Acufeni e ronzii in testa
Mia madre di 74 anni soffre da circa un anno di una noiosa cefalea. Dal mese di aprile si sono manifestati inoltre fruscii e ronzii continui che lei avverte sia nelle orecchie che nella testa e che l'hanno buttata in uno stato di agitazione e malessere continui. Abbiamo consultato due otorini che hanno diagnosticato un acufene per quanto riguarda il ronzio nelle orecchie ma che non sanno dare una spiegazione al ronzio in testa. Ci siamo quindi rivolti a neurologi e ad un neuropsichiatra, in quanto mia madre soffre da anni di una depressione curata attualmente con Serpax, Trittico e Tavor.
Lo psichiatra ritiene che la causa di questi fastidi, cefalea compresa, sia il disturbo depressivo. Vorrei sapere se la depressione può dare anche questi problemi e se esiste un rimedio almeno per alleviarli.
Mia madre soffre anche di ipertensione, lievi problemi circolatori ed una brutta artrosi cervicale. Grazie in anticipo per una eventuale risposta
Lo psichiatra ritiene che la causa di questi fastidi, cefalea compresa, sia il disturbo depressivo. Vorrei sapere se la depressione può dare anche questi problemi e se esiste un rimedio almeno per alleviarli.
Mia madre soffre anche di ipertensione, lievi problemi circolatori ed una brutta artrosi cervicale. Grazie in anticipo per una eventuale risposta
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Gentile utente,
i sintomi lamentati da sua madre sono purtroppo aspecifici e pertanto non patognomonici di una patologia precisa. Quello che posso suggerirle è:
- la terapia 'antidepressiva' che sta assumendo non è una terapia corretta: l'uso cronico di benzodiazepine (Serpax e Tavor) è sempre un errore per l'induzione di una sindrome da dipendenza, per la progressiva facilitazione alla comparsa di disturbi della sfera cognitiva nell'anziano (memoria recente, attenzione, concentrazione), per l'effetto 'paradosso' dell'uso continuativo, ossia la facilitazione, anzichè la protezione, da fenomeni ansiosi e depressivi
- acufeni e ronzii potrebbero essere posti in correlazione con una microvasculopatia cerebrale che in un soggetto affetto da ipertensione e non più giovane è un frequente riscontro
- la cefalea va meglio connotata (cefalea muscolo-tensiva, gravativa, pulsante, a grappolo, emicrania?)per poter impostare una terapia specifica; l'artrosi cervicale è responsabile del solo 5% delle cefalee, mentre può più facilmente causare disturbi dell'equilibrio
- possono perciò essere utili accertamenti specifici, quali ad esempio un ecocolordoppler dei tronchi sovraortici e una risonanza magnetica all'encefalo
Nella speranza di averle fornito qualche utile indicazione
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
i sintomi lamentati da sua madre sono purtroppo aspecifici e pertanto non patognomonici di una patologia precisa. Quello che posso suggerirle è:
- la terapia 'antidepressiva' che sta assumendo non è una terapia corretta: l'uso cronico di benzodiazepine (Serpax e Tavor) è sempre un errore per l'induzione di una sindrome da dipendenza, per la progressiva facilitazione alla comparsa di disturbi della sfera cognitiva nell'anziano (memoria recente, attenzione, concentrazione), per l'effetto 'paradosso' dell'uso continuativo, ossia la facilitazione, anzichè la protezione, da fenomeni ansiosi e depressivi
- acufeni e ronzii potrebbero essere posti in correlazione con una microvasculopatia cerebrale che in un soggetto affetto da ipertensione e non più giovane è un frequente riscontro
- la cefalea va meglio connotata (cefalea muscolo-tensiva, gravativa, pulsante, a grappolo, emicrania?)per poter impostare una terapia specifica; l'artrosi cervicale è responsabile del solo 5% delle cefalee, mentre può più facilmente causare disturbi dell'equilibrio
- possono perciò essere utili accertamenti specifici, quali ad esempio un ecocolordoppler dei tronchi sovraortici e una risonanza magnetica all'encefalo
Nella speranza di averle fornito qualche utile indicazione
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#3]
Gentile utente,
la RMN costituisce un utile approfondimento che evidenzia ancor meglio la presenza di una microvasculopatia cerebrale. I dati che ha in possesso confortano però già da ora le ipotesi eziopatogenetiche che abbiamo suggerito, e potranno permettere la costruzione di una cura quanto più specifica.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
la RMN costituisce un utile approfondimento che evidenzia ancor meglio la presenza di una microvasculopatia cerebrale. I dati che ha in possesso confortano però già da ora le ipotesi eziopatogenetiche che abbiamo suggerito, e potranno permettere la costruzione di una cura quanto più specifica.
