Disturbo d’ansia generalizzata / panico: numerosi sintomi da 14 mesi
Buongiorno,
Sono un ragazzo di 27 anni e mezzo: cercherò di essere il più conciso possibile in questo consulto, per quanto la mia storia dell’ultimo anno circa sarebbe piuttosto lunga da raccontare nel dettaglio.
Spero di riuscire a comunicare comunque efficacemente il mio disagio.
Giugno 2020: mi sveglio di notte con un dolore atroce al petto altezza cuore, una morsa d’acciaio e la sensazione di svenire.
Sveglio tutti in casa preso dal terrore, per qualche motivo però nessuno ha pensato a qualcosa di fulminante (infarto), di conseguenza son rimasto a casa prendendo (inutilmente) gocce di valeriana finché dopo ore di agonia son riuscito miracolosamente a riaddormentarmi.
Agosto 2020: è passato molto tempo dall’attacco di panico, ed ogni giorno sono perseguitato da una morsa al petto, un dolore forte e tangibile all’altezza dello sterno (che va e viene in continuazione), dolore alla scapola sinistra, difficoltà a dormire, strani formicolii a naso/gola/trachea spesso molto intensi, attacchi di panico notturni (molto meno intensi del primo), attacchi periodici di diarrea, spossatezza continua, tachicardie, ecc.
Effettuo parecchi accertamenti tra cui gastroscopia (digerisco molto male ed avevo timore potesse dipendere da quello), ecg, ecocolordoppler, analisi del sangue, Holter 24h, radiografia torace, ecografia addome completo, tutto nella norma (tranne la leggera anemia di cui sono consapevole da sempre, ereditata da mio padre anche lui portatore sano di anemia mediterranea, e dei piccoli calcoli alla cistifellea senza segni alcuni di infiammazione).
I medici arrivarono alla conclusione si trattasse di disturbo ansioso / da attacchi di panico; decido inizialmente di ignorare tutto per paura di finire nel tunnel sconosciuto della psichiatria, ma schiacciato dai sintomi infine mi arrendo e mi rivolgo privatamente ad una professionista psichiatra e psicoterapeuta, che analizza il mio caso e mi prescrive Cipralex in dosi inizialmente bassissime e da aumentare molto gradualmente.
Settembre 2020: mi sveglio ed avverto una nausea a livelli di intensità mai percepiti prima nella vita, talmente intensa da portarmi anche quasi a svenire.
Decido di andare in ospedale, dove dopo una lunghissima e penosa attesa mi vengono fatti vari controlli cardiologici e vengo dimesso con effetti collaterali da assunzione Cipralex.
Disperato, decido di rivolgermi ad un nuovo psichiatra.
Questo psichiatra, ascoltata la mia storia, concorda con la decisione della collega precedente riguardo il Cipralex ma decide di cambiare terapia in quanto ho mostrato segni di intolleranza: passo quindi a 45 gocce di Xanax al giorno + 20 gocce di En prima di dormire.
Arriviamo dunque ad oggi.
Tuttora mi trovo in cura presso il professionista con cui iniziai la terapia Xanax.
Lo trovo molto professionale e mi fido della sua parola: al contempo non riesco però a tranquillizzarmi del tutto riguardo certi sintomi che permangono, e non vogliono accennare a sparire.
Continuo nei commenti.
Sono un ragazzo di 27 anni e mezzo: cercherò di essere il più conciso possibile in questo consulto, per quanto la mia storia dell’ultimo anno circa sarebbe piuttosto lunga da raccontare nel dettaglio.
Spero di riuscire a comunicare comunque efficacemente il mio disagio.
Giugno 2020: mi sveglio di notte con un dolore atroce al petto altezza cuore, una morsa d’acciaio e la sensazione di svenire.
Sveglio tutti in casa preso dal terrore, per qualche motivo però nessuno ha pensato a qualcosa di fulminante (infarto), di conseguenza son rimasto a casa prendendo (inutilmente) gocce di valeriana finché dopo ore di agonia son riuscito miracolosamente a riaddormentarmi.
Agosto 2020: è passato molto tempo dall’attacco di panico, ed ogni giorno sono perseguitato da una morsa al petto, un dolore forte e tangibile all’altezza dello sterno (che va e viene in continuazione), dolore alla scapola sinistra, difficoltà a dormire, strani formicolii a naso/gola/trachea spesso molto intensi, attacchi di panico notturni (molto meno intensi del primo), attacchi periodici di diarrea, spossatezza continua, tachicardie, ecc.
Effettuo parecchi accertamenti tra cui gastroscopia (digerisco molto male ed avevo timore potesse dipendere da quello), ecg, ecocolordoppler, analisi del sangue, Holter 24h, radiografia torace, ecografia addome completo, tutto nella norma (tranne la leggera anemia di cui sono consapevole da sempre, ereditata da mio padre anche lui portatore sano di anemia mediterranea, e dei piccoli calcoli alla cistifellea senza segni alcuni di infiammazione).
