Disturbo di personalità?
3000 caratteri sono pochi in ogni caso cercherò di riassumere.
Ho 25 anni e ho da almeno 10 anni problemi della sfera emotivo-relazionale evidentissimi. Mento non sono con gli altri ma anche con me stessa, mi sono creata una sorta di alter ego per poter soffrire di cose reali.
Per spiegarmi meglio quando ero bambina mi ricordo nettamente che immaginavo che i miei morissero in un incidente o assassinati per poter piangere attaccata a una tenda e da sola, avrò avuto circa 4-5 anni.
Da allora non ho più smesso di farlo. Tumori, morti di bambini, problemi di qualsiasi tipo, anche se questa vita qui, la seconda vita l'ho iniziata a costruire sul serio intorno ai 15-16 anni.
Prima avevo tentato di fare tante cose spericolate che contrastavano con il mio essere figlia perfetta.
A 14 anni mi buttai contro una porta a vetri, prima feci andare tutta la mia famiglia fuori a cena o comunque non volli andare con loro, non erano rintracciabili, non c'erano i cellulari. Ero al telefono con una mia compagna di classe e mi inventai che c'era un'altra ragazzina con me, le diedi un nome e continuavo a dirle "smettila" e poi mi buttavo contro la porta a vetri come se fosse stata lei a spingermi, avanti così finchè la porta non è andata in frantumi all'interno della mia spalla. Dopodichè sono andata al telefono, ho detto alla mia compagna che ero ferita, ho attaccato il telefono sono andata in bagno a sciacquarmi e a togliermi i residui dei vetri che erano finiti in profondità, non sentivo alcun dolore. Dopo 5 minuti ho chiamato i vicini di casa al telefono dicendo:"hai presente la porta a vetri in fondo al corridoio?.. ecco adesso non c'è più è entrata nella mia spalla", loro sono scesi poi hanno rintracciato i miei genitori e mi hanno portata al pronto soccorso, non mi crederete ma la cosa non ha avuto seguito nessuno ha pensato a un gesto autolesionista. Nel 2001 poi ho ingerito parecchie pillole di sonnifero ma ho soltanto dormito pesantemente qualche ora. Mi sono tagliata, ho mangiato e mangio fino a stare male e a diventare obesa. Come ritorno in forma, con l'aiuto di psicofarmaci, poi ricomincio a mangiare fino a prendere anche 20 kg in 2 mesi. Finchè era solo autolesionismo non ci facevo caso. In fondo ho sempre rivolto la mia rabbia a me stessa, stesso dicasi per le falsate relazioni umane che ho intrattenuto mentendo. Però qualche giorno fa ho avuto una crisi e ho capito perchè sto sempre chiusa in camera negli ultimi mesi, anche ora che sono a casa del mio ragazzo e non a casa mia. Ho paura di fare del male agli altri. Ho fantasie omicide sempre più presenti e pressanti così di contro cerco di dormire quando sono sola e sto sveglia quando ho paura di perdere il controllo di me. Non sono più convinta di riuscire a convogliare la mia rabbia verso me stessa, sono molto cosciente di quello che provo, ho fatto anni di auto analisi per smetterla di essere autodistruttiva dopo aver toccato il fondo e non essere riuscita a comunicare. Vi prego aiutatemi.
Ho 25 anni e ho da almeno 10 anni problemi della sfera emotivo-relazionale evidentissimi. Mento non sono con gli altri ma anche con me stessa, mi sono creata una sorta di alter ego per poter soffrire di cose reali.
Per spiegarmi meglio quando ero bambina mi ricordo nettamente che immaginavo che i miei morissero in un incidente o assassinati per poter piangere attaccata a una tenda e da sola, avrò avuto circa 4-5 anni.
Da allora non ho più smesso di farlo. Tumori, morti di bambini, problemi di qualsiasi tipo, anche se questa vita qui, la seconda vita l'ho iniziata a costruire sul serio intorno ai 15-16 anni.
