Terapia sulla socializzazione

Buonasera, è da qualche mese che ho iniziato un nuovo percorso di psicoterapia, con lo scopo di risolvere problemi di socializzazione, ma la situazione sta già diventando incerta.

Abbiamo discusso sul come socializzare con gli altri ma sembra che il lavoro sia incentrato sul farsi accettare dagli altri: uniformarsi agli interessi altrui (di cui non mi importa nulla), frequentare uscite o locali con conoscenti (non amici) in cui mi sento in un posto che non fa per me, e, avendo già svolto altre terapie di questo tipo, mi hanno creato problemi di autostima perchè da anni vedo gli altri come quelli giusti, i modelli da imitare ("altrimenti rimarrai solo") e io come quello sbagliato che si deve adeguare.

Ma se non parto da me, come scrisse una dott.

ssa qui, come posso trovare soluzioni esterne?

Io ho iniziato per ritrovare anche i miei interessi, che non so quali siano, tanto che non ho idea di che lavoro fare e il tempo avanza.

Inoltre la visione di adeguarsi agli altri sforzandosi a fare cose pesanti e noiose e presente anche in famiglia, soprattutto da mio padre.

Dopo le ultime sedute con toni molto più accesi, sono diversi giorni che penso per ore e ore a questa tematica, con esplosioni di rabbia e difficoltà a concentrarmi.

Da dove devo partire?

Quando conviene seguire gli altri e quali possono essere le conseguenze?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Il lavoro che svolge inquadra una problematica diagnosticata oppure si tratta di discutere su come uniformarsi alle altre persone senza considerare il proprio modo di essere?


Primariamente andrebbe capito il suo obiettivo e la sua condizione personale per capire quanto può spingersi verso altre situazioni


Dr. F. S. Ruggiero

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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Buongiorno dottore, la terapia è iniziata (dopo anni con altri psicoterapeuti) per risolvere problemi di ansia sociale e di inserimento, poichè non ho mai avuto amici e a 26 anni ho un autonomia da bambino: non ho i miei soldi, non so muovermi autonomamente nei negozi, anche a causa di una famiglia (specie mio padre) ansiosa e senza parenti, che mi ha portato a una vita sempre al chiuso e insieme ai miei genitori (non sono mai uscito senza che sapessero dove andavo). La situazione è poi esplosa negli ultimi anni con il mio diploma anni fa e le pensioni dei miei e ho realizzato con gli psicologo che sono ancora mentalmente bambino. Da li è nata l'idea di stare in mezzo agli altri per "imparare il modo di socializzare, di parlare, seguire i loro interessi", ma in passato mi ha fatto danni all'ansia sociale e all'autostima, in quando vedevo gli altri come giusti e io quello stravagante che si deve omologare, comprando i loro giochi, andando a studiare medicina per fare soldi cosi mi accettano, e ho paura che si ripeta la stessa storia con l'attuale psichiatra. Il mio obiettivo personale è sempre stato quello di stare bene, seguendo i miei interessi e talenti e così conoscendo coetanei, ma da quasi 10 anni non ho più interessi. La ringrazio per la risposta