Transaminasi molto alte per farmaco zoloft dovuto a doc
Salve, ho 25 anni.
Da fabbraio prendo lo Zoloft.
Da più di due mesi 200 mg al giorno.
Oggi ho fatto le analisi ed ho le GPT a 80.
Le GOT a 40.
utti i giorni soffro di mal di stomaco, ho frequenti eruttazioni, sono diventato irrequieto e dormo male.
Nonostante questo lo psichiatra mi ha sempre detto che non è il farmaco.
Gli altri parametri vanno bene, l'unico al limite di 17 è l'emoglobina.
Ora io voglio assolutamente eliminare lo zolof, ma leggo che non si può fare tutto di un colpo.
Quali sarebbero gli effetti?
Non voglio alla mia giovane età avere danni al fegato solo per un medicinale.
Inoltre da 200 per arrivare a 0 di 50 in 50mg ci vorrebbe troppo.
Cosa è consigliabile fare.
Con lo psichiatra sono arrabbiato perchè nonostante io stia molto meglio non ha voluto calarmi il medicinale e la situazione ora è questa.
Anzi vorrebbe che continuassi fino a fine anno.
C'è da dire che i sintomi di DOC da contaminazione sono ai minimi da quando ho iniziato a soffrirne.
Vorrei smettere e proseguire solo con la psicoterapia.
Ci potrebbero essere danni irreversibili o sono in tempo?
Perchè alla fine questa situazione mi da molta rabbia.
Da fabbraio prendo lo Zoloft.
Da più di due mesi 200 mg al giorno.
Oggi ho fatto le analisi ed ho le GPT a 80.
Le GOT a 40.
utti i giorni soffro di mal di stomaco, ho frequenti eruttazioni, sono diventato irrequieto e dormo male.
Nonostante questo lo psichiatra mi ha sempre detto che non è il farmaco.
Gli altri parametri vanno bene, l'unico al limite di 17 è l'emoglobina.
Ora io voglio assolutamente eliminare lo zolof, ma leggo che non si può fare tutto di un colpo.
Quali sarebbero gli effetti?
Non voglio alla mia giovane età avere danni al fegato solo per un medicinale.
Inoltre da 200 per arrivare a 0 di 50 in 50mg ci vorrebbe troppo.
Cosa è consigliabile fare.
Con lo psichiatra sono arrabbiato perchè nonostante io stia molto meglio non ha voluto calarmi il medicinale e la situazione ora è questa.
Anzi vorrebbe che continuassi fino a fine anno.
C'è da dire che i sintomi di DOC da contaminazione sono ai minimi da quando ho iniziato a soffrirne.
Vorrei smettere e proseguire solo con la psicoterapia.
Ci potrebbero essere danni irreversibili o sono in tempo?
Perchè alla fine questa situazione mi da molta rabbia.
[#1]
"Con lo psichiatra sono arrabbiato perchè nonostante io stia molto meglio non ha voluto calarmi il medicinale"
Cioè a Lei non torna questo discorso ? A me sì. Non torna che lo voglia smettere, e giustamente lo psichiatra le dà parere negativo, a meno che non voglia che le dia indicazioni su come ricadere.
Non penso abbia capito molto della natura del suo disturbo e di come funziona una cura.
Cioè a Lei non torna questo discorso ? A me sì. Non torna che lo voglia smettere, e giustamente lo psichiatra le dà parere negativo, a meno che non voglia che le dia indicazioni su come ricadere.
Non penso abbia capito molto della natura del suo disturbo e di come funziona una cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
A dire la verità non comprendo tutto questo restio. Anche perchè non è come dice lei. Il mio DOC è stato dovuto all'ambiente famigliare, ne è stata una risposta. Ora finalmente inizierò a lavorare quindi elimino la sorgente del problema. Detto ciò, non ho quasi più gesti compulsivi se non in casi di stress in casa (guarda caso). Sono casi isolati. Non capisco allora perchè si minimizzino sempre le mie difficoltà a dormire, la mia irrequietezza e il continuo dolore di stomaco (gonfiore, pesantezza) che prima di prendere la medicina non avevo.