Prima avevo tentato di fare tante cose spericolate che contrastavano con il mio essere figlia perfetta.
A 14 anni mi buttai contro una porta a vetri, prima feci andare tutta la mia famiglia fuori a cena o comunque non volli andare con loro, non erano rintracciabili, non c'erano i cellulari. Ero al telefono con una mia compagna di classe e mi inventai che c'era un'altra ragazzina con me, le diedi un nome e continuavo a dirle "smettila" e poi mi buttavo contro la porta a vetri come se fosse stata lei a spingermi, avanti così finchè la porta non è andata in frantumi all'interno della mia spalla. Dopodichè sono andata al telefono, ho detto alla mia compagna che ero ferita, ho attaccato il telefono sono andata in bagno a sciacquarmi e a togliermi i residui dei vetri che erano finiti in profondità, non sentivo alcun dolore. Dopo 5 minuti ho chiamato i vicini di casa al telefono dicendo:"hai presente la porta a vetri in fondo al corridoio?.. ecco adesso non c'è più è entrata nella mia spalla", loro sono scesi poi hanno rintracciato i miei genitori e mi hanno portata al pronto soccorso, non mi crederete ma la cosa non ha avuto seguito nessuno ha pensato a un gesto autolesionista. Nel 2001 poi ho ingerito parecchie pillole di sonnifero ma ho soltanto dormito pesantemente qualche ora. Mi sono tagliata, ho mangiato e mangio fino a stare male e a diventare obesa. Come ritorno in forma, con l'aiuto di psicofarmaci, poi ricomincio a mangiare fino a prendere anche 20 kg in 2 mesi. Finchè era solo autolesionismo non ci facevo caso. In fondo ho sempre rivolto la mia rabbia a me stessa, stesso dicasi per le falsate relazioni umane che ho intrattenuto mentendo. Però qualche giorno fa ho avuto una crisi e ho capito perchè sto sempre chiusa in camera negli ultimi mesi, anche ora che sono a casa del mio ragazzo e non a casa mia. Ho paura di fare del male agli altri. Ho fantasie omicide sempre più presenti e pressanti così di contro cerco di dormire quando sono sola e sto sveglia quando ho paura di perdere il controllo di me. Non sono più convinta di riuscire a convogliare la mia rabbia verso me stessa, sono molto cosciente di quello che provo, ho fatto anni di auto analisi per smetterla di essere autodistruttiva dopo aver toccato il fondo e non essere riuscita a comunicare. Vi prego aiutatemi.
[#1]
Gentile signorina, racconta una storia piena di dolore e sofferenza; purtroppo non è possibile ipotizzare una diagnosi o aiutarla via computer, le consiglio di rivolgersi quanto prima ad un medico psichiatra, in modo da capire aasieme cosa le succede e come uscirne, le faccio i miei migliori auguri
Dr.ssa chiara insacco
[#5]
Gentile utente,
il problema non e' tanto rivolgersi ad una struttura o meno.
Purtroppo, se viaggia molto puo' non avere come unico riferimento uno psichiatra che possa valutare la sua condizione.
Dal suo racconto emergono attualmente delle condizioni che richiedono una certa urgenza anche di trattamento e non credo che sia possibile rimandare ulteriormente il problema.
il problema non e' tanto rivolgersi ad una struttura o meno.
Purtroppo, se viaggia molto puo' non avere come unico riferimento uno psichiatra che possa valutare la sua condizione.
Dal suo racconto emergono attualmente delle condizioni che richiedono una certa urgenza anche di trattamento e non credo che sia possibile rimandare ulteriormente il problema.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#6]
Utente
Per curarmi sarei disposta a bloccare ogni movimento, non so per quanto avrò il completo controllo su me stessa, solo che non sapevo e tuttora non so a chi rivolgermi. Sono stata in terapia in precedenza ma ho sempre mentito anche ai terapeuti, se li vedo meno "intelligenti" di me o li avverto "inferiori" in qualche modo prendo le distanze e so che non servirebbe a niente se non a procrastinare una cura.
