Rischio suicidio?

Buongiorno.
Vi scrivo perché sono preoccupata per mio fratello, di 29 anni.
Ha sempre avuto una vita "normale", fatta di uscite con gli amici, studio all'università, sport.
Poi, non so come mai, da un annetto a questa parte ha iniziato a chiudersi, a stare sempre in casa, a non parlare, a tagliare tutti gli amici, a non dare più esami (e prima era bravissimo).
Noi non abbiamo un gran rapporto, la nostra famiglia è un po' atipica... La nostra adorata madre è mancata 10 anni fa, quando eravamo nel pieno dell'adolescenza, e da quel momento, a causa del lutto e di un padre inesistente, irresposabile e violento, la famiglia si è completamente sgretolata.
La nostra nonna materna ha cercato di fare quello che ha potuto, ma non è certo riuscita a colmare i nostri vuoti.
Venendo al dunque... Ogni tanto mi capita di trovare frasi strane, scritte da mio fratello e lasciate in luoghi abbastanza accessibili, per esempio sulla sua scrivania... E ho sempre letto brani pieni di dolore, un dolore enorme e incontenibile.
Come dicevo, noi non abbiamo un gran rapporto; gli voglio molto bene ma, non so come, da quando nostra madre è morta si è interrotto anche il canale delle comunicazioni. Faccio fatica a rivolgergli la parola, e penso che per lui sia lo stesso. Abbiamo anche un altro fratello, gemello del primo... E tra loro le cose vanno un po' meglio, nel senso che non fanno "così" fatica a parlarsi.. Ma ultimamente l'altro fratello "se ne frega" del primo, quello "depresso". Si fa la sua vita come se l'altro non esistesse, senza coinvolgerlo o stargli vicino. Io ho provato a coinvolgerlo qualche volta, a chiedergli se gli andasse di uscire o di fare qualcosa, ma ho sempre ricevuto risposte negative.
E, purtroppo, ho difficoltà a parlare con entrambi... E anche se facessi lo sforzo di provare ad aprirmi, troverei un muro: lo scrivo perché è già capitato.
La mia nonna materna, accorgendosi della situazione, ha provato a dire a mio fratello di rivolgersi ad uno psichiatra, ma lui non vuole saperne... E si è pure arrabbiato.
Non è un bambino, non possiamo obbligarlo ad affrontare una terapia... Ma sono preoccupata e non so come comportarmi.
La frase che adesso mi ha mandato in crisi (che ha scritto su un foglio, lasciandolo sulla scrivania) è la seguente:

"Devo solo decidere come m. Quadro nero. 2 figure abbracciate, come legate alla testa da una specie di aureola"

Mi viene anche da pensare che, forse, stia cercando di attirare l'attenzione, visto che ogni tanto lascia segnali in giro... Ma sono davvero preoccupata, vi prego, datemi qualche consiglio.
[#1]
Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
Carissima Signora
purtroppo se si tratta di un episodio depressivo o "misto" (Nella famiglia di suo padre sa di alcolismo, depressione etc? Ci sono stati lievi precedenti? Che temperamento ha?) il fatto che questi messaggi siano dei "segnali" non riduce sostanzialmente il rischio di tentativi di suicidio che, nei maschi è, purtroppo, più spesso conseguito.
Quindi prenderei la cosa sul serio in ogni caso. Non lo stimoli troppo, non lo forzi ad uscire e a "darsi da fare", semmai gli mostri una disponibilità che non chiede e non si aspetta nulla più della fiducia necessaria a confidarsi, un pochino, con lei. A volte, in buona fede, "sproniamo" un familiare depresso a "reagire" e questi si sente ancora meno compreso nel suo dolore.
Non avendo altri elementi posso comunque assicurarle che esistono farmacoterapie e psicoterapie efficaci in tempi brevi, ma il rischio di suicidio va gestito con celerità. Gli stia vicino, come può, ed insista nel cercare di convincerlo ad accettare un "colloquio" con uno specialista, si offra di accompagnarlo.

