Regressione comportamentale sindrome down

Vi scrivo in merito ad un problema che stiamo riscontrando in famiglia con mio zio, signore di 49 anni con sindrome di Down.
Nell’ultimo anno stiamo riscontrando un cambio di comportamenti abissale rispetto al passato.
Sembra un’altra persona.
Ha sempre vissuto tra affetti familiari e ha frequentato sin da ragazzo un centro diurno.
Negli ultimi tempi sembra stia nutrendo un senso di odio/rancore nei confronti delle sue sorelle, sembra scontento, vuole imporsi su tutto e non è più accondiscendente.
In famiglia nulla è cambiato, le attenzioni nei suoi confronti sono tante.
Ogni raccomandazione che gli viene fatta sfocia in un arrabbiamento da parte sua, rendendo la vita di tutti noi abbastanza complessa.
Minaccia spesso di volersene andare di casa (lui non è assolutamente autonomo), ha più volte provato a scappare.
Vuole andarsene con una signora che lui ha idealizzato nella sua mente, una psicosi che è uscita in questo ultimo anno.
Inoltre se prima era partecipativo durante i pranzi o le cene adesso si isola sempre di più, è come se vivesse in un suo mondo, non lo si coinvolge in nessun modo.
Ogni tanto lo trovo con gli occhi chiusi mentre intrattiene discorsi, sembra sognare e immergersi in un mondo tutto suo.
Inoltre sembra vivere una fase di eccessivo eccitamento, se prima infatti non nutriva nessun interesse nei confronti del sesso femminile, ora non fa altro che girarsi per guardare donne per strada (abitudine che non abbiamo in famiglia).
A settembre abbiamo un consulto da uno psichiatra, ma la mia domanda è: è lo psichiatra la figura professionale più indicata per questa tipologia di problemi?
Potrebbe trattarsi di catatonia o una forma di depressione?
Può essere una regressione dovuta all’avanzamento dell’età?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Sì, lo psichiatra è lo specialista di riferimento.
Non ho capito cosa vede di "depressivo" nei comportamenti che ha descritto, se mai come dice Lei sono comportamenti eccitati.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Beh, come dicevo ha assunto un rapporto conflittuale nei confronti delle sorelle, non è più partecipe alla vita familiare. Associo a questi comportamenti una possibile depressione, ma non sono io lo specialista.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"Associo a questi comportamenti una possibile depressione". Ma non capisco quale delle cose che ha descritto le suggerisca il concetto di depressione. Depressione, anche come senso comune della parola, le fa pensare ad uno che ha impulsi sessuali esuberanti e continui, litiga ed è aggressivo, si allontana per impulso dalla casa, litiga etc ?
In ogni caso la diagnosi e l'inquadramento lo farà un medico, ma mi chiedevo perché mai le venisse in mente un termine che praticamente significa tutto l'opposto.