Dovrei cambiare psicoterapeuta?
Salve a tutti.
Ho iniziato a farmi seguire 6 anni fa da uno psichiatra/psicoterapeuta cognitivo comportamentale per sintomi depressivi e d'ansia (in parte erano dovuti alla celiachia che ho scoperto di avere da poco).
Ho una laurea triennale ed avevo fino a pochi mesi fa un lavoro di cui non ero contenta e che sto gradualmente abbandonando.
Fin dall'inizio della terapia ho detto al dottore che sospettavo di avere un DSA ma lui non mi ha mai incoraggiato a farmi fare dei test (banalizzando anche la cosa).
Quest anno da sola ho preso coraggio e mi sono sottoposta ai test risultando effettivamente gravemente discalculica.
Il motivo per cui ho voluto avere la diagnosi é che nonostante la mia età volevo riprendere gli studi per fare una magistrale in psicologia o medicina e purtroppo per farlo mi servivano i dovuti strumenti compensativi.
Avevo iniziato a studiare a febbraio e quest estate ho fatto anche un corso intensivo di 2 mesi (per 12 ore al giorno anche la domenica) ma non ho raggiunto il punteggio sperato ai test.
Nel frattempo a casa mia un familiare si é ammalato gravemente ed io assistevo alla sua sofferenza.
Lo psicoterapeuta nelle ultime sedute era sempre più "frettoloso" e "sgarbato" ed avevo proprio l'impressione fosse insofferente.
Nell'ultima seduta mi ha detto che non gli sembra normale farsi mantenere a 30anni (Nell'ultimo periodo a causa del covid e dell'ansia guadagnavo poco ma ho sempre lavorato, da luglio, per la prima volta avevo smesso per concentrarmi sullo studio).
Nella stessa seduta quando cercavo di capire come comportarmi circa il futuro e gli obiettivi da porre insisteva nel ripetere "non hai fatto abbastanza" e "dovevi studiare di più".
(Questo mi ha ferita molto, é fra le cose da non dire ad un DSA).
Dopo 25 minuti di seduta mi ha mandato via senza darmi neanche il tempo di parlare di come gestire il dolore per il familiare che stava peggiorando.
Siccome i giorni seguenti mi sentivo provata ho chiamato la segretaria ed ho chiesto una pausa dalla psicoterapia.
Intanto il mio familiare é purtroppo deceduto ed ora mi trovo a gestire contemporaneamente il lutto, il fallimento degli obiettivi precedenti e a dover impostare dei nuovi obiettivi.
Per 6 anni sono stata una paziente "quasi ideale".
Ho sempre seguito la terapia, non ho mai saltato sedute, ho accettato critiche e rimproveri ed ho sempre pagato seduta per seduta.
Naturalmente avevo ed ho dei problemi e sarò sincera so di essere "pesante e lagnosa".
Ora vi chiedo, cosa mi consigliate di fare?
Dovrei stare un pò in pausa e poi riprovare o cambiare direttamente?
Non vorrei rimanere proprio adesso senza fare terapia ma credo di aver perso la fiducia in lui...
Ho iniziato a farmi seguire 6 anni fa da uno psichiatra/psicoterapeuta cognitivo comportamentale per sintomi depressivi e d'ansia (in parte erano dovuti alla celiachia che ho scoperto di avere da poco).
Ho una laurea triennale ed avevo fino a pochi mesi fa un lavoro di cui non ero contenta e che sto gradualmente abbandonando.
Fin dall'inizio della terapia ho detto al dottore che sospettavo di avere un DSA ma lui non mi ha mai incoraggiato a farmi fare dei test (banalizzando anche la cosa).
Quest anno da sola ho preso coraggio e mi sono sottoposta ai test risultando effettivamente gravemente discalculica.
Il motivo per cui ho voluto avere la diagnosi é che nonostante la mia età volevo riprendere gli studi per fare una magistrale in psicologia o medicina e purtroppo per farlo mi servivano i dovuti strumenti compensativi.
Avevo iniziato a studiare a febbraio e quest estate ho fatto anche un corso intensivo di 2 mesi (per 12 ore al giorno anche la domenica) ma non ho raggiunto il punteggio sperato ai test.
Nel frattempo a casa mia un familiare si é ammalato gravemente ed io assistevo alla sua sofferenza.
Lo psicoterapeuta nelle ultime sedute era sempre più "frettoloso" e "sgarbato" ed avevo proprio l'impressione fosse insofferente.
Nell'ultima seduta mi ha detto che non gli sembra normale farsi mantenere a 30anni (Nell'ultimo periodo a causa del covid e dell'ansia guadagnavo poco ma ho sempre lavorato, da luglio, per la prima volta avevo smesso per concentrarmi sullo studio).
Nella stessa seduta quando cercavo di capire come comportarmi circa il futuro e gli obiettivi da porre insisteva nel ripetere "non hai fatto abbastanza" e "dovevi studiare di più".
(Questo mi ha ferita molto, é fra le cose da non dire ad un DSA).
Dopo 25 minuti di seduta mi ha mandato via senza darmi neanche il tempo di parlare di come gestire il dolore per il familiare che stava peggiorando.
Siccome i giorni seguenti mi sentivo provata ho chiamato la segretaria ed ho chiesto una pausa dalla psicoterapia.
Intanto il mio familiare é purtroppo deceduto ed ora mi trovo a gestire contemporaneamente il lutto, il fallimento degli obiettivi precedenti e a dover impostare dei nuovi obiettivi.
Per 6 anni sono stata una paziente "quasi ideale".
Ho sempre seguito la terapia, non ho mai saltato sedute, ho accettato critiche e rimproveri ed ho sempre pagato seduta per seduta.
Naturalmente avevo ed ho dei problemi e sarò sincera so di essere "pesante e lagnosa".
Ora vi chiedo, cosa mi consigliate di fare?
Dovrei stare un pò in pausa e poi riprovare o cambiare direttamente?
Non vorrei rimanere proprio adesso senza fare terapia ma credo di aver perso la fiducia in lui...
[#1]
Una terapia cognitivo-comportamentale non può durare 6 anni.
Andavano ridefiniti gli obiettivi di trattamento di volta in volta senza portare la situazione alla esasperazione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Andavano ridefiniti gli obiettivi di trattamento di volta in volta senza portare la situazione alla esasperazione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 554 visite dal 04/10/2021.
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