Fortissima ansia sociale
Salve,
sono un ragazzo di 24 anni e ho sempre sofferto di un'ansia sociale fortissima.
Infatti è una sorta di angoscia persistente che si verifica in qualsiasi situazione sociale, anche con persone e amici conosciuti da molto tempo, tranne che ovviamente in famiglia.
Partendo da uno stato non ansioso, il contesto sociale fa sì che mi venga progressivamente questa ansia che permane fino a quando non ritorno nell'ambiente famigliare o non stia da solo in un luogo in cui so di non avere contati sociali nel breve termine.
Quest'ansia che subentra gradualmente e che si stabilizza del tutto in me circa un giorno dopo, non mi fa stare più tranquillo, quando parlo con gli altri sento la mia voce rimbombare nella testa, ho una paura immensa del giudizio altrui, non riesco a fare una conversazione ma ho solo pensieri negativi, riesco a parlare solo con tono
molto basso e scandendo le parole altrimenti mi ingarbuglio spesso, non riesco a ridere naturalmente (è un'angoscia paralizzante).
Mi rendo conto di avere una grande sensibilità, un ansia sociale secondo me molto superiore alla media e ho provato a fare due percorsi psicoterapeutici con scarsi risultati (forse anche perchè ho avuto difficoltà a spiegare i miei problemi precisamente).
Questa angoscia opprimente deriva da una forte predisposizione famigliare, in particolare da mia madre che ci convive perennemente.
Infatti conserva questa ansia anche solo con suo marito, mio padre.
Lei parla sempre piano, non avendo bene in mente quello che deve dire, ingarbugliandosi (per far rendere l'idea anche mio fratello che ha il carattere di mio padre ha in parte il modo di parlare di mia madre) , non riesce a avere una vita sociale normale.
Io quando sono nella mia città riesco abbastanza bene a gestire questa ansia.
Avendo anche alcune amicizie gestendo le relazioni in modo da poter avere poi un periodo di "ripresa" dalla situazione ansiosa.
Invece, quando devo stare fuori casa come nei periodi in cui frequento l'università, in ambienti in cui sono a stretto contatto con persone della mia età l'angoscia prende il sopravvento nel giro di poco tempo e mi è impossibile scacciarla.
Infatti, lontano da casa non riesco ad avere amicizie.
Guardando mia madre mi scoraggio perchè so che se voglio stabilizzarmi ed essere indipendente ed il mio incubo è di avere il suo stesso livello di angoscia opprimente per tutta la vita ma in cuor mio so che molto probabilmente sarà così con un impatto molto notevole sulla mia qualità della vita.
Chiedo a voi di analizzare la mia situazione, se avete incontrato situazioni simili e se c'è un modo per rendere la mia vita accettabile anche nei contesti sociali.
Se vi serve vi fornisco altre informazioni, so che magari non ho spiegato tutto al meglio anche perchè la situazione è abbastanza complessa.
sono un ragazzo di 24 anni e ho sempre sofferto di un'ansia sociale fortissima.
Infatti è una sorta di angoscia persistente che si verifica in qualsiasi situazione sociale, anche con persone e amici conosciuti da molto tempo, tranne che ovviamente in famiglia.
Partendo da uno stato non ansioso, il contesto sociale fa sì che mi venga progressivamente questa ansia che permane fino a quando non ritorno nell'ambiente famigliare o non stia da solo in un luogo in cui so di non avere contati sociali nel breve termine.
Quest'ansia che subentra gradualmente e che si stabilizza del tutto in me circa un giorno dopo, non mi fa stare più tranquillo, quando parlo con gli altri sento la mia voce rimbombare nella testa, ho una paura immensa del giudizio altrui, non riesco a fare una conversazione ma ho solo pensieri negativi, riesco a parlare solo con tono
molto basso e scandendo le parole altrimenti mi ingarbuglio spesso, non riesco a ridere naturalmente (è un'angoscia paralizzante).
Mi rendo conto di avere una grande sensibilità, un ansia sociale secondo me molto superiore alla media e ho provato a fare due percorsi psicoterapeutici con scarsi risultati (forse anche perchè ho avuto difficoltà a spiegare i miei problemi precisamente).
Questa angoscia opprimente deriva da una forte predisposizione famigliare, in particolare da mia madre che ci convive perennemente.
Infatti conserva questa ansia anche solo con suo marito, mio padre.
Lei parla sempre piano, non avendo bene in mente quello che deve dire, ingarbugliandosi (per far rendere l'idea anche mio fratello che ha il carattere di mio padre ha in parte il modo di parlare di mia madre) , non riesce a avere una vita sociale normale.
Io quando sono nella mia città riesco abbastanza bene a gestire questa ansia.
Avendo anche alcune amicizie gestendo le relazioni in modo da poter avere poi un periodo di "ripresa" dalla situazione ansiosa.
Invece, quando devo stare fuori casa come nei periodi in cui frequento l'università, in ambienti in cui sono a stretto contatto con persone della mia età l'angoscia prende il sopravvento nel giro di poco tempo e mi è impossibile scacciarla.
Infatti, lontano da casa non riesco ad avere amicizie.
Guardando mia madre mi scoraggio perchè so che se voglio stabilizzarmi ed essere indipendente ed il mio incubo è di avere il suo stesso livello di angoscia opprimente per tutta la vita ma in cuor mio so che molto probabilmente sarà così con un impatto molto notevole sulla mia qualità della vita.
Chiedo a voi di analizzare la mia situazione, se avete incontrato situazioni simili e se c'è un modo per rendere la mia vita accettabile anche nei contesti sociali.
Se vi serve vi fornisco altre informazioni, so che magari non ho spiegato tutto al meglio anche perchè la situazione è abbastanza complessa.
[#1]
Come mai non le sono state proposte le terapie farmacologiche dell'ansia sociale ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 907 visite dal 05/09/2021.
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