Paroxetina alterazione percezione e aumento temperatura corporea
Buonasera, causa stato ansioso-depressivo sviluppato a seguito di forte stress lavorativo, ho re-iniziato una cura con daparox e xanax al bisogno.
Cura prescritta da medico di base, iniziata parallelamente terapia con psicologo.
Premetto che non avevo ansia o attacchi di panico, ma solo insonnia, fastidi muscolari, digestivi e difficoltà di concentrazione.
Nervosismo e stanchezza a mio avviso conseguenti alla carenza di sonno, non mi è mai mancata la voglia di uscire e ho continuato a fare tutto, ovviamente con qualche difficoltà.
Esami del sangue, tiroidei e visita cardiologica perfetti.
Dopo circa un mese sono passato da 5 a 10 e poi 15 gg, passando prima per un peggioramento dei sintomi (tamponanti dall'ansiolitico, che poi ho scalato) per poi avere un miglioramento dell'umore.
Premetto che non avevo ansia o attacchi di panico, ma solo insonnia, fastidi muscolari, digestivi e difficoltà di concentrazione.
Esami del sangue, tiroidei e visita cardiologica perfetti.
Sin dall'assunzione sono comparsi questi sintomi fastidiosi: alterazione della termocezione (percepisco o troppo caldo, o troppo freddo, anche con minime variazioni da stanza a stanza, o avverto minimi movimenti d'aria), sudorazione (mani, piedi, sopraciglia...in particolare se esposto a caldo e la notte), aumentata minzione (in particolare la mattina, senza aumenti di sete, rapporto liquidi ingeriti/espulsi è comunque normale), ogni tanto qualche parestesia ad una mano e contrazioni involontarie dei muscoli (vicino occhio in particolare).
Mi dava anche uno stimolo urgente di andare di corpo appena facevo colazione e lo assumevo, non con diarrea ma con feci abbastanza molli.
Un neurologo amico di mio suocero (che è endocrinologo) mi ha visitato e ha detto che potrebbe essere il daparox, ma senza darmi troppe spiegazioni sul perchè.
Ha detto di scalarlo e vedere come va.
Sono passato da 15 a 10 gg, ed in effetti la minzione si è regolarizzata, idem l'andare di corpo, ma permangono i sintomi di percezione della temperatura e sudorazione.
Nel frattempo ho fatto il vaccino per il covid, e misurandomi la temperatura corporea (alla bocca) per precauzione ho notato di avere questa alterazione senza febbre: temperatura al mattino 36 gradi, assumo daparox e si porta nel giro di un ora a 37 restandovi tutto il gg, per poi calare dopo la cena.
Sull'ascella la temperatura è inferiore di 0, 5 gradi.
Io di solito ho 35, 5 la mattina e 36, 5 la sera, con variazione di un grado nell'arco della giornata.
In condizioni normali non patisco le variazioni di temperatura, non sono ne freddoloso ne mi squaglio al caldo.
Concludo chiedendovi semplicemente se la paroxetina causa aumenti della temperatura corporea che potrebbero spiegare queste alterazioni percettive che provo, e se si potrebbe trattare di lieve sindrome serotoninergica.
Cordiali saluti
Cura prescritta da medico di base, iniziata parallelamente terapia con psicologo.
Premetto che non avevo ansia o attacchi di panico, ma solo insonnia, fastidi muscolari, digestivi e difficoltà di concentrazione.
Nervosismo e stanchezza a mio avviso conseguenti alla carenza di sonno, non mi è mai mancata la voglia di uscire e ho continuato a fare tutto, ovviamente con qualche difficoltà.
Esami del sangue, tiroidei e visita cardiologica perfetti.
Dopo circa un mese sono passato da 5 a 10 e poi 15 gg, passando prima per un peggioramento dei sintomi (tamponanti dall'ansiolitico, che poi ho scalato) per poi avere un miglioramento dell'umore.
Premetto che non avevo ansia o attacchi di panico, ma solo insonnia, fastidi muscolari, digestivi e difficoltà di concentrazione.
Esami del sangue, tiroidei e visita cardiologica perfetti.
