Possibile non mi sia stato diagnosticato DOC e non riesca a fare una terapia adeguata?

Salve, sono una ragazza di 22 anni ed in terapia da 8.

In breve: nei periodi in cui sono particolarmente ansiosa, evito certi cibi (quasi tutti), per paura di soffocare, e finisco per mangiare solo passati, yogurt, cose cremose, compromettendo la mia vita sociale (evito pranzi e cene fuori o in famiglia/lezioni universitarie/qualsiasi evento coincida con l'orario dei pasti), ed anche la mia salute (recentemente ho dovuto fare una cura per il ferro, in quanto non mangio determinanti alimenti oramai da tempo).
Il cibo è sostanzialmente la mia ossessione.
Se provo a spezzare il circolo vizioso e mangiare qualcosa di "non passato", nel momento in cui mi accorgo di non riuscirci (poiché mi vengono attacchi di panico, devo per forza respirare, alzarmi da tavola, bere litri di acqua), trascorro giorni a rimuginarci su, mi sento frustrata, incapace, impotente, non riesco a studiare, a fare altro ed a pensare a cose che non siano cibo, dando enorme potere a dei rigatoni al sugo.

Sono piuttosto consapevole dell'irrazionalitá della situazione e di quanto questa sembri forse assurda (me ne rendo conto, quando sto bene), tuttavia, nonostante gli anni di terapia, non riesco ancora a sbloccare il circolo.
Sono stata meglio ed ho ripreso a mangiare tutto, solo per un periodo di circa 6 mesi, poiché ero seguita da educatrice+psicologa durante i pasti e si erano risolte delle situazioni che mi causavano ansia.

Prendo xanax da 2 mesi (10 gocce x3) ed al momento faccio terapia sistemico-relazionale, ma non riesco a trarne benefici, a parte non soffrire più d'insonnia.

Comunque mi siedo a tavola e mi prende il panico e da lì la situazione precipita (sottolineo che non ho traumi relativi a cibo di traverso, soffocamento ecc).
Talvolta mi corico già col pensiero che "il giorno dopo dovrò mangiare e starò male perché non ci riuscirò" e con l'avvicinarsi dell'ora dei pasti, cresce anche la mia ansia che appunto non fa altro che confermare la mia ipotesi, cadendo in una sorta di profezia che si autoavvera.
Dunque, quello che ho fatto tutto questo tempo è stato creare delle "vie di fuga", delle "soluzioni alternative" che mi permettessero di vivere il più "normalmente" possibile, senza dover digiunare o rischiare di sentirmi male (perché poi ho l'ansia se mangio poco e perdo peso).
Non mi sono resa conto che ho alimentato la mia ossessione ed al punto in cui sono adesso, non riesco a capire come uscirne.
Chi mi ha seguita fino ad ora ha definito il tutto "disturbo d'ansia", talvolta nominando la parola "ossessione" (in riferimento al cibo) e dicendo che cerco di controllare il cibo poiché non riesco a controllare null'altro.
Ora, mi chiedo, se fosse un disturbo d'ansia generalizzata, possibile che in 8 anni sia ferma allo stesso punto nonostante le terapie, appunto, adeguate ad un DAG?

P. S. è dall'età di 14 anni che soffro anche di dermatillomania, come "anti-stress" tolgo compulsivamente croste e crosticine, finché non rimangono tante macchie marroni sul viso/petto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Anche se fosse un disturbo d’ansia la terapia non è adeguata per la situazione in quanto il solo uso di benzodiazepine non è risolutivo.



Dr. F. S. Ruggiero


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Utente
Utente
Come scritto, sono in terapia da 8 anni. Solo da due mesi prendo xanax. Da 8 anni a questa parte faccio psicoterapia (per circa cinque anni di tipo cognitivo-comportamentale, negli ultimi di tipo sistemico-relazionale), da qui i miei dubbi.