmi diagnosticare": la mia è solo una ipotesi per dare risposta a tanti anni di disagio e incomprensioni.
Vorrei chiedere, come devo muovermi?
Chi contattare?
Come pormi?
Rigrazio chiunque dovesse rispondere a questo mio (sicuramente incasinato) consulto
Sono una ragazza di 20 anni, al primo anno di università: sono stata bocciata un anno.
Da quando ho memoria, sono stata sempre ritenuta una bambina impacciata (sempre corse al pronto soccorso), sbadata, tra le nuvole, distratta e disorganizzata; le maestre spesso mi sgridavano perchè lenta nei dettati, mi distraevo, banco super disordinato e avvolte reagivo in malomodo, ma nonostante ciò sono sempre stata ritenuta sveglia, facevo le gare di matematica con buoni risultati e concorsi di disegno, non ero da 10, ma 9.
Non mi lamento dell'infanzia, i problemi sono sfociati in terza media: crollo nei voti, problemi d'ansia e depressione (con annesse ideazioni suicidarie, che una volta ho quasi messo in atto), non uscivo più di casa, costante agitazione mentale con sfoghi su internet cibo.
Tutto era difficile da gestire, mi ripromettevo che avrei fatto meglio la prossima volta, ogni volta fallivo e ricadevo nel baratro... mi chiedevo (e mi chiedo tutt'ora) come facessero i miei coetanei a fare tutte quelle cose che a me parevano impossibili.
Continui attacchi di panico per la scuola, non sapevo come organizzarmi, non riuscivo a studiare e fare i compiti, lasciavo a metà tutto ciò che iniziavo; provavo ansia al pensiero di entrare in aula, pesso mi bloccavo in preda a palpitazioni e pianti durante le interrogazioni (e non solo) e, anche nei compiti scritti, non riuscivo a completare nei termini richiesti.
Autostima 0%, sia fisico che mentale, poichè mi sentivo (e anche ora in certi momenti) inferiore intellettualmente a tutti.
Ero un po' la scema della classe, ma alcuni professori hanno visto che in realtà stupida non ero ma era una questione di organizzazione e ansia, e in qualche modo cercavano di incoraggiarmi, mostrandomi i miei punti forti (intuito e logica, pessima la memoria) e per questo sono loro grata.
Ora, apparte gli sportelli psicologici, non sono mai stata assistita a livello professionale, perchè sempre restia (ahimè) a chiedere aiuto.
Negli ultimi anni sono migliorata molto nella gestione delle emozioni e dell'ansia, e ho iniziato ad adottare meccanismi per concentrarmi, come l'andare in biblioteca, applicazioni per bloccare il telefono e, importantissime, cuffie chiuse isolanti, per evitare tante distrazioni che vengono da fuori, anche se molte vengono direttamente dalla mia testa.
Ora, in vista della mia carriera accademica, mi sono decisa a farmi aiutare a livello professionale, perchè so che da sola non posso gestire tutto quello che di continuo gira per la mia testa.
Ho letto dell'adhd, rientro in praticamente tutte le categorie dei sintomi, però non so come muovermi, anche perchè non voglio "farmi diagnosticare": la mia è solo una ipotesi per dare risposta a tanti anni di disagio e incomprensioni.
Vorrei chiedere, come devo muovermi?
Chi contattare?
Come pormi?
Rigrazio chiunque dovesse rispondere a questo mio (sicuramente incasinato) consulto
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Non si capisce perché si debba giungere a considerazioni tipo ADHD se primariamente non vengono prese in considerazione le diverse patologie psichiatriche che possono essere responsabili dei disturbi d’ansia di cui soffre e che sono stati nel tempo il motivo dell’andamento dei suoi fallimenti.
Si ricerca sempre altro pur di non ammettere di avere una patologia psichiatrica.
Si faccia visitare da uno specialista e curi i suoi sintomi.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Si ricerca sempre altro pur di non ammettere di avere una patologia psichiatrica.
Si faccia visitare da uno specialista e curi i suoi sintomi.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 19/10/2021.
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