Per questo ho provato a scrivere qui, ho fatto una ricerca su google in seguito alla seconda crisi forte di nervi e ho pensato di scrivere qui.
Per questo ho provato a scrivere qui, ho fatto una ricerca su google in seguito alla seconda crisi forte di nervi e ho pensato di scrivere qui.
[#7]
Utente
Vorrei scusarmi per il tono o almeno l'intenzione della risposta precedente. Il vostro aiuto non è dovuto, in questo momento ho il pieno controllo di me, basta poco, solo che scattano delle molle improvvise nel mio comportamento che controllo a fatica. Se il problema fosse stato con me, di autodistruzione come sempre probabilmente avrei continuato a farmi del male e basta, avrei potuto suicidarmi, con tutti i sensi di colpa relativi nel pensarlo.
E' solo che ultimamente mi sembra di avere due personalità: una violenta, aggressiva e rabbiosa e l'altra che è sempre stata forte sempre più debole. Per questo ho chiesto aiuto, ho paura di nuocere a qualcun altro.
Sono sempre stata protettiva con gli altri, defilata per il loro bene. Almeno quella parte di me ha sempre avuto il sopravvento, quindi anche ammesso che vedessi un pericolo in me lo dirottavo verso me stessa.
Ora non so più se sono in grado. Per ora si ma tra 1 giorno? una settimana? al prossimo attacco di nevrosi dato da comportamenti stupidi che mi fanno saltare i nervi? Non so quanto a lungo potrò essere forte e forse l'unico modo di aiutarmi sul serio è questo, temere più per gli altri che per me stessa.
Per questo ho tanta foga. Ho paura. Tutto qui. Scusate il disturbo, non si ripeterà.
E' solo che ultimamente mi sembra di avere due personalità: una violenta, aggressiva e rabbiosa e l'altra che è sempre stata forte sempre più debole. Per questo ho chiesto aiuto, ho paura di nuocere a qualcun altro.
Sono sempre stata protettiva con gli altri, defilata per il loro bene. Almeno quella parte di me ha sempre avuto il sopravvento, quindi anche ammesso che vedessi un pericolo in me lo dirottavo verso me stessa.
Ora non so più se sono in grado. Per ora si ma tra 1 giorno? una settimana? al prossimo attacco di nevrosi dato da comportamenti stupidi che mi fanno saltare i nervi? Non so quanto a lungo potrò essere forte e forse l'unico modo di aiutarmi sul serio è questo, temere più per gli altri che per me stessa.
Per questo ho tanta foga. Ho paura. Tutto qui. Scusate il disturbo, non si ripeterà.
[#10]
Figuriamoci,
se lei chiede un consulto, io le rispondo onestamente secondo quelle che sono le mie conoscenze della materia.
Il fatto che oscilli in questo modo, anche con risentimento verso di me, non fa altro che confermare che il suo problema e' molto urgente da trattare e che se fa in modo di cercare uno psichiatra, come meglio crede, fa benissimo.
se lei chiede un consulto, io le rispondo onestamente secondo quelle che sono le mie conoscenze della materia.
Il fatto che oscilli in questo modo, anche con risentimento verso di me, non fa altro che confermare che il suo problema e' molto urgente da trattare e che se fa in modo di cercare uno psichiatra, come meglio crede, fa benissimo.
[#11]
Utente
Si trattava di sarcasmo, il fatto di avere degli impulsi e dei comportamenti che tendono a farmi del male non mi fa perdere le mie capacità intellettive per la maggior parte del tempo.
Io sono venuta qui a chiedere verso chi indirizzarmi e lei per due volte mi ha risposto che ho bisogno di aiuto e mi sembrava semplicemente una constatazione dell'ovvio la sua risposta.
Se io dico:"Ho sete, vorrei dell'acqua, dove la trovo?" e lei mi risponde:"lei ha bisogno di bere!" è chiaro che mi viene spontaneo prenderla in giro, il mio modo quando mi sento presa in giro è il sarcasmo.
