Visita psichiatrica

Salve, sto vivendo una situazione paradossale.
Lo psichiatra mi "trova bene" ma gli ho spiegato che tranne quando ci vediamo appena esco dallo studio ho dei sintomi molto importanti.
La mattina mi sto alzando distrutto e non riesco a lavorare.
Le ansie sono scomparse ma in compenso sono spento.
Oscillo tra Ansie e Ossessioni e quando queste si interrompono il mio umore crolla.
Credo che un intervento farmacologico si debba tentare ma la proposta e' stata di stand-by e di sospensione di qualsiasi psicoterapia.
Mi e' stato detto "Vediamo"...ma io sto vedendo un forte abbassamento del mio umore.
E' molto compromessa la mia situazione relazionale, sociale e professionale.
Non riesco a tollerare alti livelli di stress.
La Psicoterapia mi ha fatto esaurire completamente e sono il primo a dire basta Psicoterapia.
Perche' questa scelta?
Io desidero riprendere in mano la mia vita ma credo che la mia struttura neurovegetativa si sia starata a furia di rispondere a traumi molto importanti sul piano umano e oggettivo.
Tendo a catastrofizzare quando immagino il mio futuro e ne rimango talmente atterrito che la mia previsione diventa realta` e mi blocco come una autoprofezia xhe si avvera ma soprattutto si sente emotivamente.
Io vorrei qualcosa che mi attenuasse il pensiero catastrofico, l'ansia e soprattutto la ruminazione ed il rimuginio.
Altro problema si e' ridotta la mia capacità attentiva e immaginativa.
Sembro un "ebete" mi scuso ma nn so come definirlo diversamente.
Lo Psichiatra mi ha detto che e' un disturbo ossessivo ma aumenta in modo incontrollabile appena devo lavorare, trovarmi un partner, amici e avere una vita sociale.
In sostanza mi rende un infelice.
Quando mi sento felice nn so poi dare concretezza alla mia gioia con agiti concreti.
Spero mi rispondiate...io penso che mi serva una terapia farmacologica.
Perche' gli specialisti agiscono cosi'?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Fino ad ora quando aveva una terapia farmacologica ne ha lamentato l’utilità.

Decida quale sia la strada da perseguire senza titubanze filosofiche.



Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
No no non personalizziamo.Il farmaco che ho usato combattendo contro una intera famiglia e sostenendo a spada tratta lo psichiatra purtroppo non lo tolleravo.E' capitato sia con il reagila che con il latuda purtroppo.Ma ritentare con altri farmaci?La scelta la posso anche accettare ma sul piano degli obiettivi dove porta?Posso assicurarvi che fare l'avvocato con questa malattia e' un incubo perché proprio in questo lavoro le rappresentazioni non sono univoche e mi suscitano degli impulsi distruttivi nella Psiche'..che poi attivano il disturbo cioe' come fa uno stesso evento a essere letto in due modi opposti?E inizia la malattia alla ricerca della "Verita".Per intenderci ieri mi sno dovuto sforzare molto con Italia Spagna a non paradelirare.Il dolore mentale e' proprio l'esperienza di essere una cosa deprivata da ogni rappresentazione.Succede quando la persona impatta con un trauma di proporzioni inimmaginabili per la sua Psiche e succede questo.Mi chiedo se questo dolore prodotto dagli eventi e calcificato nella struttura celebrale possa essere quanto meno reso meno doloroso
[#3]
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Cmq una cosa e' certa.Ho realizzato che ho un autofocus puntato non sul mondo ma su di me.Cioe' io osservo Me cme oggetto e poi attendo cosa mi passa per la mente per dargli un significato;attendo un forte allarme e solo dopo inizia Ossessione e Compulsione.Ho la tendenza ad autoosservarmi per spiegarmi gli eventi e penso che lo Psichiatra per questo mi abbia imposto lo stop di qualsiasi psicoterapia perché va ad amplificare l'autofocus.Dovete immaginare il mio volto rivolto verso la mia testa cava come in uno sdoppiamento dove la coscienza osserva l'interno e cerca una spiegazione.Nn lo so xhe disturbo e' booh..la tendenza all'autofocus invece di essere eterofocus cioe' di volgere la faccia non verso di Me ma sul mondo.
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