Apatia, irrealtà, assenza di emozioni e concentrazione

Buongiorno, sono un ragazzo di 26 anni e da diversi mesi ho alcuni sintomi persistenti: stanchezza mentale, apatia, senso di irrealtà e difficoltà a concentrarmi e a provare emozioni.
Quello che mi spaventa è come fino a un anno fa mi sentivo mentalmente vivo, presente alle azioni (fisiche e mentali), avevo interessi ed emozioni per ciò che facevo.
Ora invece i miei interessi durano solo qualche giorno: compro un gioco e poi lo stufo subito, lo studio è noiosissimo e fatico a concentrarmi, le giornate sembrano veloci e piatte e mi sento poco presente a ciò che faccio, non parlo neanche più con me stesso, se non per immaginare scene che dovrebbero darmi gioia, ma senza risultato.
Il culmine è stato domenica, quando L’Italia ha vinto l’europeo e io (che seguo sempre dettagliatamente il calcio) non ho provato nulla.
Ovviamente da ciò nasce il senso di colpa che mi porta a fingere, creando emozioni false che mi ricordano il problema.
Ho inoltre fatto abbondanti visite da specialisti (neurologi e psicologi) ma i risultati sono stati inutili o dannosi (riempire la mia vita di attività che odio).
Spero di trovare una minima soluzione, grazie.

P.
S. La situazione Covid non c’entra nulla con la situazione.
Fino a settembre stavo meglio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Dovrebbe effettuare una visita psichiatrica che non consiste nel fornire consigli di riempimento di vita.


Dr. F. S. Ruggiero


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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Buongiorno dottore, grazie per la risposta. Putroppo lo psichiatra da cui sono stato ha basato il percorso su attività da fare (uscite mirate ad acquisti, palestre...) e la terapia farmacologica. Una volta eliminate le uscite per riempire le giornate, ha puntato tutto e solo sui farmaci, al punto che stava zitto tutta la seduta e alla fine mi aumentava le dosi, fin quando ho avuto pesanti effetti collaterali (con diversi farmaci) e lui ha voluto interrompere tutto (mi ha anche bloccato al telefono). In seguito sono andato da due psicologi per eliminare il discorso farmaci, ma i "compiti" erano gli stessi.