Citalopram 20 mg
Gentili Sig.
ri,
scrivo per avere un parere in merito alla mia situazione, la professionista che mi segue è in ferie fino alla fine del mese.
In seguito ad un periodo di forte stress che mi ha portato ad una situazione di costante "allarme" sfociata poi in somatizzazioni diffuse ai vari organi: stomaco, intestino, fortissimi mal di testa e collo, paura ad uscire di casa, sono stata indirizzata ad una visita psichiatra.
Lo specialista dopo aver raccolto tutta la mia storia e la moltitudine di esami fatti mi ha diagnosticato una probabile "sindrome da conversione" prescrivendomi come farmaco il citalopram.
Ho iniziato nel marzo 2020 con 2 goccine arrivando a dose completa e quindi a compressa da 20 mg solo nel settembre 2020, questo perchè il farmaco mi portava parecchi effetti collaterali tra cui nausea, cefalea, ansia tremenda, brutti sogni e brutti pensieri (ricorreva un immagine nella mia mente di me che mi buttavo dal balcone, premetto che vivo al primo piano e da questa caduta nella mia testa mi rialzavo come se nulla fosse).
Questi brutti pensieri sono passati molto rapidamente.
Ora sono a 20 mg da circa un anno e prima dell'estate con la mia psichiatra avevamo ipotizzato di rivederci a fine settembre/inizi ottobre per iniziare a scalare gradualmente il farmaco.
Il farmaco mi ha dato ottimi risultati: nessun dolore, ho affrontato il covid con febbre e difficoltà respiratorie in modo sereno, ho ripreso una vita sociale ottima, sono tornata a volare (avevo il terrore dei mezzi chiusi) , la mia vita sessuale è tornata come quella di un tempo, insomma tutto felice come prima.
Purtroppo da lunedì (il tempo è peggiorato, piove e il cielo è cupo) senza alcun motivo apparente e tornata a frullarmi nel cervello l'immagine di io che mi butto dal balcone e la cosa mi ha completamente sconvolto, non sono serena continuo a pensarci e ripensarci.
Il farmaco ha esaurito il suo effetto?
Forse non è il caso che inizi a scalare?
Cosa ne pensate?
Grazie come sempre
ri,
scrivo per avere un parere in merito alla mia situazione, la professionista che mi segue è in ferie fino alla fine del mese.
In seguito ad un periodo di forte stress che mi ha portato ad una situazione di costante "allarme" sfociata poi in somatizzazioni diffuse ai vari organi: stomaco, intestino, fortissimi mal di testa e collo, paura ad uscire di casa, sono stata indirizzata ad una visita psichiatra.
Lo specialista dopo aver raccolto tutta la mia storia e la moltitudine di esami fatti mi ha diagnosticato una probabile "sindrome da conversione" prescrivendomi come farmaco il citalopram.
Ho iniziato nel marzo 2020 con 2 goccine arrivando a dose completa e quindi a compressa da 20 mg solo nel settembre 2020, questo perchè il farmaco mi portava parecchi effetti collaterali tra cui nausea, cefalea, ansia tremenda, brutti sogni e brutti pensieri (ricorreva un immagine nella mia mente di me che mi buttavo dal balcone, premetto che vivo al primo piano e da questa caduta nella mia testa mi rialzavo come se nulla fosse).
Questi brutti pensieri sono passati molto rapidamente.
Ora sono a 20 mg da circa un anno e prima dell'estate con la mia psichiatra avevamo ipotizzato di rivederci a fine settembre/inizi ottobre per iniziare a scalare gradualmente il farmaco.
Il farmaco mi ha dato ottimi risultati: nessun dolore, ho affrontato il covid con febbre e difficoltà respiratorie in modo sereno, ho ripreso una vita sociale ottima, sono tornata a volare (avevo il terrore dei mezzi chiusi) , la mia vita sessuale è tornata come quella di un tempo, insomma tutto felice come prima.
Purtroppo da lunedì (il tempo è peggiorato, piove e il cielo è cupo) senza alcun motivo apparente e tornata a frullarmi nel cervello l'immagine di io che mi butto dal balcone e la cosa mi ha completamente sconvolto, non sono serena continuo a pensarci e ripensarci.
Il farmaco ha esaurito il suo effetto?
Forse non è il caso che inizi a scalare?
Cosa ne pensate?
Grazie come sempre
[#1]
Non capisco la diagnosi cosa c'entri con i sintomi che riporta, ma la dose di 20 mg non è quella massima, e se ci sono elementi ossessivi può non bastare.
Non capisco bene la sua ipotesi, cioè visto che non funziona più bene ipotizza di toglierlo ? Mi pare paradossale.
In ogni caso, si presume che vi vediate prossimamente, e lì saranno fatte le considerazioni del caso, certamente non è qui che le possiamo indicare mosse da fare, né ha senso che le faccia da sola.
Non capisco bene la sua ipotesi, cioè visto che non funziona più bene ipotizza di toglierlo ? Mi pare paradossale.
In ogni caso, si presume che vi vediate prossimamente, e lì saranno fatte le considerazioni del caso, certamente non è qui che le possiamo indicare mosse da fare, né ha senso che le faccia da sola.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 23/09/2021.
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