I medici arrivarono alla conclusione si trattasse di disturbo ansioso / da attacchi di panico; decido inizialmente di ignorare tutto per paura di finire nel tunnel sconosciuto della psichiatria, ma schiacciato dai sintomi infine mi arrendo e mi rivolgo privatamente ad una professionista psichiatra e psicoterapeuta, che analizza il mio caso e mi prescrive Cipralex in dosi inizialmente bassissime e da aumentare molto gradualmente.
Settembre 2020: mi sveglio ed avverto una nausea a livelli di intensità mai percepiti prima nella vita, talmente intensa da portarmi anche quasi a svenire.
Decido di andare in ospedale, dove dopo una lunghissima e penosa attesa mi vengono fatti vari controlli cardiologici e vengo dimesso con effetti collaterali da assunzione Cipralex.
Disperato, decido di rivolgermi ad un nuovo psichiatra.
Questo psichiatra, ascoltata la mia storia, concorda con la decisione della collega precedente riguardo il Cipralex ma decide di cambiare terapia in quanto ho mostrato segni di intolleranza: passo quindi a 45 gocce di Xanax al giorno + 20 gocce di En prima di dormire.
Arriviamo dunque ad oggi.
Tuttora mi trovo in cura presso il professionista con cui iniziai la terapia Xanax.
Lo trovo molto professionale e mi fido della sua parola: al contempo non riesco però a tranquillizzarmi del tutto riguardo certi sintomi che permangono, e non vogliono accennare a sparire.
Continuo nei commenti.
[#1]
Non vedo un nesso molto stringente tra la crisi e il cipralex. Se mai tra la crisi e il panico. Attualmente, se la cura consiste di xanax e en, non sta facendo alcuna cura specifica per il panico.
L'altra non so a che dose fosse arrivata, ma considerando che aumentava piano, non credo che in un mese sia neanche arrivato a prendere una dose potenzialmente efficace.
L'altra non so a che dose fosse arrivata, ma considerando che aumentava piano, non credo che in un mese sia neanche arrivato a prendere una dose potenzialmente efficace.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Perfetto dottore mi ha già dato una risposta molto utile, la rigranzio molto per la disponibilità e rapiditá.
Ultimi appunti, quel che mi preoccupa ultimamente è la persistenza di alcuni sintomi, alcuni che vanno e vengono (torpore agli arti, torpore a naso/gola/trachea, dolore alla scapola sinistra, stanchezza), altri praticamente quotidiani (BPM più alto della norma: non arriva quasi mai a tachicardia, ma oramai sta su una media >80 che per me è assolutamente anomalo, fino ad un anno fa ero anche abituato a frequentare palestra con una certa costanza, due/tre volte al giorno a seconda dei periodi lavorativi), e sporadicamente arrivo anche a quelle che percepisco come crisi di panico ma che hanno sintomatologia molto diversa dal primo vero e proprio attacco: il primo mi portò dolori insopportabili, ora invece inizio ad avvertire torpore forte a tutti gli arti, capogiro e bradicardia.
Sono inoltre tormentato dalle extrasistoli: oramai l’ultimo holter 24 risale a quasi un anno fa, ma ai tempi furono rilevate solo 4 extrasistoli (si trattò di un giorno fortunato in cui non ne percepii nessuna).
Il mio timore sta sempre in una patologia cardiaca, o comunque organica.
Mi consigliate di parlarne con lo psichiatra e rivedere la terapia? O forse c’è bisogno che esegua altri accertamenti medici?
Grazie mille in anticipo
Ultimi appunti, quel che mi preoccupa ultimamente è la persistenza di alcuni sintomi, alcuni che vanno e vengono (torpore agli arti, torpore a naso/gola/trachea, dolore alla scapola sinistra, stanchezza), altri praticamente quotidiani (BPM più alto della norma: non arriva quasi mai a tachicardia, ma oramai sta su una media >80 che per me è assolutamente anomalo, fino ad un anno fa ero anche abituato a frequentare palestra con una certa costanza, due/tre volte al giorno a seconda dei periodi lavorativi), e sporadicamente arrivo anche a quelle che percepisco come crisi di panico ma che hanno sintomatologia molto diversa dal primo vero e proprio attacco: il primo mi portò dolori insopportabili, ora invece inizio ad avvertire torpore forte a tutti gli arti, capogiro e bradicardia.
Sono inoltre tormentato dalle extrasistoli: oramai l’ultimo holter 24 risale a quasi un anno fa, ma ai tempi furono rilevate solo 4 extrasistoli (si trattò di un giorno fortunato in cui non ne percepii nessuna).
Il mio timore sta sempre in una patologia cardiaca, o comunque organica.
Mi consigliate di parlarne con lo psichiatra e rivedere la terapia? O forse c’è bisogno che esegua altri accertamenti medici?
Grazie mille in anticipo
[#6]
Utente
Confermo Ma sono anche seguito privatamente da un professionista che incontro due volte al mese, non mi sto improvvisando la cura, da paziente non voglio nemmeno andare a sensazione, non posso che affidarmi ad esperti Devo parlarne con il mio psichiatra quindi? Può farmi male proseguire a Xanax così a lungo?
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.9k visite dal 09/08/2021.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.