Quetiapina per disturbo bipolare

Buonasera.
Dopo anni di antidepressivi (duloxetina), dopo aver cambiato psichiatra siamo giunti alla diagnosi di Disturbo Bipolare tipo II.
Già dal primo incontro ha messo in dubbio la precedente diagnosi di depressione, piuttosto un disturbo dello spettro bipolare.
Tale deduzione è stata data dalla mia resistenza agli antidepressivi da un lato, dall'altro lato a momenti di forte irritabilità (fase ipomaniacale).
Mi ha aggiunto alla terapia la Lamotrigina e il Pregabalin in via temporanea e mi ha fatto compilare un diario giornaliero per fare una diagnosi puntuale e instaurare una terapia ad hoc.
Unico punto sicuro: dover quanto prima sospendere la duloxetina, colpevole a suo dire di accentuare lo switch verso lo stato ipomaniacale.

Quindi, una volta formulata la diagnosi suddetta, mi ha proposto la Quetiapina RP 300 mg in mono terapia.
Inserita con importanti disagi (vertigini, sincope, ipotensione ortostatica) che si stanno risolvendo eccetto la sonnolenza, la quale però si sta riducendo alle immediate ore successive all'assunzione.
Sono più o meno a tre settimane di assunzione.
Da una settimana circa avverto l'umore finalmente stabile (sonnolenza a parte, da gestire poiché lavoro a turni, ma mi ha assicurato che passerà anche tale effetto) e mi ha fatto iniziare lo scalaggio di Duloxetina e Lamotrigina (al momento quinti 30 mg e 100 mg.
Devo dire che ho un'ansia terribile, ma mi era stato anticipato sarebbe successo (effetto rebound).

Corretto tale approccio?
Come mai non ha adottato stabilizzatori dell'umore ma quetiapina in monoterapia (questo l'obiettivo)?
Potrò svolgere una vita normale?
In merito al farmaco, ovvio: non potete conoscermi! Ho paura di dover gestire a lungo questo problema della sonnolenza, soprattutto quando devo fare il turno notturno; o di non poter uscire e guidare durante le ore serali.

Mi trovo anche a dover cambiare psichiatra a causa di un suo trasferimento.

Aggiungo che ho subito una proctocolectomia totale per RCU.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Come mai non ha adottato stabilizzatori dell'umore ma quetiapina in monoterapia (questo l'obiettivo)?

Perché lo è, uno stabilizzatore d'umore. Anzi, secondo alcune linee guida è di prima scelta.

In che senso che già da subito ha messo in dubbio la diagnosi ? Quanto doveva aspettare ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Ho fatto la prima visita dalla nuova psichiatra 5 mesi fa con diagnosi di depressione e Duloxetina 60 mg in terapia. In tale occasione ha messo in dubbio la diagnosi ma si è data del tempo per darmi una diagnosi puntuale facendomi compilare un diario. Una volta formulata la diagnosi ha deciso che la mia terapia debba essere a base di Quetiapina.
Ho parecchia ansia da quando ho dimezzato la dose di Duloxetina. Con la Quetiapina e prima dello scalaggio degli altri farmaci avevo raggiunto un'ottima stabilizzazione dell'umore (credo che ora di mezzo ci sia il rebound della Duloxetina). Il problema è la sonnolenza: passerà?
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Utente
Utente
Scusate se disturbo ancora. Da quando ho interrotto la Duloxetina ho enorme sonnolenza e mi è stato detto dalla psichiatra trattasi di sintomi da sospensione. Siccome non sono passati dopo due settimane e perduravano sintomi quali astenia e anedonia, mi è stato introdotto il bupropione 150 mg (una settimana fa).
La questione è che dopo 2-3 ore dall'assunzione di quetiapina avverto sintomi quali estrema sonnolenza, una sorta di sensazione di "friggere dentro" e durante la mattina non riesco a concentrarmi e strascico le parole. Dopo parecchie ore (quindi tarda mattinata) queste sensazioni scompaiono. Devo anche contattare un altro psichiatra poiché la prescrittrice si è trasferita.
Sono preoccupato. Nei limiti del consulto on-line, sono sintomi "consueti" o ci sono i presupposti per una modifica della terapia?
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Utente
Utente
Aggiungo inoltre che ho una sorta di sensazione di non riuscire a coordinare i micromovimenti (quindi riesco sì a camminare o svolgere le mie normali azioni quotidiane, ma ho estrema difficoltà a tenere una penna in mano o a suonare il pianoforte).
La terapia attualmente è
Buproprione rm 150mg h 8.00
Lamotrigina 100 kg h 14.00
Quetiapina rp h 20.00 (o comunque un'ora prima di cenare).