Ho trovato la sua risposta inutile, tutto qui.
Sembrava un modo come un altro per liquidarmi senza dirmi nulla.
Ora non ho chiesto una diagnosi ho spiegato al meglio un problema di impulsi momentanei che per ora riesco a controllare non benissimo ma non ho mai fatto male a nessuno in vita mia, se non a me stessa.
Già il fatto che sia cosciente del problema e che chieda aiuto e che ne parli anche con persone reali in maniera onesta mi pone un gradino sopra alle persone che non ne hanno idea, non migliore per carità ma è chiaro che se chiedo aiuto non mi serve che uno mi risponda "lei ha bisogno di aiuto!".
Non c'era risentimento nella mia risposta ma irritazione. So benissimo che non è semplice capire i toni delle parole scritte soprattutto in quest'ambito. So di avere dei problemi e troverò da chi farmi aiutare ed è evidente che non troverò qui a chi indirizzarmi, tutto qui.
Grazie comunque del tempo che mi ha dedicato nelle risposte.
Io sono venuta qui a chiedere verso chi indirizzarmi e lei per due volte mi ha risposto che ho bisogno di aiuto e mi sembrava semplicemente una constatazione dell'ovvio la sua risposta.
Se io dico:"Ho sete, vorrei dell'acqua, dove la trovo?" e lei mi risponde:"lei ha bisogno di bere!" è chiaro che mi viene spontaneo prenderla in giro, il mio modo quando mi sento presa in giro è il sarcasmo.
Ho trovato la sua risposta inutile, tutto qui.
Sembrava un modo come un altro per liquidarmi senza dirmi nulla.
Ora non ho chiesto una diagnosi ho spiegato al meglio un problema di impulsi momentanei che per ora riesco a controllare non benissimo ma non ho mai fatto male a nessuno in vita mia, se non a me stessa.
Già il fatto che sia cosciente del problema e che chieda aiuto e che ne parli anche con persone reali in maniera onesta mi pone un gradino sopra alle persone che non ne hanno idea, non migliore per carità ma è chiaro che se chiedo aiuto non mi serve che uno mi risponda "lei ha bisogno di aiuto!".
Non c'era risentimento nella mia risposta ma irritazione. So benissimo che non è semplice capire i toni delle parole scritte soprattutto in quest'ambito. So di avere dei problemi e troverò da chi farmi aiutare ed è evidente che non troverò qui a chi indirizzarmi, tutto qui.
Grazie comunque del tempo che mi ha dedicato nelle risposte.
[#12]
Gentile ragazza, se è già stata precedentemente in terapia e non ha trovato alcun beneficio, può leggere quest'articolo, che potrebbe darle una prospettiva un po' diversa:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html
Se poi desidera anche qualche informazione sulla psicoterapia in generale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
In ogni caso è opportuna una valutazione globale e ovviamente di persona del suo caso. Per informazioni su psichiatri e/o psicoterapeuti può intanto iniziare dalla lista degli iscritti qui a Medicitalia, suddivisi per provincia:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html
Se poi desidera anche qualche informazione sulla psicoterapia in generale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
In ogni caso è opportuna una valutazione globale e ovviamente di persona del suo caso. Per informazioni su psichiatri e/o psicoterapeuti può intanto iniziare dalla lista degli iscritti qui a Medicitalia, suddivisi per provincia:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#14]
Utente
Buongiorno.
Non sono ancora riuscita a rivolgermi allo psichiatra ma in compenso credo di aver compreso l'origine della mia rabbia.
Sono arrabbiata con le persone che mi conoscono e mi amano.
Non provo rabbia verso mio padre perchè lui in realtà non mi conosce.
Non provo rabbia verso nessuno finchè mi limito ad aiutarlo e ad uscire dalla sua vita.
Il problema non sono gli altri inteso società.
Credo di non amarmi e di non essermi mai amata.