Altra cosa che voglio precisare, visto la difesa a spada tratta del parere del collega. Ci sono andato io dallo psichiatra dicendo che ho un DOC e lui mi ha dato le medicine. Quando in realtà lo psicologo disse soltando che non lo avrebbe mai classificato come DOC psichiatrico e che se volevo potevo andare dal medico solo se volevo un po di peso in meno. Ora sto andando da altri due psicoterapeuti diversi dal primo ed entrambi confermano la tesi che non ha senso proseguire con una dose così alta. Tutti gli psicologi si sono rifiutati di parlare di DOC, ma solo di atteggiamenti dovuti all'ansia. Possibile che ora io non possa avere l'alta? Non possa avere libertà di smettere (o quanto meno ce l'ho, ma non con l'ok del medico)? Secondo lei un medico che mi vede una volta al mese, può sapere come sto? Daltronde non usi le mie stesse parole contro di me, perchè le ripeto di nuovo che io sono andato dal medico e ho voluto prendere qualcosa non capisco perchè adesso non possa smettere dato che le cose vanno meglio. Quello che ho notato
Altra cosa che voglio precisare, visto la difesa a spada tratta del parere del collega. Ci sono andato io dallo psichiatra dicendo che ho un DOC e lui mi ha dato le medicine. Quando in realtà lo psicologo disse soltando che non lo avrebbe mai classificato come DOC psichiatrico e che se volevo potevo andare dal medico solo se volevo un po di peso in meno. Ora sto andando da altri due psicoterapeuti diversi dal primo ed entrambi confermano la tesi che non ha senso proseguire con una dose così alta. Tutti gli psicologi si sono rifiutati di parlare di DOC, ma solo di atteggiamenti dovuti all'ansia. Possibile che ora io non possa avere l'alta? Non possa avere libertà di smettere (o quanto meno ce l'ho, ma non con l'ok del medico)? Secondo lei un medico che mi vede una volta al mese, può sapere come sto? Daltronde non usi le mie stesse parole contro di me, perchè le ripeto di nuovo che io sono andato dal medico e ho voluto prendere qualcosa non capisco perchè adesso non possa smettere dato che le cose vanno meglio. Quello che ho notato
[#3]
Questa interpretazione causale non so da dove derivi, ma non è una categoria diagnostica.
Non è una difesa a spada tratta, che tuttavia sono liberissimo di fare se la ritengo corretta, è un semplice ragionamento di logica..
Lei ha semplicemente dei pareri diversi e segue quello che le piace di più. Il medico le ha diagnosticato una cosa, l'ha curata e la cosa ha funzionato. Adesso noncurante di questo Lei si mette in testa di sospendere, e quindi cerca appoggio su questo. Ovviamente da persone che non si occupano dei medicinali, guarda un po'.
"Secondo lei un medico che mi vede una volta al mese, può sapere come sto? " Certamente. Anche perché se ha qualcosa da riferirgli di significativo glielo può riferire nel frattempo. Ma sì, lo ripeto, è cosa frequente che le persone siano seguite anche meno di una volta al mese, e questo non impedisce fortunatamente di sapere come agire con una malattia.
Ripeto, Lei si pone domande ingenue del tipo "perché se le cose vanno meglio non posso smettere". Innanzitutto è una libertà che nessuno le toglie, ma il medico ha espresso il suo parere che è perfettamente logico e semplice da capire. Se lo volesse capire, chiederebbe. Siccome deve avversarlo a tutti i costi, le sembra strano.
E cerca tutti i luoghi comuni: il disturbo è dovuto a cause esterne; io mi sento meglio (ma va, mica sarà per la cura fatta ?), naturalmente la ricaduta neanche la degna di considerazione, presumo ritenga di poterla prevedere e prevenire con la psicoterapia (perché non le resta che da pensare questo per sostenere la sua tesi) e così via.
Ripeto, traspare che non ha una visione del problema. Sta meglio ma non ha capito la natura del problema né come funziona la cura. Sarebbe invece utile.
Non è una difesa a spada tratta, che tuttavia sono liberissimo di fare se la ritengo corretta, è un semplice ragionamento di logica..
Lei ha semplicemente dei pareri diversi e segue quello che le piace di più. Il medico le ha diagnosticato una cosa, l'ha curata e la cosa ha funzionato. Adesso noncurante di questo Lei si mette in testa di sospendere, e quindi cerca appoggio su questo. Ovviamente da persone che non si occupano dei medicinali, guarda un po'.
"Secondo lei un medico che mi vede una volta al mese, può sapere come sto? " Certamente. Anche perché se ha qualcosa da riferirgli di significativo glielo può riferire nel frattempo. Ma sì, lo ripeto, è cosa frequente che le persone siano seguite anche meno di una volta al mese, e questo non impedisce fortunatamente di sapere come agire con una malattia.
Ripeto, Lei si pone domande ingenue del tipo "perché se le cose vanno meglio non posso smettere". Innanzitutto è una libertà che nessuno le toglie, ma il medico ha espresso il suo parere che è perfettamente logico e semplice da capire. Se lo volesse capire, chiederebbe. Siccome deve avversarlo a tutti i costi, le sembra strano.
E cerca tutti i luoghi comuni: il disturbo è dovuto a cause esterne; io mi sento meglio (ma va, mica sarà per la cura fatta ?), naturalmente la ricaduta neanche la degna di considerazione, presumo ritenga di poterla prevedere e prevenire con la psicoterapia (perché non le resta che da pensare questo per sostenere la sua tesi) e così via.
Ripeto, traspare che non ha una visione del problema. Sta meglio ma non ha capito la natura del problema né come funziona la cura. Sarebbe invece utile.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 06/07/2021.
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