Tachicardia ansiogena: come riconoscerla
Salve,
sono una donna di 33 anni che soffre da tempo di disturbo di attacchi di panico.
Purtroppo la mattina mi capita spesso di svegliarmi con un forte peso sullo stomaco, agitazione, senso di svenimento.
Ho anche il disturbo ossessivo compulsivo di tipo patofobico, per cui mi controllo spesso i parametri.
Faccio sport cinque volte a settimana, mangio alimenti sani.
Ho fatto Anche una dieta per rientrare nel normopeso (ero leggermente sovrappeso).
Essendo molto fissata nei riguardi della salute, faccio periodicamente controlli medici e faccio le analisi del sangue ogni sei mesi, o meno.
Le ultime analisi che ho fatto, una ventina di giorni fa, erano praticamente lo specchio di una persona sanissima.
Sto seguendo una terapia di tipo cognitivo comportamentale.
Purtroppo questa mattina sono ricaduta nel tunnel: ero molto agitata e ho controllato con il saturimetro i battiti cardiaci, che erano sui 140/150.
Sono entrata completamente nel panico, mi sentivo svenire, instabile, ma dopo un'ora avevo i battiti sui 75.
Controllandomi spesso, soprattutto grazie a sport e dieta, i miei battiti sono sempre intorno ai 65.
L'ultimo ecg lo ho effettuato due anni fa, il cardiologo ha scritto che ero in buone condizioni di salute.
La mia domanda è questa: Risulta possibile che, secondo il mio quadro clinico, la tachicardia temporanea sia dovuta a un fatto ansiogeno, anche se ha raggiunto i 150 bpm?
So che non devo più recarmi dal cardiologo ma questo evento mi ha un po'destabilizzata.
Grazie per l'attenzione
sono una donna di 33 anni che soffre da tempo di disturbo di attacchi di panico.
Purtroppo la mattina mi capita spesso di svegliarmi con un forte peso sullo stomaco, agitazione, senso di svenimento.
Ho anche il disturbo ossessivo compulsivo di tipo patofobico, per cui mi controllo spesso i parametri.
Faccio sport cinque volte a settimana, mangio alimenti sani.
Ho fatto Anche una dieta per rientrare nel normopeso (ero leggermente sovrappeso).
Essendo molto fissata nei riguardi della salute, faccio periodicamente controlli medici e faccio le analisi del sangue ogni sei mesi, o meno.
Le ultime analisi che ho fatto, una ventina di giorni fa, erano praticamente lo specchio di una persona sanissima.
Sto seguendo una terapia di tipo cognitivo comportamentale.
Purtroppo questa mattina sono ricaduta nel tunnel: ero molto agitata e ho controllato con il saturimetro i battiti cardiaci, che erano sui 140/150.
Sono entrata completamente nel panico, mi sentivo svenire, instabile, ma dopo un'ora avevo i battiti sui 75.
Controllandomi spesso, soprattutto grazie a sport e dieta, i miei battiti sono sempre intorno ai 65.
L'ultimo ecg lo ho effettuato due anni fa, il cardiologo ha scritto che ero in buone condizioni di salute.
La mia domanda è questa: Risulta possibile che, secondo il mio quadro clinico, la tachicardia temporanea sia dovuta a un fatto ansiogeno, anche se ha raggiunto i 150 bpm?
So che non devo più recarmi dal cardiologo ma questo evento mi ha un po'destabilizzata.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Purtroppo la domanda conclusiva è semplicemente l'espressione del suo sintomo.
Prenderei i considerazione una cura farmacologica per la sua ipocondria.
Prenderei i considerazione una cura farmacologica per la sua ipocondria.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile dottore,
Grazie per la risposta. In realtà il medico di famiglia mi ha consigliato il Laila (non mi ha voluto prescrivere ansiolitici), non credo sia un vero e proprio farmaco ma a me sembra che faccia un po'di effetto. Al momento i medici che ho consultato non mi hanno prescritto una terapia farmacologica perchè il disturbo, pur invalidante, tende molto a scemare nell'arco delle giornata. Per cui capita di sovente che la persona con cui interloquisco mi trovi in una condizione normale, quando magari qualche ora prima ero stata male.
Nel momento in cui vado dal medico, mi trova poi tranquilla, socievole, con parametri normali.
Mi rendo conto dell'assurdità della mia situazione ma sicuramente provo un certo disagio nel gestirla.
Comunque valuterò anche l'evolversi della mia situazione
e quindi la possibilità di chiedere un altro consulto psichiatrico.
Per quanto riguarda anche la terapia cognitivo comportamentale, lei la ritiene adeguata per il disturbo?
Grazie
Grazie per la risposta. In realtà il medico di famiglia mi ha consigliato il Laila (non mi ha voluto prescrivere ansiolitici), non credo sia un vero e proprio farmaco ma a me sembra che faccia un po'di effetto. Al momento i medici che ho consultato non mi hanno prescritto una terapia farmacologica perchè il disturbo, pur invalidante, tende molto a scemare nell'arco delle giornata. Per cui capita di sovente che la persona con cui interloquisco mi trovi in una condizione normale, quando magari qualche ora prima ero stata male.
Nel momento in cui vado dal medico, mi trova poi tranquilla, socievole, con parametri normali.
Mi rendo conto dell'assurdità della mia situazione ma sicuramente provo un certo disagio nel gestirla.
Comunque valuterò anche l'evolversi della mia situazione
e quindi la possibilità di chiedere un altro consulto psichiatrico.
Per quanto riguarda anche la terapia cognitivo comportamentale, lei la ritiene adeguata per il disturbo?
Grazie
[#3]
Quindi se un paziente in ambulatorio è tranquillo e racconta una storia del genere non ci sarebbero i criteri per procedere ad una cura ? Raramente ho visto un paziente ipocondriaco durante una crisi proprio nel momento in cui lo dovevo visitare.
Io chiederei un parere specialistico.
Io chiederei un parere specialistico.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 06/05/2021.
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