Consigli sul doc
Salve
Ho mio figlio 16enne gli è stato diagnosticato il Doc, dopo un tentativo di due mesi con alcuni day hospital di controllo e terapia è stato fatto il ricovero a dicembre di 3 settimane con terapia 50 mg zoloft mattina e sera e xanax ma lo zoloft lo faceva urinarie senza accorgersi hanno cambiato con abilfy 5mg 1 xanax e 50mg zoloft poi all'uscita aveva sempre dolore alle gambe dovuto all'assunzione di abilify però pian piano è andato avanti e con cautela è stato tolto a scendere lo xanax poi abilify, rimasto solo zoloft ma aveva d alti e bassi e hanno prescritto di prendere 1 zoloft è mezzo 75 mg , ridotto poi a 1 dopo 2 settimane, detto questo, lui fa dei rituali chiede conferme di quello che fa e che ha ripetutamente manie di pulizia e ordine, ripreso scuola da gennaio ma ha confusione nella testa e lo sport lui lotta e sta facendo piccolissimi progressi, ma questi pensieri lo ossessionano qualcuno lo combatte qualcuno è più forte, fasi di giorni tranquilli e fasi di giorni di nervoso perché questi pensieri tornano più forti, e smette la scuola e lo sport, continua ad essere controllato in day hospital una volta a settimana presso il centro dove ha fatto il ricovero, fa anche psicoterapia da circa i primi di gennaio a fine giugno una volta a settimana e dopo le sedute spesso è più nervoso.
Tutto questo ha inizio da fine giugno 2020 con piccole cose come dice mio figlio, ma diciamo che il peggio è iniziato da i primi di ottobre.
Detto questo ora da metà giugno 2021 prende solo 0, 25 di zoloft la sera e quache goccia di valium 5/6 la mattina, esce con amici sempre che prima non faceva, va al basket e anche in palestra è riuscito a fare i test per la patente B1 e li ha superati, ha la ragazzetta con cui sta benissimo, disturbi che aveva prima sembra tutto sparito, ma ora a volte chiede delle cose di cui ne parliamo io e mia moglie con lui come se volesse sicurezza su quello che fa ma il peggio che si dimentica quello che dice e si innervosisce chiedendo a noi cosa diceva, si cerca di ricordarglielo ma lui vuole le stesse parole che è impossibile e va in tilt anche se poi con la calma uno riesce a raggirare la cosa e fargli capire che quello che noi gli rispondiamo è quello che lui cercava di dirci, lui dice che in questo periodo ha confusione e si dimentica le cose ma succede solo quando sta quel poco in casa, sembra e ne parlo con gli amici suoi che fuori sia perlomeno tutto ok magari qualche pensiero c'è ma non lo esterna, dorme a volte a casa della ragazzetta di qualche amico e sembra che non ci siano stranezze nel suo comportamento a detta dai genitori dei suoi amici,
Vorrei un consiglio di come comportarci anzi ha voluto lasciare anche la psicoterapia da circa un mese perché diceva che non ne aveva più bisogno, non vorrei che ora con terapia ridotta o è un effetto del dopo terapia gli si crea questa confusione che lo porta ad insicurezze, ma soprattutto visto che ora sta molto bene possa avere una ricaduta.
