Impossibile guarire da attacchi di panico
Buongiorno Dottori,
Circa 8 anni fa ho avuto degli episodi di attacchi di panico che mi hanno reso abbastanza agorafobico.
Mi sono subito rivolto ad uno psicologo con il quale abbiamo lavorato un anno alla ricerca di eventuali traumi (che non ho) e analizzando laia infanzia.
Dopo un anno con nessun miglioramento, lo psicologo si è arreso e mi ha consigliato di rivolgermi ad un esperto di edmr che avrebbe potuto forse aiutarmi.
Sono stato altri 2 anni in terapia con una psicologa specializzata in edmr.
Con lei qualche leggero miglioramento c'è stato, ma nulla di particolare.
Il problema principale, individuato da entrambi gli psicologici, è che ho paura di riavere un attacco di panico.
Questa paura mi genera ansia che a sua volta mi porta a pensare che un attacco stia per arrivare, e infine l'attacco arriva davvero.
Dopo due anni anche la psicologa si è arresa in quanto non c'era modo per convincermi che gli attacchi non sarebbero più tornati.
Dopo 3 anni, non vedendo alternative, ho quindi abbandonato la terapia e iniziare a prendere 0, 5mg di lorazepam ogni giorno.
Fu una scelta obbligata in quanto avevo trovato lavoro e senza un ansiolitico non sarei stato in grado.
A distanza di anni la situazione è la seguente: prendo quasi tutti i giorni 0, 5mg di lorazepam e 1mg se devo fare un viaggio di qualche ora o se devo prendere metro o treni.
Aerei e viaggi all'estero sono fuori discussione.
Un altro problema è che tutti questi anni di ansia e lorazepam mi hanno come anestetizzato.
Un tempo ero molto attivo e allegro, ora sono una persona noiosa e quasi incapace di ridere.
Non saprei se definirmi depresso o apatico.
È possibile che non ci sia soluzione per me?
La psichiatria potrebbe darmi risultati diversi da quelli ottenuti con la psicologia?
Grazie
Circa 8 anni fa ho avuto degli episodi di attacchi di panico che mi hanno reso abbastanza agorafobico.
Mi sono subito rivolto ad uno psicologo con il quale abbiamo lavorato un anno alla ricerca di eventuali traumi (che non ho) e analizzando laia infanzia.
Dopo un anno con nessun miglioramento, lo psicologo si è arreso e mi ha consigliato di rivolgermi ad un esperto di edmr che avrebbe potuto forse aiutarmi.
Sono stato altri 2 anni in terapia con una psicologa specializzata in edmr.
Con lei qualche leggero miglioramento c'è stato, ma nulla di particolare.
Il problema principale, individuato da entrambi gli psicologici, è che ho paura di riavere un attacco di panico.
Questa paura mi genera ansia che a sua volta mi porta a pensare che un attacco stia per arrivare, e infine l'attacco arriva davvero.
Dopo due anni anche la psicologa si è arresa in quanto non c'era modo per convincermi che gli attacchi non sarebbero più tornati.
Dopo 3 anni, non vedendo alternative, ho quindi abbandonato la terapia e iniziare a prendere 0, 5mg di lorazepam ogni giorno.
Fu una scelta obbligata in quanto avevo trovato lavoro e senza un ansiolitico non sarei stato in grado.
A distanza di anni la situazione è la seguente: prendo quasi tutti i giorni 0, 5mg di lorazepam e 1mg se devo fare un viaggio di qualche ora o se devo prendere metro o treni.
Aerei e viaggi all'estero sono fuori discussione.
Un altro problema è che tutti questi anni di ansia e lorazepam mi hanno come anestetizzato.
Un tempo ero molto attivo e allegro, ora sono una persona noiosa e quasi incapace di ridere.
Non saprei se definirmi depresso o apatico.
È possibile che non ci sia soluzione per me?
La psichiatria potrebbe darmi risultati diversi da quelli ottenuti con la psicologia?
Grazie
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Il disturbo è sempre attivo perché non è una forma transitoria, e non è stato curato con cure adatte alla diagnosi. Per sapere che uno col panico ha paura del panico basta la diagnosi, è tutto già descritto.
Manca la cura. Non ne ha fatte.
L'uso del lorazepam le ha inoltre costruito una convinzione di non potere muoversi senza lorazepam, mentre realisticamente questo può esser vero quando assume dosi maggiori di quelle a cui è abituato, per il resto invece accade piuttosto il contrario: essere abituato e quindi soggetto a micro-astinenze tra una dose e l'altra peggiora la capacità di gestione dell'ansia.
Le due cose da fare sono: l'inserimento di una medicina antipanico; quando funzionerà, la sospensione graduale del lorazepam.
Manca la cura. Non ne ha fatte.
L'uso del lorazepam le ha inoltre costruito una convinzione di non potere muoversi senza lorazepam, mentre realisticamente questo può esser vero quando assume dosi maggiori di quelle a cui è abituato, per il resto invece accade piuttosto il contrario: essere abituato e quindi soggetto a micro-astinenze tra una dose e l'altra peggiora la capacità di gestione dell'ansia.
Le due cose da fare sono: l'inserimento di una medicina antipanico; quando funzionerà, la sospensione graduale del lorazepam.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.8k visite dal 21/06/2021.
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