Sin dall'assunzione sono comparsi questi sintomi fastidiosi: alterazione della termocezione (percepisco o troppo caldo, o troppo freddo, anche con minime variazioni da stanza a stanza, o avverto minimi movimenti d'aria), sudorazione (mani, piedi, sopraciglia...in particolare se esposto a caldo e la notte), aumentata minzione (in particolare la mattina, senza aumenti di sete, rapporto liquidi ingeriti/espulsi è comunque normale), ogni tanto qualche parestesia ad una mano e contrazioni involontarie dei muscoli (vicino occhio in particolare).
Mi dava anche uno stimolo urgente di andare di corpo appena facevo colazione e lo assumevo, non con diarrea ma con feci abbastanza molli.
Un neurologo amico di mio suocero (che è endocrinologo) mi ha visitato e ha detto che potrebbe essere il daparox, ma senza darmi troppe spiegazioni sul perchè.
Ha detto di scalarlo e vedere come va.
Sono passato da 15 a 10 gg, ed in effetti la minzione si è regolarizzata, idem l'andare di corpo, ma permangono i sintomi di percezione della temperatura e sudorazione.
Nel frattempo ho fatto il vaccino per il covid, e misurandomi la temperatura corporea (alla bocca) per precauzione ho notato di avere questa alterazione senza febbre: temperatura al mattino 36 gradi, assumo daparox e si porta nel giro di un ora a 37 restandovi tutto il gg, per poi calare dopo la cena.
Sull'ascella la temperatura è inferiore di 0, 5 gradi.
Io di solito ho 35, 5 la mattina e 36, 5 la sera, con variazione di un grado nell'arco della giornata.
In condizioni normali non patisco le variazioni di temperatura, non sono ne freddoloso ne mi squaglio al caldo.
Concludo chiedendovi semplicemente se la paroxetina causa aumenti della temperatura corporea che potrebbero spiegare queste alterazioni percettive che provo, e se si potrebbe trattare di lieve sindrome serotoninergica.
Cordiali saluti
[#1]
"potrebbe essere il daparox, ma senza darmi troppe spiegazioni sul perchè"
Non c'erano spiegazioni, anche perché "potrebbe essere" non è una diagnosi , è un potrebbe essere, da verificare con la sospensione graduale della stessa, questo le ha detto il medico.
Può benissimo darsi che Lei abbia questa sensibilità al medicinale sopra una certa dose, però quello che descrive è molto simile ad una serie di preoccupazioni per elementi al limite dell'assenza (la contrazione della palpebra, fa pipì più spesso ma alla fine il bilancio idrico è il solito...). L'unico aspetto che pare obiettivo è quello della termoregolazione.
In ogni caso, a livello pratico il medico le ha dato indicazioni che presumo siano le uniche sensate. Naturalmente, se non potesse proseguire la paroxetina, chieda allo psichiatra un'alternativa.
Non c'erano spiegazioni, anche perché "potrebbe essere" non è una diagnosi , è un potrebbe essere, da verificare con la sospensione graduale della stessa, questo le ha detto il medico.
Può benissimo darsi che Lei abbia questa sensibilità al medicinale sopra una certa dose, però quello che descrive è molto simile ad una serie di preoccupazioni per elementi al limite dell'assenza (la contrazione della palpebra, fa pipì più spesso ma alla fine il bilancio idrico è il solito...). L'unico aspetto che pare obiettivo è quello della termoregolazione.
In ogni caso, a livello pratico il medico le ha dato indicazioni che presumo siano le uniche sensate. Naturalmente, se non potesse proseguire la paroxetina, chieda allo psichiatra un'alternativa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gent. Dott. Pacini,
il fatto che un utente cerchi di esser preciso nella descrizione di ciò che accade, al più che si chiede un consulto a distanza, o che sia piuttosto analitico nell'osservare ciò che accade, non significa che questo sia segno di preoccupazione patologica. Quello che ho descritto lo avverto ed è molto fastidioso, non è per nulla assente, e prima di assumere il farmaco non c'era.
La mia domanda era non se fosse valido il giudizio del medico, che sto seguendo scalando il farmaco, ma se la paroxetina causa aumenti di temperatura, anomalie di termoregolazione e se può trattarsi di sindrome serotoninergica lieve.