Credo di aver fatto così tanto per distruggere la mia personalità vera da quando ero bambina da esserci riuscita o comunque se non ci sono riuscita di sicuro non la amo, non mi piace che qualcuno faccia di tutto per salvarmi perchè a me in realtà non interessa salvarmi anche se sembra assurdo visto che ho chiesto aiuto.
Sono sicura al momento di non essere un pericolo per gli altri e volevo rassicurare tutti in merito, non sono sicura di non esserlo per me stessa ma in fondo avverto l'amore degli altri che, per coscienza, mi costringe a non togliermi la vita.
A questo punto dopo tante terapie e tanta analisi credo sia inutile continuare e non so se ne possa venire nulla di buono. Anzi non credo proprio.
Devo trovare un modo di sopravvivere e allontanarmi da tutti quelli che avevano grandi aspirazioni per me e che non sono riuscita a soddisfare? devo allontanarmi da chi mi ama? devo farmi curare? non so darmi una risposta.
A volte vorrei solo essere lasciata libera di andarmene via senza per questo distruggere le vite di tutti gli altri.
Sono arrabbiata è vero, con chi mi ama, e il tutto è perchè io non mi amo, non riesco a migliorare, a uscire da quest'odio verso di me e mi basterebbe solo spegnere la luce per sentirmi meglio. Sarebbe così facile per me dopo, qualsiasi cosa ci sia, ma distruggerei così tanta gente che non ci riesco, non ci riesco.
Qualcuno di voi crede di potermi aiutare? realisticamente, se venissi da voi, c'è qualcuno che pensa di poter fare qualcosa per me? Perchè ho chiesto a chiunque nella mia vita di mettersi in discussione e affrontare i propri fantasmi e poi sono stata io a smettere. Devo essere forte e so che posso esserlo ma non posso avere una delusione appena provo a rimuovermi. Per cui qualcuno di voi crede, realisticamente, di potermi aiutare?
Sono disposta a trasferirmi o a venire in qualsiasi parte d'italia anche 2-3-4 volte al mese ma devo sapere che c'è una speranza. Non voglio buttare via l'ultima occasione che do a me stessa.
Se nessuno dovesse sentirsela non preoccupatevi troverò qualcuno alla cieca magari se è destino la fortuna mi aiuterà. Grazie di tutto.
Non sono ancora riuscita a rivolgermi allo psichiatra ma in compenso credo di aver compreso l'origine della mia rabbia.
Sono arrabbiata con le persone che mi conoscono e mi amano.
Non provo rabbia verso mio padre perchè lui in realtà non mi conosce.
Non provo rabbia verso nessuno finchè mi limito ad aiutarlo e ad uscire dalla sua vita.
Il problema non sono gli altri inteso società.
Credo di non amarmi e di non essermi mai amata.
Credo di aver fatto così tanto per distruggere la mia personalità vera da quando ero bambina da esserci riuscita o comunque se non ci sono riuscita di sicuro non la amo, non mi piace che qualcuno faccia di tutto per salvarmi perchè a me in realtà non interessa salvarmi anche se sembra assurdo visto che ho chiesto aiuto.
Sono sicura al momento di non essere un pericolo per gli altri e volevo rassicurare tutti in merito, non sono sicura di non esserlo per me stessa ma in fondo avverto l'amore degli altri che, per coscienza, mi costringe a non togliermi la vita.
A questo punto dopo tante terapie e tanta analisi credo sia inutile continuare e non so se ne possa venire nulla di buono. Anzi non credo proprio.
Devo trovare un modo di sopravvivere e allontanarmi da tutti quelli che avevano grandi aspirazioni per me e che non sono riuscita a soddisfare? devo allontanarmi da chi mi ama? devo farmi curare? non so darmi una risposta.
A volte vorrei solo essere lasciata libera di andarmene via senza per questo distruggere le vite di tutti gli altri.
Sono arrabbiata è vero, con chi mi ama, e il tutto è perchè io non mi amo, non riesco a migliorare, a uscire da quest'odio verso di me e mi basterebbe solo spegnere la luce per sentirmi meglio. Sarebbe così facile per me dopo, qualsiasi cosa ci sia, ma distruggerei così tanta gente che non ci riesco, non ci riesco.
