Disturbi ansiosi/ansia evitare senza miglioramenti. un ricovero ospedaliero può aiutare?

Non riesco più a lavorare, a progettare un viaggio a fare una qualsiasi cosa se non quasi da solo.
La compromissione lavorativa ovviamente è il problema di maggior urgenza per ovvie ragioni.


Sono da anni 8 anni senza miglioramenti.

Con citalopram, Xanax, pregabalin.
Precedentemente tavor, mirtazapina.

8 anni di farmaci per riuscire almeno a recarmi al lavoro.
Cosa che sta comunque venendo meno.

Ho fatto un anno di terapia cognitivo comportamentale inutile.
Il resto l ho gestito con incontri psichiatrici uno al mense.
(7 anni, cambiando una volta psichiatra).

Ora ho consultato un nuovo psicologo mi ha proposto 2 incontri settimana per lunga durata.
(Cioè sono appeso al lavoro per un filo e come pago 500 euro al mese di psicoterapia, vivo in affitto, ho un lavoro normale...Non se ne parla...Non potrei)
Per pregiudizio personale, o indole, tendo a fidarmi poco di psicologi e a fidarmi di psichiatri.
Per questo ho fatto solo 2 tentativi timidi con psicologi, peraltro vani.

Non credo più nella diagnosi.
O forse non ho trovato chi mi ha fatto una diagnosi corretta.
O la cura è sbagliata.

Non vedo alternative.

Un ricovero ospedaliero può entrare nel dettaglio della diagnosi e trovare una cura?
Ho bisogno di guarire.
Centri super specializzati in questo ci sono?


Credo lascerò il lavoro per dedicarmi a curarmi è necessario.
Ma devo avere indicazioni.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Non è detto che un ricovero possa dare soluzioni efficaci per inquadrare la questione ancora meglio.

Può parlarne con il suo psichiatra per far stabilire una nuova variazione che possa agire sui sintomi in modo più efficace.


Dr. F. S. Ruggiero


http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Quando il disturbo di ansia si inserisce in un disturbo di personalità, come probabilmente è il suo caso, la cura è più lunga e difficile.
La terapia va rivista, come diceva il collega, ma soprattutto vanno chiarite le sue aspettative rispetto alla terapia.
Se assume farmaci per eliminare l'ansia o ridurla ai minimi termini, sarà sempre deluso, perché la sua mente ormai è "drogata" di ansia, se per un attimo l'ansia scompare arriva un altro pensiero che la riporta a preoccuparsi.
La terapia farmacologica è un salvagente che permette di gestire meglio la situazione, nonostante l'ansia e il disagio.
Una terapia cognitiva che in un anno non dà risultati, se davvero è successo così, è una terapia che non funziona. La terapia cognitiva si può valutare dopo poche sedute, il paziente capisce se sta facendo progressi, se esce dalle sedute motivato oppure frustrato (e allora deve parlarne col terapeuta).
Nella terapia cognitiva si stabiliscono obiettivi di partenza (precisi, "voglio stare bene" non è un obiettivo) e poi si aggiusta il tiro strada facendo, è un lavoro di squadra che, associato alla terapia farmacologica, può dare buoni risultati.

Franca Scapellato

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