Percentuale di invalidità disturbi

Gentili medici,

nel corso degli anni ho ricevuto diverse diagnosi, e essendo senza lavoro da 6 anni e non in grado di lavorare avrei bisogno di avere un supporto pensionistico. Da tre anni non esco proprio di casa.

Le ultime diagnosi sono

- disturbo evitante + disturbo dipendente, disturbo di depersonalizzazione, disturbo d'ansia e fobia sociale, ptsd

Queste patologie sono comprese nelle tabelle di invalidità? In rete non le trovo. I miei genitori sono preoccupati perché cominciano ad avere difficoltà a sostenermi economicamente.

Per la valutazione ci si basa solo sulle tabelle diagnostiche o anche sulle condizioni invalidanti della vita del paziente, a prescindere dalla o dalle diagnosi?


Grazie
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Le diagnosi sono tabellate per cui si rientra in esse per la percentuale di assegnazione




Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
La valutazione si basa sulla documentazione disponibile. Le diagnosi non corrispondono alle voci di invalidità in molti casi, vanno "tradotte" cercando quella che si avvicina di più, a seconda delle caratteristiche documentabili. In teoria la commissione dovrebbe rifarla la diagnosi, ma di fatto se esiste già documentazione è recepita e vagliata.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Utente
Utente
Grazie, Dottor Pacini. Quindi mi conferma che non ci si basa solo sulle tabelle, giusto? Perché conosco ad esempio persone che hanno disturbo di personalità e hanno addirittura il 100% di invalidità ma nelle tabelle quei disturbi non sono neanche segnati.
Si può fare richiesta anche tramite psichiatri privati o bisogna iscriversi al centro pubblico di salute mentale?
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Esatto, ci si basa anche su altro. Sulla documentazione oggettiva dei limiti. La richiesta la fa il medico di base (o direttamente la fa alla asl). Lo psichiatra privato che la segue può eventualmente produrre una relazione e accompagnarla in sede di visita.
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