Pensieri suicidi
Salve, vi scrivo perchè credo di essere arrivato al limite.
Mi sta seguendo uno psichiatra che mi ha prescritto degli antidepressivi che sto assumendo ma la mia unica scelta, a livello di miglioramento delle capacità decisionali e progettuali, fino ad ora è stata quella di cercare lavoro in smart-working.
Il mio unico titolo di studio è il diploma di liceo classico.
Come ho già detto nei consulti precedenti ho avuto due percorsi accademici diversi non conclusi e questo mi ha portato a una profonda depressione; penso che la mia vita senza un lavoro che richieda una laurea, che quindi abbia richiesto un certo senso di responsabilità nel seguire un percorso non abbia senso.
Ho cercato anche lavoro in presenza perchè so quanto potrebbe aggravarsi la situazione se non do una svolta alla mia vita attraverso una realizzazione alternativa a quella che avevo progettato ma sto malissimo; ho paura che il mio rendimento sul lavoro sia scarso, per questo sto cercando da casa così da non lasciarmi influenzare da fattori esterni: il viaggio (raggiungere il luogo del lavoro disterebbe non poco da casa mia); il mio stato psichiatrico: potrei avere reazioni sconsiderate o abbassamenti dell'umore tali da non rendere.
Vi prego di aiutarmi.
Mia madre, che ha tentato il suicidio 7 anni fa, ha 54 anni e io devo impegnarmi in qualcosa per poter autosostentarmi.
Non posso pensare che la mia vita non abbia più senso, decidere di non impegnarmi in un lavoro e di farla finita (oggi ho pensato di assumere una decina di resilient per suicidarmi).
Mi sta seguendo uno psichiatra che mi ha prescritto degli antidepressivi che sto assumendo ma la mia unica scelta, a livello di miglioramento delle capacità decisionali e progettuali, fino ad ora è stata quella di cercare lavoro in smart-working.
Il mio unico titolo di studio è il diploma di liceo classico.
Come ho già detto nei consulti precedenti ho avuto due percorsi accademici diversi non conclusi e questo mi ha portato a una profonda depressione; penso che la mia vita senza un lavoro che richieda una laurea, che quindi abbia richiesto un certo senso di responsabilità nel seguire un percorso non abbia senso.
Ho cercato anche lavoro in presenza perchè so quanto potrebbe aggravarsi la situazione se non do una svolta alla mia vita attraverso una realizzazione alternativa a quella che avevo progettato ma sto malissimo; ho paura che il mio rendimento sul lavoro sia scarso, per questo sto cercando da casa così da non lasciarmi influenzare da fattori esterni: il viaggio (raggiungere il luogo del lavoro disterebbe non poco da casa mia); il mio stato psichiatrico: potrei avere reazioni sconsiderate o abbassamenti dell'umore tali da non rendere.
Vi prego di aiutarmi.
Mia madre, che ha tentato il suicidio 7 anni fa, ha 54 anni e io devo impegnarmi in qualcosa per poter autosostentarmi.
Non posso pensare che la mia vita non abbia più senso, decidere di non impegnarmi in un lavoro e di farla finita (oggi ho pensato di assumere una decina di resilient per suicidarmi).
[#1]
Specifichi meglio la domanda, ovvero sta chiedendo quali sono le prospettive di cura ?
Dovremmo almeno sapere la diagnosi e le cure in corso e già tentate.
Dovremmo almeno sapere la diagnosi e le cure in corso e già tentate.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Ex utente
Il punto è che, probabilmente, essendo consapevole del mio stato psichiatrico, ho cercato lavoro in smart-working per poter gestire meglio questo status ma è come se non l'avessi risolto e non fossi pronto alla "vita". Ci tengo davvero tanto a crearmi un'indipendenza e accettare la mia storia passata ma è come se non mi sentissi portato per il lavoro persistendo sullo studio, ho comprato diversi manuali e scaricato materiale per la preparazione a dei concorsi, e non ho, mentalmente, archiviato del tutto gli studi universitari, ragion per cui sto male quando lavoro.
[#9]
Ex utente
Quello che mi sta bloccando dal fare qualcosa è la possibilità che lavorando e guadagnando, vedendo una mia insoddisfazione, possa lasciare il lavoro e dedicarmi di nuovo allo studio, il che nel mio caso non so quanto sarebbe ragionevole; da una parte per me sarebbe gratificante ma dall'altra, guardando con oggettività alle mie "prestazioni", non sarei molto convinto (ho dato 4 esami in un anno in un corso di laurea, 0 in un altro). Non posso chiedere a mia madre di mantenermi gli studi; teoricamente si potrebbe anche, con molti sacrifici da parte mia e sua ma praticamente il fatto di avere "problemi" è un limite. L'ideale sarebbe studiare e lavorare.
