Parere sull’andamento della terapia: disturbo dell’umore
Buongiorno.
Ho 33 anni e storia di disturbo dell’umore insorto una decina di anni fa in forma di episodio depressivo trattato con successo con fluvoxamina per il prevalere di aspetti ossessivi.
In seguito veniva sospesa la fluvoxamina e inserita in terapia quetiapina 200 mg RP per ulteriore episodio di deflessione dell’umore con caratteristiche diverse: presenza di irritabilità e a volte rabbia e un forte senso di apatia.
Tale terapia ebbe successo, con sostanziale stabilità dell’umore negli anni successivi.
In seguito veniva aggiunta in terapia sertralina 100 mg per la comparsa di ansia generalizzata accompagnata a deflessione dell’umore; veniva mantenuta la quetiapina come stabilizzante.
Anche in questo caso l’episodio si risolse con successo.
In seguito ho iniziato a lavorare come medico in malattie infettive COVID in una situazione molto stressante: turni di reperibilità quasi sempre in presenza fino a 4 volte a settimana con turni anche di 24 ore, tantissimi pazienti da gestire e turni di weekend comprensivi di guardia attiva di 12 ore il sabato e reperibilità fino al lunedì mattina.
Dopo un anno e mezzo è diventato un incubo: puntualmente a ogni reperibilità corrispondevano numerose chiamate notturne con turno di guardia il mattino successivo.
Il tutto dovendo viaggiare.
Questo stato di continua allerta durato più di un anno (avevo gradualmente sospeso la sertralina in autonomia, sbagliando, lo so) ha determinato uno stress tale da scatenare una ricaduta.
Veniva pertanto reintrodotta la sertralina (sono a 100 mg da 18 giorni) con graduale miglioramento sia dei sintomi ansiosi che dell’umore.
Nel frattempo mi sono messa in malattia e probabilmente non rinnoverò il contratto viste le condizioni di lavoro. Il mio specialista psichiatra di riferimento ha definito più che comprensibile la mia reazione a questo stress.
Attualmente persistono risvegli precoci (dormo circa 5 ore, Massimo 6 e alle 4. 30 sono sveglia) e una certa l’abilità emotiva con miglioramento pomeridiano.
In particolare i risvegli precoci mi rendono stanca il giorno successivo anche se le ore di sonno non sono così poche.
Devo ancora pazientare per il recupero del sonno e per un miglioramento più stabile?
Che tempi dovrei aspettarmi?
Il 20 ottobre in ogni caso ho la visita di controllo.
Grazie della vostra disponibilità.
Ho 33 anni e storia di disturbo dell’umore insorto una decina di anni fa in forma di episodio depressivo trattato con successo con fluvoxamina per il prevalere di aspetti ossessivi.
In seguito veniva sospesa la fluvoxamina e inserita in terapia quetiapina 200 mg RP per ulteriore episodio di deflessione dell’umore con caratteristiche diverse: presenza di irritabilità e a volte rabbia e un forte senso di apatia.
Tale terapia ebbe successo, con sostanziale stabilità dell’umore negli anni successivi.
In seguito veniva aggiunta in terapia sertralina 100 mg per la comparsa di ansia generalizzata accompagnata a deflessione dell’umore; veniva mantenuta la quetiapina come stabilizzante.
Anche in questo caso l’episodio si risolse con successo.
In seguito ho iniziato a lavorare come medico in malattie infettive COVID in una situazione molto stressante: turni di reperibilità quasi sempre in presenza fino a 4 volte a settimana con turni anche di 24 ore, tantissimi pazienti da gestire e turni di weekend comprensivi di guardia attiva di 12 ore il sabato e reperibilità fino al lunedì mattina.
Dopo un anno e mezzo è diventato un incubo: puntualmente a ogni reperibilità corrispondevano numerose chiamate notturne con turno di guardia il mattino successivo.
Il tutto dovendo viaggiare.
Questo stato di continua allerta durato più di un anno (avevo gradualmente sospeso la sertralina in autonomia, sbagliando, lo so) ha determinato uno stress tale da scatenare una ricaduta.
Veniva pertanto reintrodotta la sertralina (sono a 100 mg da 18 giorni) con graduale miglioramento sia dei sintomi ansiosi che dell’umore.
Nel frattempo mi sono messa in malattia e probabilmente non rinnoverò il contratto viste le condizioni di lavoro. Il mio specialista psichiatra di riferimento ha definito più che comprensibile la mia reazione a questo stress.
Attualmente persistono risvegli precoci (dormo circa 5 ore, Massimo 6 e alle 4. 30 sono sveglia) e una certa l’abilità emotiva con miglioramento pomeridiano.
In particolare i risvegli precoci mi rendono stanca il giorno successivo anche se le ore di sonno non sono così poche.
Devo ancora pazientare per il recupero del sonno e per un miglioramento più stabile?
Che tempi dovrei aspettarmi?
Il 20 ottobre in ogni caso ho la visita di controllo.
Grazie della vostra disponibilità.
[#1]
Deve attendere almeno 4 settimane a dose piena e nel corso del controllo successivo saranno considerati i sintomi residui fino a quel momento.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Intanto sto affiancando anche con psicoterapia per gestire questa fase.
Quindi mi sembra di capire potrebbe esserci ancora da attendere.
Una mia curiosità: i risvegli precoci sono sintomo di disturbo dell’umore o possono essere indicativi anche di altro? Mi addormento facilmente e non mi sveglio agitata...
Quindi mi sembra di capire potrebbe esserci ancora da attendere.
Una mia curiosità: i risvegli precoci sono sintomo di disturbo dell’umore o possono essere indicativi anche di altro? Mi addormento facilmente e non mi sveglio agitata...
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 21/09/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Covid-19
Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.