Gravi problemi familiari e disturbo umore e modifica terapia

Gentili dottori, chiedo il vostro aiuto per una situazione che mi sta distruggendo.
Da tempo soffro di disturbi dell'umore, con depressione, ansia e isolamento.
Inoltre soffro di problemi di salute fisica importanti e con la pandemia da coronavirus non è stato facile.
Dopo un calvario lungo tra interventi chirurgici per il problema di salute e una forte depressione con qualche disturbo dell'alimentazione e dopo varie terapie farmaclogiche provate e psicoterapia sono finalmente riuscita a trovare una stabilità.
Assumo la seguente terapia: cipralex 10 gocce al mattino, lyrica 50 eTavor 2, 5 la sera.
Dopo qualche mese con questa terapia le cose sono migliorate fino a raggiungere una stabilità, senza più quella depressione che mi teneva chiusa in casa con la voglia di morire.
In passato avevo provato diverse terapie con antidepressivi, antiepilettici e antipsicotici, ma con scarsi risultati e molti effetti collaterali.
Ho ripreso il lavoro, prosegue il mio percorso di psicoterapia e sto curando il mio problema di salute.
Purtroppo ho dei gravi problemi in famiglia: da tempo mio fratello maggiore soffre di tossicodipendenza, disturbo borderline e narcisistico di personalità ed ha creato diversi problemi a sé stesso e a noi familiari, stargli dietro è un calvario.
Abbiamo provato ad aiutarlo in tutti i modi, con diversi ricoveri in cliniche specializzate e comunità terapeutiche, con scarsi risultati.
Dopo ho dovuto chiedere l'aiuto di un amministratore di sostegno, perché la situazione non era più gestibile...Questo amministratore di sostegno mi ha dato un grande aiuto facendo ricoverare mio fratello in una clinica specializzata con un'ordinanza del giudice, dove si trova tutt'ora.
So che questa non sarà la soluzione definitiva ma è un inizio.
Nel frattempo mia madre ha un gravie problema di salute, un tumore molto aggressivo e di recente ha avuto un ictus per il quale è ricoverata in gravi condizioni e, nonostante le migliori cure, i medici ci hanno avvisato che probabilmente le restano pochi giorni.
Ora io mi trovo con un fratello chiuso in una clinica con un grave disturbo di personalità e tossicodipendenza, ma non mi preoccupa troppo la tossicodipendenza che sta curando, ma il disturbo narcisistico di personalità che è il peggiore, perché a lui non importa niente del prossimo, non ha empatia e non è consapevole del suo disturbo.
È un manipolatore e tende a delinquere sempre.
Io soffro per lui, soffro per mia madre, saperla lì e sentirmi impotente e vedere mio padre soffrire sia per mio fratello che per mia madre mi distrugge.
Sono piena di sensi di colpa.
e dolore.

Ho sentito lo specialista il quale mi ha detto di portare il cipralex a 20 gocce, ma la mia paura è che questo non possa bastare e, inoltre con il cipralex ho avuto un forte aumento di peso un calo del desiderio e una mancanza di emozioni ed ho paura che l'aumento possa peggiorare la situazione.
Oggi ho avuto la tentazione di lasciare tutto e tutti e partire.
Che mi consigliate?
Grazie.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
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Utente
Utente
Se possibile vorrei qualche consiglio in più perché mi trovo in seria difficoltà per la situazione che sto vivendo v( rileggere consulto precedente). Per favore! Grazie.
[#3]
Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 668 38
Le indicazioni del suo specialista appaiono condivisibili, per gli effetti sul peso del farmaco ( non cosi frequenti nel caso del cipralex) può in un secondo tempo pensare a delle contromisure. Certo, la sua situazione è molto dolorosa, e i farmaci non risolvono tutto.
Come si sa i consigli in questo campo hanno sempre dei notevoli limiti. Potrebbe essere utile riesaminare i principi per i quali lei si condanna e si sente in colpa. Mi ha colpito pensare che suo fratello apparentemente non si sente colpevole di niente mentre lei si sente colpevole di cose che non possono dipendere, almeno in buona parte, da lei.

Dr Giovanni Portuesi

[#4]
Utente
Utente
Gentile Dr. Portuesi innanzitutto grazie per la risposta, è stato bello leggerla. Mi scuso per il ritardo nella mia replica, ma sono giorni difficili.
Sì, seguirò le indicazioni dello specialista perché sono consapevole di aver bisogno di un sostegno farmacologico, il cipralex mi ha aiutata molto, nonostante l'aumento di peso e l'impossibilità a raggiungere l'orgasmo, oltre che una sorta di apatia.
So che i farmaci non possono risolvere tutto e che dovrò riprendere un percorso di psicoterapia, già affrontato tempo fa con buoni risultati. Il mio senso di colpa ha radici nell'infanzia, mio padre incolpava me di molti dei suoi problemi, così come mia nonna( la madre di mio padre) incolpava lui. La storia che si ripete. Inoltre sono una persona molto empatica e sensibile e credo che troppo spesso gli altri non si interessino al prossimo e l'indifferenza che regna sempre più in questa società verso i più deboli sia un grande problema. Mi sento in colpa per non aver capito prima il malessere di mia madre e di non aver passato molto tempo con lei, nonostante lei mi cercasse molto, ma visto che quando ero piccola lei lasciò me, mio fratello e mio padre e non ha fatto molto da madre mi ero allontanata da lei. Solo dopo anni e con un percorso ho capito che mia madre per un disturbo borderline non era in grado di essere madre e la sua reazione è stata quella di andarsene ed ho provato compassione per lei, non ho mai provato rabbia per il suo abbandono, me ne sono fatta una ragione molto presto, Ur consapevole di aver subito un danno. Mio fratello invece nonostante sia adulto non ha mai superato la cosa. Lui non ha senso di colpa perché ha un disturbo narcisistico di personalità e non solo non ha senso di colpa, ma accusa tutti dei suoi problemi senza mai assumersi una responsabilità e facendo sempre la vittima. Un classico insomma. Io non lo tollero più, non tollero proprio i narcisisti, non ci vado d'accordo e li fuggo proprio. Mi sento in colpa perché mi sono distaccata da mio fratello per salvarmi, ho provato ad aiutarlo in tutti i modi e qualche risultato c'è stato perché ora è ricoverato in una clinica dopo che mi sono rivolta ad un tribunale che gli ha assegnato un amministratore di sostegno, ma ora basta. Lui chiede, pretende, come se tutto gli fosse dovuto e non da mai nulla. Cerca di manipolare e fare sempre la vittima e non è molto consapevole del suo disturbo, anzi. Siccome conosco le sue dinamiche ormai è impossibile averci un rapporto sano.
Davanti a tutti questi dolori emotivi sto rivalutando la mia vita e forse mi sono resa conto di non essere fatta per questa società che ormai è diventata disumana.
Grazie per la sua attenzione.
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