Cordiali saluti
il fatto che un utente cerchi di esser preciso nella descrizione di ciò che accade, al più che si chiede un consulto a distanza, o che sia piuttosto analitico nell'osservare ciò che accade, non significa che questo sia segno di preoccupazione patologica. Quello che ho descritto lo avverto ed è molto fastidioso, non è per nulla assente, e prima di assumere il farmaco non c'era.
La mia domanda era non se fosse valido il giudizio del medico, che sto seguendo scalando il farmaco, ma se la paroxetina causa aumenti di temperatura, anomalie di termoregolazione e se può trattarsi di sindrome serotoninergica lieve.
Cordiali saluti
[#3]
", non significa che questo sia segno di preoccupazione patologica. "
E infatti non è questo che mi ha colpito, se mai. La suscettibilità invece sì, è tipica. Naturalmente quello che riferisce lo avverte, e chi ha mai detto il contrario, e comunque direbbe lo stesso in ogni caso.
Non è un effetto tipico della paroxetina, né raro né frequente. Invece come sintomo capita. Ma il medico che l'ha vista ha già risolto la questione proponendole una verifica.
Lei continua naturalmente a proporre termini tecnici, e invece il medico che li conosce e ne conosce il significato le propone, più costruttivamente, un qualcosa. Che mi pare un modo ragionevole per valutare le cose.
E infatti non è questo che mi ha colpito, se mai. La suscettibilità invece sì, è tipica. Naturalmente quello che riferisce lo avverte, e chi ha mai detto il contrario, e comunque direbbe lo stesso in ogni caso.
Non è un effetto tipico della paroxetina, né raro né frequente. Invece come sintomo capita. Ma il medico che l'ha vista ha già risolto la questione proponendole una verifica.
Lei continua naturalmente a proporre termini tecnici, e invece il medico che li conosce e ne conosce il significato le propone, più costruttivamente, un qualcosa. Che mi pare un modo ragionevole per valutare le cose.
[#5]
Sarebbe tipica di chi ha preoccupazioni di natura ipocondriaca. Poi c'è anche chi è suscettibile per altri motivi.
Non vi è bisogno di parte sua di allargarsi in manifestazioni di suscettibilità, proprio perché chiede un consulto e si fanno dei commenti. Altrimenti stiamo zitti perché se si dice che lei ribatte che quello che si nota "non è per forza segno di preoccupazione patologica". Certo, non lo è per forza e continua a poterlo essere. A Lei preme dire che non lo è, perché la prende come una critica o come uno sminuire i suoi sintomi, ciò che sarebbe tipico se avesse diagnosi del tipo accennato sopra.
Le anticipo che se risponderà in maniera offensiva, semplicemente non riceverà alcuna risposta.
Non vi è bisogno di parte sua di allargarsi in manifestazioni di suscettibilità, proprio perché chiede un consulto e si fanno dei commenti. Altrimenti stiamo zitti perché se si dice che lei ribatte che quello che si nota "non è per forza segno di preoccupazione patologica". Certo, non lo è per forza e continua a poterlo essere. A Lei preme dire che non lo è, perché la prende come una critica o come uno sminuire i suoi sintomi, ciò che sarebbe tipico se avesse diagnosi del tipo accennato sopra.
Le anticipo che se risponderà in maniera offensiva, semplicemente non riceverà alcuna risposta.
[#6]
Utente
Io chiedo un consulto, Lei suppone ciò che potrei dire, fare o pensare, mi da del suscettibile, dell'ipocondiaco e sarei io quello offensivo? A me sembra che chi ha espresso giudizi, sia stato Lei.
Stia tranquillo, non ho necessità di una sua risposta, anche perchè nel frattempo una risonanza magnetica ha probabilmente svelato le cause. Alla faccia dell'ipocondria e dell'ansia......
Buona serata
Stia tranquillo, non ho necessità di una sua risposta, anche perchè nel frattempo una risonanza magnetica ha probabilmente svelato le cause. Alla faccia dell'ipocondria e dell'ansia......
Buona serata
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.1k visite dal 08/06/2021.
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