Potrete anche capire che ho difficoltà ad uscire la sera o a lavorare quando ho turno notturno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Le descrizioni sono un po' troppo ancorate ai farmaci, senza che poi il discorso torni con le ipotesi che mette all'inizio (sospensione di una cosa, dopo aver preso un'altra cosa etc).
In sostanza: ha effetti sedativi e di vario tipo che parrebbero richiamare alla quetiapina, essendo poi la variazione fondamentale della sua cura.
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Utente
Utente
Oggi verrò visitato dallo psichiatra consigliatomi dalla specialista che si è dovuta trasferire. In effetti anche io ho notato una certa correlazione "temporale" con la quetiapina. Ovvio che trattasi di un riferimento e un vissuto miei, che però, penso, possano essere elemento di anamnesi maggiormente puntuali. Ho avuto difficoltà, dovendo rileggere più volte il Suo commento, ma sono sicurissimo che sia un ulteriore sintomo. Probabilmente i miei studi di farmacologia sono "superficiali" rispetto a quelli affrontati da un medico, ma non è un po' "antitetico" assumere sia buproprione che quetiapina? L'uno agisce sul reuptake a livello presinaptico, l'altro sui recettori. Probabilmente mi sfugge qualcosa, ma su tale aspetto mi affido in modo totale e fiducioso al prescrittore, pur rimanendo in me una certa curiosità (ma capisco che questo non sia il setting adatto).
Probabilmente ora accuso anche effetti dovuti alla titolazione del bupropione; vero però che i sintomi che lamento qualche ora dopo l'assunzione della quetiapina sono insorti e parzialmente ridotti (ma non del tutto) dall'assunzione di quetiapina e prima della sospensione della duloxetina e la titolazione del bupropione.
In questo momento mi è difficile valutare l'andamento della patologia poiché il disagio attuale è dovuto per lo più ai farmaci.
Prendere la quetiapina alle 20.00 e mangiare un'ora dopo? Impossibile se voglio uscire o lavorare. Prenderla dopo? Vuol dire stare la giornata seguente KO. E poi mi sto sentendo impedito in determinati movimenti di precisione.
Se Le fa piacere, L'aggiorno in seguito alla visita odierna.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Lei in questo momento non ha il ruolo di dover studiare farmacologia. E varrebbe anche se fosse professore di farmacologia. I ragionamenti da fare sono spesso di buon senso, e poi alcune cose vanno spiegate meglio, e in partenza, tipo il perché delle cure, il senso della diagnosi (al di là de nome).
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Utente
Utente
Effettuata la visita. Nel confermare la diagnosi in base alla mia storia clinica (farmaco-resistenza, anedonia, abulia, momenti di forte irritabilità che portano anche a scenate pubbliche e tanto altro che difficilmente posso racchiudere in poche righe), quindi di Disturbo Bipolare di tipo 2, ha anche confermato che probabilmente, molto probabilmente, sono sensibile alla quetiapina e prevede che la sonnolenza e determinati sintomi riguardanti la coordinazione dei micro-movimenti possano persistere. L'idea sarebbe di sostituire sia la Lamotrigina che la Quetiapina col Depakin. In passato lo presi ma non raggiunsi mai una adeguata valproatemia, anche al dosaggio di 1g, per cui mi fu tolto. Invece mi ha rassicurato affermando che sono semplicemente un metabolizzatore rapido e può essere sufficiente suddividere il dosaggio nella giornata. In ogni caso devo andare in vacanza e ha preferito rimandare tale discorso al mio ritorno, pescrivendomi una diminuzione del dosaggio della Quetiapina a 200mg, lasciando invariato il resto della terapia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi pare un discorso che torna.
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