Cari saluti
Silvio Presta
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[#4]
Gentile Utente,
condivido completamente la risposta del collega Dr. Presta, per cui è senz'altro utile il completamento diagnostico con una RMN. Aggiungo solamente (il collega è stato più che esaustivo) che la depressione lamentata da sua madre non solo non è la causa degli acufeni e della cefalea (al limite può ridurre la tolleranza ad essi peggiorandoli) ma è verosimilmente essa stessa un sintomo del quadro ischemico cerebrale. In situazioni di questo tipo comunque è possibile assumere una terapia antidepressiva, mentre, come diceva il collega, l'uso degli ansiolitici andrebbe evitato. Infine se l'esito della RMN encefalo dovesse confermare quello TA sarebbe necessaria l'introduzione a scopo preventivo di un antiaggregante piastrinico per migliorare la perfusione cerebrale.
Cordiali saluti.
DR. Claudio Lorenzetti
condivido completamente la risposta del collega Dr. Presta, per cui è senz'altro utile il completamento diagnostico con una RMN. Aggiungo solamente (il collega è stato più che esaustivo) che la depressione lamentata da sua madre non solo non è la causa degli acufeni e della cefalea (al limite può ridurre la tolleranza ad essi peggiorandoli) ma è verosimilmente essa stessa un sintomo del quadro ischemico cerebrale. In situazioni di questo tipo comunque è possibile assumere una terapia antidepressiva, mentre, come diceva il collega, l'uso degli ansiolitici andrebbe evitato. Infine se l'esito della RMN encefalo dovesse confermare quello TA sarebbe necessaria l'introduzione a scopo preventivo di un antiaggregante piastrinico per migliorare la perfusione cerebrale.
Cordiali saluti.
DR. Claudio Lorenzetti
Dr. Claudio Lorenzetti
[#5]
Gentile utente,
concordo con quanto affermato dai colleghi in merito alla diagnosi differenziale e al trattamento farmacologico.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
concordo con quanto affermato dai colleghi in merito alla diagnosi differenziale e al trattamento farmacologico.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#6]
Utente
grazie mille per le vostre gentili e sollecite risposte. Mia mamma prende già la Ticlopidina, che le è stata prescritta dopo i risultati della TAC e dell'ecodoppler. Può essere sufficiente? E' questo l'antiaggregante piastrinico? Scusate ma tra i tanti farmaci che prende mi ero dimenticata di questo. Lo psichiatra che l'ha vista ieri le ha aggiunto un antidepressivo di cui non ricordo il nome, in sostituzione all'ENTACT provato in agosto. Pensate che possa andare bene?
Grazie di nuovo per l'attenzione
Grazie di nuovo per l'attenzione
[#7]
la signora soffre di una sindrome descritta da COSTEN nel 1934 consultare www.galiffa.it capitoli Ronzio, fischi, vertigini...
Dr. gino salvatore galiffa
[#8]
Utente
Ringrazio il dottor Galiffa per la sua gentile risposta. Purtroppo mia madre è deceduta il 2 marzo. Nessuno degli specialisti da noi consultati aveva capito quale era il suo vero male: un astrocitoma anaplastico in sede ipotalamica. Nemmeno le 2 tac eseguite lo avevano rivelato.
Grazie comunque a tutti i medici che hanno risposto.
Grazie comunque a tutti i medici che hanno risposto.
[#9]
Le porgo le mie condoglianze per la perdita.
Noi medici siamo solo degli uomini, anche se spesso vogliamo assomigliare all'Omniscente.
Il non capire, l'errore è una comune condizione umana.
Non possiamo far altro che accettare la Sua volontà, il Suo infinito amore per noi, la cessazione di questa fase terrena dell'esistenza.
Per il bruco è la morte, ma per il Maestro è la nascita di una farfalla.
Noi medici siamo solo degli uomini, anche se spesso vogliamo assomigliare all'Omniscente.
Il non capire, l'errore è una comune condizione umana.
Non possiamo far altro che accettare la Sua volontà, il Suo infinito amore per noi, la cessazione di questa fase terrena dell'esistenza.
Per il bruco è la morte, ma per il Maestro è la nascita di una farfalla.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#10]
Utente
Ringrazio anche il dottor Formentelli per le sue gentili parole. Capisco che siamo uomini e possiamo sbagliare tutti, ma non in 17 (questo è il numero dei medici da cui l'avevo portata). E che dire di un medico di famiglia, al quale, dopo 2 anni e mezzo di sofferenza, non viene il sospetto che ci possa anche essere qualcos'altro, non una semplice depressione? Lo so, non si sarebbe potuto fare niente ugualmente, ma così è ancora peggio. Grazie comunque a tutti i medici che danno il massimo per i loro pazienti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 46.5k visite dal 13/09/2006.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.