Qualcuno di voi crede di potermi aiutare? realisticamente, se venissi da voi, c'è qualcuno che pensa di poter fare qualcosa per me? Perchè ho chiesto a chiunque nella mia vita di mettersi in discussione e affrontare i propri fantasmi e poi sono stata io a smettere. Devo essere forte e so che posso esserlo ma non posso avere una delusione appena provo a rimuovermi. Per cui qualcuno di voi crede, realisticamente, di potermi aiutare?
Sono disposta a trasferirmi o a venire in qualsiasi parte d'italia anche 2-3-4 volte al mese ma devo sapere che c'è una speranza. Non voglio buttare via l'ultima occasione che do a me stessa.
Se nessuno dovesse sentirsela non preoccupatevi troverò qualcuno alla cieca magari se è destino la fortuna mi aiuterà. Grazie di tutto.
[#15]
Gentile utente,
continua a fare ragionamenti che non mettono chiarezza a Lei e non la aiutano a prendere alcuna decisione operativa.
Non mi sembra difficile l'idea che se ha un disturbo c'è chi se ne occupa e le indica come curarlo.
Per il resto non va assolutamente bene arrovellarsi sugli stessi tre o quattro temi per arrivare a risposte che sono un po' come ripetere i sintomi iniziali, è un giro a vuoto.
Non farei riflessioni sulla sua vita personale come se i sintomi dovessero per forza avere un significato particolare, magari sono soltanto alterazioni "formali" dell'umore, che la portano inevitabilmente a sentirsi confusa, disorientata, contraddittoria.
continua a fare ragionamenti che non mettono chiarezza a Lei e non la aiutano a prendere alcuna decisione operativa.
Non mi sembra difficile l'idea che se ha un disturbo c'è chi se ne occupa e le indica come curarlo.
Per il resto non va assolutamente bene arrovellarsi sugli stessi tre o quattro temi per arrivare a risposte che sono un po' come ripetere i sintomi iniziali, è un giro a vuoto.
Non farei riflessioni sulla sua vita personale come se i sintomi dovessero per forza avere un significato particolare, magari sono soltanto alterazioni "formali" dell'umore, che la portano inevitabilmente a sentirsi confusa, disorientata, contraddittoria.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#16]
Gentile ragazza, credo che lei sia in parte vittima della più comune delle illusioni fra le persone che hanno problemi personali: se capisco cos'ho, allora già di per sé questo mi farà stare meglio. Se capisco da dove viene la mia rabbia, questa se ne andrà da sola. Questo mito è molto diffuso, ma nei fatti le cose non stanno così.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista, purtroppo a volte succede che se ne debbano provare diversi prima di trovare quello che fa al caso nostro. Ma dev'essere lei a cercarlo, non lui a offrirsi d'aiutarla. Raccolga informazioni, legga gli articoli che le ho suggerito, legga altre cose, si faccia un'idea di ciò che ciascuno specialista è in grado di darle. Poi telefoni a qualcuno di loro e si rivolga a quello che le dà più fiducia.
Quindi: 1) evitare di abbattersi inutilmente; e 2) concentrarsi sul trovare qualcuno che possa aiutarla, attivandosi in prima persona.
Cordiali saluti
Per quanto riguarda la scelta dello specialista, purtroppo a volte succede che se ne debbano provare diversi prima di trovare quello che fa al caso nostro. Ma dev'essere lei a cercarlo, non lui a offrirsi d'aiutarla. Raccolga informazioni, legga gli articoli che le ho suggerito, legga altre cose, si faccia un'idea di ciò che ciascuno specialista è in grado di darle. Poi telefoni a qualcuno di loro e si rivolga a quello che le dà più fiducia.
Quindi: 1) evitare di abbattersi inutilmente; e 2) concentrarsi sul trovare qualcuno che possa aiutarla, attivandosi in prima persona.
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Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 3.2k visite dal 26/05/2009.
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