Voglio capire il disturbo della mia compagna
Salve...conosco la mia compagna da molto tempo circa 20 anni...lei e' sempre stata un tipo particolare...e credo di non conoscere completamente il suo passato...nascosto secondo me anche dalla sua rete di parentele...sta di fatto che abbiamo avuto sempre un rapporto burrascoso.
ha sempre sofferto di paura dell'abbandono gelosia sfrenata e rabbia troppo elevata rispetto alla problematica che c'era in quel momento...riesce a litigare in modo grave con i miei affetti ed anche con i suoi creando diatribe intorno...anche se poi dopo qualche tempo fa finta di niente e continua i rapporti come se nn avesse detto nulla di che... pretende quello che vuole dagli altri come se qualsiasi cosa le fosse dovuta e al no delle persone si scatena in show
che mi fanno vergognare ma che conosco perfettamente perché vissuti anche in prima persona...riesce con tutti a fare leva sulle cose che fanno male...a volte anche inventando pur di fare male verbalmente... gli altri pensano così sia pazza e un po lo penso anche io ma gli voglio cmq bene...e' chiaro che anche io ho una dipendenza affettiva...siamo andati anche da una psicologa per lei...la quale in alcuni appuntamenti chiamava anche me o proprio solo me...e alla mia domanda se la mia compagna avesse problemi ha sempre detto di no... (sara vero)...sta di fatto che negli anni tramite alcune strategie apprese le cose tra me e lei...sono poco migliorate...possiamo litigare perché lei ha 0 controllo delle finanza...non e' responsabile nel pagamento delle rate...e devo cercare di non attaccarla per non portarla a livelli di rabbia assurdi...ora lei non vuole andare nuovamente dallo psichiatra o psicologo...io vorrei solo cercare di capire con che mostro sto combattendo in modo da rispondere nel modo giusto alle sue esplosioni...ultimamente soffre anche di insonnia...ho modo di aiutarla??
?
ha sempre sofferto di paura dell'abbandono gelosia sfrenata e rabbia troppo elevata rispetto alla problematica che c'era in quel momento...riesce a litigare in modo grave con i miei affetti ed anche con i suoi creando diatribe intorno...anche se poi dopo qualche tempo fa finta di niente e continua i rapporti come se nn avesse detto nulla di che... pretende quello che vuole dagli altri come se qualsiasi cosa le fosse dovuta e al no delle persone si scatena in show
che mi fanno vergognare ma che conosco perfettamente perché vissuti anche in prima persona...riesce con tutti a fare leva sulle cose che fanno male...a volte anche inventando pur di fare male verbalmente... gli altri pensano così sia pazza e un po lo penso anche io ma gli voglio cmq bene...e' chiaro che anche io ho una dipendenza affettiva...siamo andati anche da una psicologa per lei...la quale in alcuni appuntamenti chiamava anche me o proprio solo me...e alla mia domanda se la mia compagna avesse problemi ha sempre detto di no... (sara vero)...sta di fatto che negli anni tramite alcune strategie apprese le cose tra me e lei...sono poco migliorate...possiamo litigare perché lei ha 0 controllo delle finanza...non e' responsabile nel pagamento delle rate...e devo cercare di non attaccarla per non portarla a livelli di rabbia assurdi...ora lei non vuole andare nuovamente dallo psichiatra o psicologo...io vorrei solo cercare di capire con che mostro sto combattendo in modo da rispondere nel modo giusto alle sue esplosioni...ultimamente soffre anche di insonnia...ho modo di aiutarla??
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".io vorrei solo cercare di capire con che mostro sto combattendo in modo da rispondere nel modo giusto alle sue esplosioni..."
Cioè Lei si pone come unica opzione quella di dover resistere a degli aspetti negativi. Per farlo suppone che intanto ci sia un modo per resistere, cosa non scontata.
Inoltre alla fine si pone il problema di "aiutarla": la persona esprime la volontà di non ripetere questi comportamenti, di fermarli, li critica e ci sta male perché deve chiedere scusa continuamente ?
Se non è così, si pone il problema di volere una persona diversa, più che di aiutarla. O di porsi come missione quella di sopportarla, ma sfugge il senso ultimo della cosa.
Cioè Lei si pone come unica opzione quella di dover resistere a degli aspetti negativi. Per farlo suppone che intanto ci sia un modo per resistere, cosa non scontata.
Inoltre alla fine si pone il problema di "aiutarla": la persona esprime la volontà di non ripetere questi comportamenti, di fermarli, li critica e ci sta male perché deve chiedere scusa continuamente ?
Se non è così, si pone il problema di volere una persona diversa, più che di aiutarla. O di porsi come missione quella di sopportarla, ma sfugge il senso ultimo della cosa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Questo è semplicemente un suo atteggiamento nei confronti di questa specifica situazione.
Non c'entra nulla capire una cosa con il trovare il modo di resistervi. Sono due cose diverse.
Lo dico non a caso, perché molti pensano che il solo capire dia automaticamente delle soluzioni, in questo però sperando di trovare dei significati, spiegazioni, giustificazioni che poi invece non ci sono nelle spiegazioni biologiche. SI può capire il come. Il perché non c'è nelle spiegazioni mediche. In più, un conto è capire per decidere, altro è aver già deciso come deve andare e capire per trovare una ragione a supporto della propria risoluzione del momento.
Non c'entra nulla capire una cosa con il trovare il modo di resistervi. Sono due cose diverse.
Lo dico non a caso, perché molti pensano che il solo capire dia automaticamente delle soluzioni, in questo però sperando di trovare dei significati, spiegazioni, giustificazioni che poi invece non ci sono nelle spiegazioni biologiche. SI può capire il come. Il perché non c'è nelle spiegazioni mediche. In più, un conto è capire per decidere, altro è aver già deciso come deve andare e capire per trovare una ragione a supporto della propria risoluzione del momento.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1k visite dal 30/07/2021.
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