Sostituzione di benzodiazepine
Buongiorno, come si evince dal precedente consulto, sono in cura con paroxetina (20mg/dì) e benzodiazepine.
Dopo mesi di assunzione di alprazolam alle dosi 0, 25/mattino, 0, 25 ore 14, 0, 50 la sera, pur essendo migliorata la situazione persiste un'ansia presente in modo altalenante (in alcuni giorni sto bene, in altri l'ansia è veramente patologica).
Lo psichiatra, al colloquio di ieri, non ha ritenuto di dover aumentare la dose di paroxetina poichè continua ad insistere che per me è la dose giusta, ma ha sostituito lo xanax con il lexotan (10gc al mattino, 10 gc.
alle 14, 20 gc la sera) e tra circa 8 gg.
lo dovrò risentire per riferire se qualcosa è migliorato.
Le domande che vorrei porre sono le seguenti:
- Può esserci una differenza di risposta tra xanax e lexotan?
(Devo dire che lo xanax l'ho assunto davvero negli anni per diversi lunghi periodi e forse ne sono assuefatta)
- Il sostituire da un giorno all'altro i due farmaci (sono passata direttamente da xanax a lexotan ieri) può portare effetti indesiderati come l'insonnia di questa notte (ho dormito pochissimo) ed un po' di stordimento?
E' normale?
Se tra 8 gg.
la situazione non sarà cambiata, secondo il medico sarebbe da aggiungere nuovamente l'amisulpride (che mi fa veramente stare bene) - 3 confezioni a mezza cmp al dì: ma anche questo non è solo un palliativo, poichè si può assumere per poco tempo?
Sono un po' demoralizzata, non riesco a vedere una soluzione...
Grazie ancora
Dopo mesi di assunzione di alprazolam alle dosi 0, 25/mattino, 0, 25 ore 14, 0, 50 la sera, pur essendo migliorata la situazione persiste un'ansia presente in modo altalenante (in alcuni giorni sto bene, in altri l'ansia è veramente patologica).
Lo psichiatra, al colloquio di ieri, non ha ritenuto di dover aumentare la dose di paroxetina poichè continua ad insistere che per me è la dose giusta, ma ha sostituito lo xanax con il lexotan (10gc al mattino, 10 gc.
alle 14, 20 gc la sera) e tra circa 8 gg.
lo dovrò risentire per riferire se qualcosa è migliorato.
Le domande che vorrei porre sono le seguenti:
- Può esserci una differenza di risposta tra xanax e lexotan?
(Devo dire che lo xanax l'ho assunto davvero negli anni per diversi lunghi periodi e forse ne sono assuefatta)
- Il sostituire da un giorno all'altro i due farmaci (sono passata direttamente da xanax a lexotan ieri) può portare effetti indesiderati come l'insonnia di questa notte (ho dormito pochissimo) ed un po' di stordimento?
E' normale?
Se tra 8 gg.
la situazione non sarà cambiata, secondo il medico sarebbe da aggiungere nuovamente l'amisulpride (che mi fa veramente stare bene) - 3 confezioni a mezza cmp al dì: ma anche questo non è solo un palliativo, poichè si può assumere per poco tempo?
Sono un po' demoralizzata, non riesco a vedere una soluzione...
Grazie ancora
[#1]
La sostituzione delle benzodiazepine può essere fatta, qualche disagio può esserci ma passeggero.
In effetti l' amisulpiride viene usata per periodi relativamente brevi con l ' indicazione della distimia. A distanza non si può dire molto altro, ovviamente è l' antidepressivo la base della terapia.
In effetti l' amisulpiride viene usata per periodi relativamente brevi con l ' indicazione della distimia. A distanza non si può dire molto altro, ovviamente è l' antidepressivo la base della terapia.
Dr Giovanni Portuesi
[#2]
Utente
Grazie dottore.
Sì, lo psichiatra mi ha detto che la base della cura è la paroxetina (ma sono già 2 anni...), ma l'amilsulpiride a dosi di mezza cmp/dì da 50 su di me ha effetti stupefacenti, poche ore e sono un'altra. Essendo già da 12 anni in menopausa l'endocrinologo mi ha riferito che potrei prenderla tranquillamente anche per periodi più lunghi, ma il mio psichiatra non è d'accordo. Secondo Lei perchè? Ha importanti effetti collaterali anche alla mia età?
Purtroppo sono più di 10 anni che alterno un anno di benessere senza farmaci e poi devo ricominciare la cura... il medico dice che probabilmente è un fattore genetico per poca produzione di serotonina, può essere così? Nello stesso tempo lui è contrario ad una cura continuativa e preferisce, quando mi sento nuovamente bene, interromperla gradualmente per poi reintervenire nel momento di necessità. E' un giusto approccio? Grazie
Sì, lo psichiatra mi ha detto che la base della cura è la paroxetina (ma sono già 2 anni...), ma l'amilsulpiride a dosi di mezza cmp/dì da 50 su di me ha effetti stupefacenti, poche ore e sono un'altra. Essendo già da 12 anni in menopausa l'endocrinologo mi ha riferito che potrei prenderla tranquillamente anche per periodi più lunghi, ma il mio psichiatra non è d'accordo. Secondo Lei perchè? Ha importanti effetti collaterali anche alla mia età?
Purtroppo sono più di 10 anni che alterno un anno di benessere senza farmaci e poi devo ricominciare la cura... il medico dice che probabilmente è un fattore genetico per poca produzione di serotonina, può essere così? Nello stesso tempo lui è contrario ad una cura continuativa e preferisce, quando mi sento nuovamente bene, interromperla gradualmente per poi reintervenire nel momento di necessità. E' un giusto approccio? Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.4k visite dal 14/05/2021.
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