Disturbo bipolare

Buongiorno per favore avrei bisogno di un chiarimento che mi sta ormai tormentando da tempo.
Nel 1994 mio marito ed io abbiamo adottato un bambino di due mesi.
L’assistente sociale che ci accompagnava a trovare il bimbo (per circa 20 giorni in attesa della firma del giudice) ha voluto precisare che la mamma biologica non era una prostituta ma una povera ragazza senza lavoro e che oltretutto LEI NON avrebbe MAI voluto dare in adozione il bimbo ma, grazie al lavoro di 7 mesi dei loro psicologi nei suoi confronti, erano riusciti a farle firmare l’assenso.
Gli psicologi hanno tremato fino al parto per paura che non firmasse il consenso.
Passato un anno abbiamo firmato noi l’adozione definitiva e abbiamo chiesto se potevamo fare domanda per far avere al bimbo un fratellino, ma l’assistente sociale ci ha detto di dedicarci a lui perché era meglio per il bambino essere circondato dall’affetto dei genitori.
Faccio presente che da allora non abbiamo più avuto nessun contatto con i servizi sociali, solo una volta sono venuti a vedere la nostra casa (sembravano più’ che altro acquirenti) e poi basta.

Dall’età di 6 anni il bambino dava segni di grande intelligenza ma non stava alle regole scolastiche, non stava fermo, disubbidiva, tuttavia ha sempre avuto ottimi risultati e il pediatra diceva che era un bambino/ ragazzo iperattivo.
All’età di 14 anni ha iniziato a diventare insofferente, anche violento.
A 15 anni alzava le mani su sua nonna, sul nonno, (tutti i giorni gli dava schiaffi sulla testa) alzava le mani su di me mi urlava addosso e su suo padre.
Ha rubato a 16 anni una moto perché mio marito non gli ha comprato il motorino.
Ha iniziato a non andare più’ a scuola e tornava a casa alle 6 del mattino.
Io sono casalinga e me la vedevo io con lui e ogni volta che lo sgridavo per i pessimi comportamenti mi minacciava, alzava la voce mi strattonava.
Lo dicevo a mio marito ma lui non voleva saperne.
Ha rubato da minorenne 10 volte la mia auto.
Mi ha rubato il bancomat e prelevato soldi per debiti fatti con brutte persone.
L’abbiamo fatto vedere da psicologi, neuropsichiatri ma ci dicevano che era normale.
Io dubitavo che facesse uso di droghe e di nascosto da mio marito e da mio figlio ho raccolto diversi capelli e ho fatto fare l’analisi: risultato, cocaina hascisc, marjuana e derivati dalla cocaina.

A 24 anni se ne va di casa e convive con una ragazza che strattona e prima di essere denunciato si ricovera in psichiatria.
Risulto: Bipolarismo e gli viene dato il Litio e una lunga lista di psicofarmaci che lui non prende e in più doveva essere seguito da psichiatri.

Io ho un dubbio, siccome mi e’ stato detto che questa malattia può’ essere genetica, può essere che la madre fosse bipolare e non mi e’ stato detto niente all’epoca?
Perché se si hanno rovinato un ragazzo e io sono disperata in quanto se lo avessi saputo l’avrei seguito con tutte le mie forze.
Per favore potreste dirmi qualcosa?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Dicendo che la madre non è una prostituta non si dà alcuna rassicurazione. A parte che, a seconda del tipo di contesto, non è detto che la prostituzione sia segno di una tipologia psichica particolare (esistono prostitute per scelta e altre schiave, ne esistono di povere per necessità e di ricche che avrebbero alternative), ma non si hanno notizie sul padre. Mettiamo che - vado per stereotipi - fosse il padre ad avere un profilo indicativo di un disturbo bipolare o di una sindrome bipolare (non disturbo in senso medico), l'eredità ci può essere. Poi, la notizia è comunque parziale: si può conoscere la storia di una persona ma i disturbi bipolari di una donna giovane non per forza devono essere già conclamati se c'è una predisposizione, o devono essere note tutte le caratteristiche di quella persona. Per dire: una potrebbe avere un figlio che dà in adozione a 18 anni e poi avere un inizio di disturbo bipolare a 20.
L'associazione tra uso di sostanze, in particolare cocaina, e disturbi bipolari è abbastanza forte, ma parliamo anche di forme minori, che poi diventano molto pericolose per la sovrapposizione della questione sostanze.

Comunque, non so se le persone siano tenute a comunicare alcunché rispetto all'identità e ai trascorsi dei genitori biologici, a meno che non siano dati medici utili e non ricavabili direttamente dalla genetica del figlio.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
A me personalmente di quello che faceva la madre non interessava. Ma il fatto che venga tolto ad una mamma un bimbo contro la sua volontà ( lei si era rivolta a loro per un aiuto, non per abortire o dare il figlio in adozione, forse se magari prendeva psicofarmaci ed essendo incinta magari avrebbe dovuto sospenderli e la sua patologia non le avrebbe permesso di prendersi cura del bambino) e non vengano messi al corrente della possibilità che questo bambino possa in un domani soffrire, i genitori adottivi non mi sembra molto professionale. Comunque vedo che alla fine anche a voi medici non interessa molto il bene di un essere umano. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
La possibilità che uno soffra di qualsiasi tipo di disturbo coinvolge tutti noi. Un conto è avere la certezza di malattie dall'ereditarietà nota e su cui si possa fare qualcosa. Informare di rischi generici potenziali che senso avrebbe avuto ?
Non avrebbe adottato un figlio perché i genitori, ad esempio, avevano il diabete ? O l'ipotiroidismo ? O avevano avuto un tumore che ha una nota ricorrenza familiare ?
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Utente
Utente
Forse non mi sono spiegata bene: IO AVREI ADOTTATO QUESTO BAMBINO IN OGNI CASO, solo se qualcuno mi avesse detto che vi era questa possibilità di ammalarsi lo avrei fatto presente al pediatra ai vari psicologi o neuropsichiatri che lo hanno visto quando era minorenne e io potevo ancora intervenire per farlo curare. Dopo che ha raggiunto la maggiore età ha fatto quello che ha voluto lui. Cioè niente se non usare droghe e alcool? Non chiedevo la luna ma un poco di sincerità per aiutare un figlio
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
E il pediatra che avrebbe fatto di preciso ? Questa possibilità è già di per sé tra quelle che si vagliano nel paziente generale, e anche nei bambini di cui si sa lo status di adozione.
Non capisco cosa sarebbe cambiato.
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