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta, dott. Savino.
Cercherò di rispondere alle sue domande.
Mio padre è stato definito "pazzo", senza tanti giri di parole, dal mio medico di base; io non ho ovviamente elementi per definirlo in maniera più precisa, ma vive in un mondo tutto suo, si comporta da bambino capriccioso che fa tutto quello che vuole e che pretende sempre dagli altri, senza neppure rendersene conto.
Non si accorge neppure che dovrebbe essere un padre, e si lamenta continuamente con tutto il quartiere dei suoi figli (che non si drogano, non vanno a rubare, vanno all'università e hanno una vita NORMALISSIMA) dicendo che sono egoisti, che lui è stanco, che non ne può più, che avrebbe bisogno di aiuto... e intanto, a 63 anni, l'unico suo pensiero è frequentare ragazze che hanno dai 30 ai 40 anni meno di lui, tornando tutte le sere a cena alle 23, oppure la mattina alle 5.
Non credo di poterlo definire "alcolista", anche se ha sempre avuto un rapporto molto stretto con il vino: fino a qualche anno fa arrivava a bersi quasi un bottiglione da 1 litro e mezzo al giorno, ma non l'ho mai visto ubriaco.
Forse semplicemente mascherava, non lo so.
Adesso ai pasti beve solo acqua, ma il cicchettino serale non manca di certo.
Il mio medico di base gli ha prescritto, da anni, dell'efexor da 150 mg 1 volta al giorno, senza il quale mio padre non riesce a stare... E anch'io ho avuto dei fenomeni di depressione, ma, per fortuna mia, ero seguita da una psicoterapeuta.

Proverò a star vicina a mio fratello, anche se non come; lui non è quasi mai a casa, arriva la sera e si piazza davanti alla tv fino al mattino, addormentandosi sul divano... E risponde sempre a monosillabi quando gli si rivolge la parola.
Inoltre, per quanto riguarda il suo temperamento, da quando è morta nostra madre si è completamente chiuso, ha smesso di parlare, non ha quasi mai versato lacrime; circa un anno dopo il lutto aveva chiesto a mia nonna di cercargli un supporto psicologico, ma poi, quando lei gli aveva trovato un terapeuta, ha deciso di non andarci.
Forse proverò a scrivergli una lettera, facendogli capire che gli voglio bene, che gli sono vicina, e che capisco quello che prova, ma che comunque può contare su di me.
Provo molto imbarazzo nel farlo, ma credo che sia necessario che lo faccia: la lettera la leggerà di certo, se provassi a parlargli mi zittirebbe subito.
Lei cosa ne pensa?
La ringrazio tanto
Un caro saluto.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 201
Gentile utente,
da quello che riferisce suo fratello era già cambiato dopo la morte di vostra madre, diventando più chiuso e isolato.
Adesso la situazione è peggiorata: non studia più, lascia messaggi inquietanti in giro.
Potrebbe parlarne col vostro medico, che è al corrente della situazione familiare e dei disturbi "depressivi" (in senso lato, perché la diagnosi non è stata fatta) del papà. Tenga presente che l'Efexor non dà dipendenza: se suo padre "non riesce a stare senza" è perché probabilmente ne ha bisogno. Spesso c'è una predisposizione familiare ai disturbi dell'umore, e una situazione familiare così critica non aiuta.
Potrebbe anche mettersi in contatto, direttamente o tramite il suo medico di famiglia, con il Servizio di salute mentale dell'ASL. Se suo fratello non ci vuole andare, può intanto spiegare lei la situazione.
Durante il giorno suo fratello cosa fa? Prima diceva che si è chiuso in casa, poi che durante il giorno è fuori: dove? lavora? studia? incontra qualcuno? assume sostanze?
A volte un repentino cambio di umore può essere dovuto a un abuso, di alcol o di altro.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#4]
Utente
Utente
Sì, scusi, mi sono spiegata male.
Durante tutto il percorso universitario (fino ad oggi, almeno) sia lui sia l'altro fratello sono sempre stati fuori casa; tutto il pomeriggio in aula studio, poi a prendere l'aperitivo, oppure in palestra... Insomma, ogni sera arrivavano a casa intorno a mezzanotte, per poi uscire la mattina successiva.
Adesso, durante la settimana, mio fratello continua a stare fuori (quando l'aula studio è aperta) ma dubito fortemente che si riesca a concentrare, visto che non da esami da circa un anno.
Poi, durante il fine settimana o nelle vacanze (ad esempio, in quelle di Natale) vegeta in poltrona, davanti alla televisione.
Al massimo esce e va a correre per un'oretta, oppure va in palestra (e credo che questo possa essere, nonostante tutto, un segno positivo)... Ma sempre da solo, che io sappia.
Non lavora e al momento non credo che studi: non so cosa faccia durante il giorno. Ho sempre pensato che passasse il tempo con i compagni di università, ma non posso esserne sicura, immagino che loro abbiano necessità di studiare e non stiano tutto il giorno a ciondolare da una parte all'altra.
Sinceramente non credo che utilizzi qualche sostanxa... Non lo vedo mai bere, anche se significa poco e credo che se utilizzasse qualche droga pesante si avrebbero dei segnali più evidenti, no?
Non ha mai scatti d'ira, è sempre estremamente controllato.
Non ha un lavoro, quindi non ha neppure una grande disponibilità economica, tale da permettersi sostanze d'abuso... O almeno, lo spero.
Comunque ne parlerò oggi stesso con il mio medico di base.
La ringrazio di cuore.
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