Ricaduta con litio

Salve, ho 38 anni
Soffro di diturbo bipolare 2 dall' adolescenza, fortemente invalidante.
Alternavo mesi di ipomania " meravigliosi" a mesi di depressione cupa.
Diagnostico tardi, ho iniziato ad assumere il litio nel 2008 che mi ha letteralmente salvata dandomi 8 anni di stabilità.
Ho un lavoro e una laurea, n compagno da tanti anni... Nel 2016 ho avuto una ricaduta in depressione, ho aumentato il litio da 600 a 900 e assunto per 6 mesi il " trilafon" che mi ha aiutata a distendere i pensieri.
Ho scoperto di avere un ipotiroidismo che probabilmente ha rafforzato la ricaduta.
Ho cambiato medico (pensione) e ho incontrato una psichiatra psicanalista che mi è piaciuta subito.
A metà del 2017 ho iniziato una riduzione molto graduale (due anni e mezzo) del litio passando da 900 a 150 mg in previsione di una gravidanza da programmare.
Purtroppo un anno fa a luglio ho avuto una terribile depressione, molto invalidante.
I miei genitori prima e il mio compagno dopo si prendevano letteralmente cura di me, assistendomi continuamente.
Non potevo dormire, viaggiare, ero angosciata, non sentivo più la vita in nessun modo.
Fisicamente stavo malissimo, nausea invalidante e difficoltà a mangiare.
Più mi impegnavo più stavo male. Per la dott la ricaduta non era dovuta alla riduzione del litio perché la litiemia era costante da tempo.
Ho aumentato il litio a 900 (in 2 settimane) e aggiunto il lamictal fino a 100.
Mi sono ripresa dopo 4 lunghi mesi terribili.
Non ho lasciato il lavoro, ma ho rischiato di farlo ogni giorno.
Con la dott abbiamo scalato il litio a 600 (a luglio litiemia 0. 45) e portato il lamictal a 25.
Purtroppo a fine luglio di quest' anno altra ricaduta, fortemente invalidante: attacchi di panico ingestibili, nausea e vomito, regressione cognitiva (non riesco a leggere né scrivere, lavoro a scuola e con ragazzi autistici viaggiando molto, sto prendendo una seconda laurea che è ribloccata), accavallamenti di pensieri, angoscia costante tutto il giorno, sforzo sovrumano per fare anche le più banali operazioni. Conosco perfettamente il mio disturbo, ma non so più cosa fare e non capusco cosa sta succedendo.
La dott mi ha riportato il litio a 900 e il lamictal a 75 con assuzione di tavor da un mg al bisogno (ne assumo mezzo in momenti critici).
Non vuole darmi antipsicotici né antidepressivi per non virare in ipomania.
La litiemia è 0. 67 ora.
Secondo voi il litio può aver perso efficacia?
Leggo che dopo la sospensione, se reintrodotto, può perdere efficacia ma non trovo spiegazioni in merito.
La dott dice di no.
Voi cosa ne pensate?
Scusate se mi sono dilungata, mi manca la vita e sono disperata, temo di perdere il controllo
Grazie
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Nel corso di un disturbo bipolare il trattamento va mantenuto ai dosaggi in cui non si presentano i sintomi per cui ha avuto le ricadute in concomitanza della riduzione dei farmaci.

É utile che non siano fatte variazioni sui dosaggi per evitare ricadute.



Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
Utente
Utente
Si, a parte la riduzione molto graduale fatta in due anni e mezzo in vista di una gravidanza , il mio dosaggio " storico" è sempre stato di 600 con una litiemia intorno allo 0, 50 . Con questo dosaggio ho avuto una buona stabilità per tanti anni.
Mi chiedo se il litio può perdere efficacia
Grazie
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Il problema è l'andamento della malattia che può essere variabile non la perdita di efficacia del litio, i peggioramenti sono contemplati in corso di andamento e l'aggiunta di alcuni farmaci di classi differenti ne consente il controllo.
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