[#13]
Ex utente
Dottore, ho paura che la scelta di continuare a studiare non sia coscienziosa e ragionevole perchè non ho i mezzi psicologici per superare lo stato psicologico in cui verso. Ho paura che l'astrattezza delle cose (studiare, raggiungere obiettivi, realizzarsi) mi faccia eccedere di vaghezza e smarrire. Un motivo della mia depressione è che il campo per cui studierò (Beni Culturali) non offre molti sbocchi lavorativi. Non è solo dovuto a questo. È anche dovuto al fatto che sono lontano dagli standard richiesti dal mercato del lavoro e, quindi, per estensione, della società, presa dall'ansia e dalla preoccupazione per il lavoro, cosa che io, facendo questa scelta, dimostrerei di non avere, dimostrando di essere poco intelligente. Ho paura, inoltre, che lo studio e il raggiungimento della laurea possa diventare un'ossessione e che avere la volontà di continuare a studiare possa essere una forma di "delirio" e di perdermi lungo il percorso non avendo l'adeguata responsabilità nei confronti di me stesso.
[#14]
"Ho paura, inoltre, che lo studio e il raggiungimento della laurea possa diventare un'ossessione "
Sembra che lo sia, sta ragionando su un atto di per sé banale come se fosse risultato di un complesso calcolo, il che accade perché esiste una indecisione di fondo che rende l'iniziativa bloccata probabilmente.
Sembra che lo sia, sta ragionando su un atto di per sé banale come se fosse risultato di un complesso calcolo, il che accade perché esiste una indecisione di fondo che rende l'iniziativa bloccata probabilmente.
[#18]
https://www.medicitalia.it/matteopacini/
paciland@virgilio.it
paciland@virgilio.it
[#19]
Ex utente
Quando potrò faremo un consulto. Ho l'impressione che io non abbia alcun senso di responsabilità nei confronti di me stesso. Non faccio nulla di concreto per sostentarmi economicamente, nè porto a termine progetti che mirano alla mia sopravvivenza: mi stavo preparando per dei concorsi per dei posti a tempo indeterminato ma non ho continuato, questo perchè inconsciamente mi ritengo inadatto a un impiego. Sembro avere solo la volontà di pensare a progettare cose che è molto difficile raggiungere, come la laurea, a un'età in cui avrei dovuto concretizzare qualcosa. Mi sono candidato per dare ripetizioni di inglese a studenti che un sito mi procurerebbe. È una cosa che farei ma l'incertezza legata alla precarietà della cosa mi preoccupa molto. Dovrei dare ripetizioni online. Per me significherebbe fare qualcosa, avere comunque un'attività a cui dedicarmi ma la sensazione che replicherò il gesto di mia madre si fa sempre più viva. L'unica via di uscita mi sembra il suicidio.
[#20]
Sono pensieri dal contenuto normale che però diventano "questioni" in base a cui, paradossalmente, ritardare quello che deve fare anziché affrettarlo. Questo è tipico di pensieri di ordine ossessivo, in cui per procedere bene si finisce per non procedere.
[#21]
Ex utente
Credo sia anche una questione di mancato raggiungimento di un certo status sociale; dal momento in cui io non ho raggiunto un certo status sociale, ogni altra possibilità è esclusa e, siccome so che non sarei costante e ligie al dovere in qualsiasi altro impiego, preferisco aspettare che decida di riscrivermi all'università per poter continuare ad aspirare a una professione più vicina ai miei desideri senza saper gestire la mia situazione psichiatrica, perdendo tempo in progetti molto vaghi, oppure non impegnarmi in nient'altro. Può darsi che a breve riceva qualche chiamata per fare il collaboratore scolastico; il problema è che quando ho il progetto di fare il collaboratore scolastico, così come qualsiasi altro mestiere che non richieda particolari qualifiche, ho un atteggiamento che non mi piace, secondo me ancora discutibile a livello psichiatrico, che potrebbe portare a uno scarso rendimento e al licenziamento.
Questo consulto ha ricevuto 23 risposte e 6.5k visite dal 19/09/2021.
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