Psichiatra

Salve carissimi dottori, mio nipote circa 4 anni fa si ammalò di un disturbo psichiatrico così diagnosticato " Schizzaffettivo" e curato con ottimi risultati con Abilify 10mg i primi 6 mesi e zarelis 75 iniziando da da 37, 5, una cura che fece x 2 anni.
Terminata la cura continuò a strati bene per un' altro po' di tempo ma poi ebbe la ricaduta parliamo di febbraio di quest'anno, ritorniamo dallo psichiatra che imposta la terapia vincente precedente Abilify 5 e zarelis 75 ma dopo 40 giorni ancora non si vedeva la luce, allora aumenta l' Abilify a 7, 5 e dopo qualche giorno incomincia a stare meglio, sorpresa delle sorprese alla visita di controllo decide di passare di colpo ad ad altra terapia olonzapina 2, 5 alle 21e felsinos 15mg alle 22, sta facendo questa terapia da 10 giorni ma noi famigliari non vediamo niente di buono all' orizzonte.
un vostro parere grazie Antonello
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
E il motivo di questo cambiamento però ci deve essere stato, altrimenti perché cambiare una cura che stava funzionando bene e già aveva funzionato in passato ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Grazie Dottore per la celere risposta, visto i problemi di comunicazione sia del padre che del figlio per carenze strutturali, dovro' chiedere chiarimenti allo psichiatra di questo cambiamento farmacologico che sta portando frutti amari. Vi faccio questa domanda è possibile curare il disturbo di mio nipote con l' attuale terapia ( olonzapina 2,5 e felsinos 15) rispondete solo se rientra nel regolamento del sito. Vi saluto e vi ringrazio sin d'ora. Antonello
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Possibile certo, la cura è analoga alla precedente, sempre lo stesso tipo di medicinale a grandi linee. Non si capisce però perché cambiarlo se andava bene l'altro.
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Utente
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Grazie ancora, stando ai foglietti illustrativi il zarelis era un' antidepressivo mentre il felsinos è un ipnotico( leggevo un articolo che in psichiatra di " Pancheri-Cassano" non si devano usare) mentre sia l' Abilify che olanzazipina sono antipsicotici ma da quel poco che ho letto il prima sembra più leggero e anche più maneggevole mentre il secondo ha più effetti collaterali e per aver efficacia bisogna alzare la dose nel disturbo di mio nipote, stanotte è stato vicino all' acquario a contemplarlo, ogni giorno è sempre più sconnesso e apatico , non può essere anche l' interruzione brusca del zarelis? Cmq abbiamo intenzione di portarlo da un' altro specialista , grazie per l' attenzione e pazienza che ci mette. Buona vita Antonello
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
No, l'articolo non dice che "non si devono usare".
Leggero non saprei cosa significa.
Come dicevo, è un cambio di cura che di per sé non ha niente di strano.
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Utente
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Grazie Dottore per la sua disponibilità, i fatti dicono che la nuova cura non porta risultati mentre la prima cura ne aveva dato, per terminare un piccolo consiglio, la ringrazio sin d' ora. Antonello
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Utente
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Aggiungo " oppure bisogna aspettare che la cura faccia il suo effetto con i relativi tempi? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Non sono io a dover spiegare il perché del cambio e cosa ci si attendeva con questo cambio. In base a quel che mi ha riferito non identifico un motivo per il cambio, dopo di che non saprei dire di più.
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Utente
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Salve Dottor Pacini, per correttezza voglio informarla sulla situazione di mia nipote, faccio un piccolo riepilogo disturbo Schizzaffettivo affettivo ,era in terapia con olanzapina 2,5 e filsinos 15 con questa terapia le conseguenze sono state terribili " licenziamento dal lavoro e ritiro sociale e chiusura in camera , atti di aggressività ect, anche lei aveva detto che le terapie questa del disastro e quella precedente "Abilify 10 mg e zarelis 75 mg " come da messaggio a ritroso non c' era niente di strano ma rientrava in una normale terapia del disturbo. Ora ci siamo recati a Roma dal direttore del dipartimento di neuroscienze della sapienza , il discepolo di Paolo Pancheri ,è esamindo il caso minuziosamente la cartella clinica ha impostato questa terapia : Abilify 5 mg al mattino e 5mg la sera e 2 mg di Rivotril alle 20,00, gli ha dato anche olio di krill ( omega 3) pranzo e cena,al controllo tra un mese aggiungera' l' antidepressivo ma vuole cambiarlo parlava della sertralina comunque dipende dalla risposta ,alla mia domanda se la prima e la seconda terapia precedente usate rientravano entrambi nelle terapie del disturbo ha scosso la testa, aggiungendo si vede dai risultati..., poi con la sua discrezione ci ha salutato... Distinti saluti Antonello
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Quindi è tornato alla terapia che sembrava funzionare prima del cambio. Molto semplice mi pare.
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Utente
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Sì visto i risultati precedenti, ma ci ha anche parlato di nuovi farmaci in particolare il Latuda ma da inserire dopo una completa stabilizzazione se nel caso c'è ne fosse bisogno, ma anche di psicoeducazione che effettuano egregiamente al dipartimento da lui diretto, un problema importante su cui lavorare è la consapevolezza del disturbo e la responsabilità della terapia, perché attualmente le compresse glie le dà il padre, il passaggio dal" mio faccio curare a mi prendo cura di me"è fondamentale x tutti i disturbi, cmq siamo in buone mani. Ora sono pochi giorni che ha ricominciato la terapia Abilify la terrò aggiornato . Distinti saluti , Antonello
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
" che effettuano egregiamente al dipartimento da lui diretto"
Nel senso che già l'ha fatta ?
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Utente
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Ci ha parlato di uno studio già fatto alla Sapienza e pubblicato su riviste scientifiche importanti con risultati ottimi, ci ha dato del materiale da leggere sulla " psicoeducazione" appena possibile le do maggiori dettagli . Buona giornata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Quanto entusiasmo. So benissimo di cosa si tratta.
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Dice bene in famiglia l' incontro col Prof. Ci ha ridato sicurezza e certezza ,mio fratello e mia cognata da quando è arrivata questa malattia vivono l' inferno che sembrava mitigato con la prima terapia ma poi le cose sono andate come lei sa, 3 mesi di lento ricadere nella disperazione, ora incrociamo le dita e speriamo che la cura come in passato rifunzioni con l' aggiunta del Rivotril 2 mg , per quando riguarda la psicoeducazione credo che ci voglia tempo( 2/3 mesi) prima che mio nipote inizi, se mi può andare qualche consiglio da esperto qual' è sono qui, la ringrazio sin d'ora. Antonello
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Capisco, però di fatto il punto è che è stata ripristinata una terapia che già aveva funzionato, quindi non una sorpresa totale, qui non si capiva come mai fosse stata cambiata. Dopo di che, non so cosa abbiate compreso di questa aggiunta della psicoeducazione, ma si tratta di un accompagnamento per rendere più informati, partecipi e consapevoli le persone che hanno il disturbo.
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Quello che serve a mio nipote, non poco. Grazie e buona serata