grazie
Ho mio figlio 16enne gli è stato diagnosticato il Doc, dopo un tentativo di due mesi con alcuni day hospital di controllo e terapia è stato fatto il ricovero a dicembre di 3 settimane con terapia 50 mg zoloft mattina e sera e xanax ma lo zoloft lo faceva urinarie senza accorgersi hanno cambiato con abilfy 5mg 1 xanax e 50mg zoloft poi all'uscita aveva sempre dolore alle gambe dovuto all'assunzione di abilify però pian piano è andato avanti e con cautela è stato tolto a scendere lo xanax poi abilify, rimasto solo zoloft ma aveva d alti e bassi e hanno prescritto di prendere 1 zoloft è mezzo 75 mg , ridotto poi a 1 dopo 2 settimane, detto questo, lui fa dei rituali chiede conferme di quello che fa e che ha ripetutamente manie di pulizia e ordine, ripreso scuola da gennaio ma ha confusione nella testa e lo sport lui lotta e sta facendo piccolissimi progressi, ma questi pensieri lo ossessionano qualcuno lo combatte qualcuno è più forte, fasi di giorni tranquilli e fasi di giorni di nervoso perché questi pensieri tornano più forti, e smette la scuola e lo sport, continua ad essere controllato in day hospital una volta a settimana presso il centro dove ha fatto il ricovero, fa anche psicoterapia da circa i primi di gennaio a fine giugno una volta a settimana e dopo le sedute spesso è più nervoso.
Tutto questo ha inizio da fine giugno 2020 con piccole cose come dice mio figlio, ma diciamo che il peggio è iniziato da i primi di ottobre.
Detto questo ora da metà giugno 2021 prende solo 0, 25 di zoloft la sera e quache goccia di valium 5/6 la mattina, esce con amici sempre che prima non faceva, va al basket e anche in palestra è riuscito a fare i test per la patente B1 e li ha superati, ha la ragazzetta con cui sta benissimo, disturbi che aveva prima sembra tutto sparito, ma ora a volte chiede delle cose di cui ne parliamo io e mia moglie con lui come se volesse sicurezza su quello che fa ma il peggio che si dimentica quello che dice e si innervosisce chiedendo a noi cosa diceva, si cerca di ricordarglielo ma lui vuole le stesse parole che è impossibile e va in tilt anche se poi con la calma uno riesce a raggirare la cosa e fargli capire che quello che noi gli rispondiamo è quello che lui cercava di dirci, lui dice che in questo periodo ha confusione e si dimentica le cose ma succede solo quando sta quel poco in casa, sembra e ne parlo con gli amici suoi che fuori sia perlomeno tutto ok magari qualche pensiero c'è ma non lo esterna, dorme a volte a casa della ragazzetta di qualche amico e sembra che non ci siano stranezze nel suo comportamento a detta dai genitori dei suoi amici,
Vorrei un consiglio di come comportarci anzi ha voluto lasciare anche la psicoterapia da circa un mese perché diceva che non ne aveva più bisogno, non vorrei che ora con terapia ridotta o è un effetto del dopo terapia gli si crea questa confusione che lo porta ad insicurezze, ma soprattutto visto che ora sta molto bene possa avere una ricaduta.
grazie
[#1]
Buongiorno.
Dunque suo figlio ha avuto ottimi miglioramenti con la terapia combinata ( farmacologica e psicologia). Vi sono peraltro sintomi ossessivo-compulsivi residui. Da parte di voi familiari occorre molta pazienza, perchè questi disturbi sono molto penosi. Non bisogna però arrivare al punto di essere coinvolti massivamente dal suo bisogno di conferme. Questo farebbe star male voi e non aiuterebbe lui.
Quello che voi chiamate "insicurezza" non è ovviamente un effetto della terapia, ma è il segno che la patologia è ancora attiva, e che la cura deve essere riaggiustata.
Auguri
Dunque suo figlio ha avuto ottimi miglioramenti con la terapia combinata ( farmacologica e psicologia). Vi sono peraltro sintomi ossessivo-compulsivi residui. Da parte di voi familiari occorre molta pazienza, perchè questi disturbi sono molto penosi. Non bisogna però arrivare al punto di essere coinvolti massivamente dal suo bisogno di conferme. Questo farebbe star male voi e non aiuterebbe lui.
Quello che voi chiamate "insicurezza" non è ovviamente un effetto della terapia, ma è il segno che la patologia è ancora attiva, e che la cura deve essere riaggiustata.
Auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 15/07/2021.
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