Ansia generalizzata ed ossessioni
Buongiorno, cercherò di essere il più chiaro e rapido a spiegarvi cosa mi succede.
Ho 23 anni.
Un mese dopo la mia nascita mio padre morì, venni su con i nonni e la mamma, per quanto possa ricordare ci fu anche qualche fidanzato passeggero con mamma.
Fino ai 5 anni d'età non mi è stato fatto mancare nulla.
In qualsiasi campo.
Compiuti 5 anni d'età mi trovai in casa di quest'uomo, il nuovo fidanzato di mamma, le cose sembravano andar bene all'inizio.
Con il passare degli anni invece no, litigi molto accesi tra loro, botte da orbi per me, anche per stupidate.
Insomma ogni sgrida erano botte.
In mezzo a tutto questo nacque anche mia sorella.
Dopo 9 anni di patimento, ai miei 13/14 anni, mia madre decise di portare via le tende da quella vita, comprò casa ed io seguii lei, essendo l'unico mio vero genitore.
Non immaginate la felicità di potermene andare e sentirmi libero.
Cambiò tutto molto rapidamente, io mi sentivo più a mio agio e più sollevato, per un periodo.
Un giorno, (un anno dopo?) con la squadra di calcio in ritiro, mi prese questa sensazione la quale non sapevo attribuire un qualcosa, "ho un problema respiratorio?
" "Cosa mi succede?
".
Ebbene si per un po abbiamo aspettato passasse, fatto visite al cuore, ai polmoni, sano come un pesce.
L'ultima spiaggia fu sentire il parere di uno psichiatra il quale mi diagnosticò: ansia generalizzata.
Mi prescrisse mezza pastiglia di sertralina la mattina, poi una, devo dire che fece il suo effetto in termini sintomatici, nonostante mi sentissi lo stesso ansiato, continuamente, ma meno.
Mi consigliarono una psicoterapia che seguii ben poco, qualche seduta, mancavo di spirito, abbandonai tutto, scalai da solo le pastiglie e fine.
Dopo 9 anni, arrivo a qualche mese fa, si sono presentati altri "sintomi".
Forse ossessioni?
Non saprei come definirle.
Mi successe a tavola con mia mia mamma di pensare di volerle fare del male, con un coltello, inconcepibile per me.
Andai da un nuovo psichiatra e il tutto si attenuò, ogni tanto si ripresenta ma so come "combatterci" non mi spaventa.
Rimugino molto, su tutto, qualsiasi cosa che può essere un "problema" per me.
Tanto che cercai la cause scatenanti dell'ansia generalizzata e mi trovai di fronte a questi "conflitti inconsci".
La mia paura ora è "non è che sono omosessuale inconsciamente, non accetterei mai questa parte di me nel conscio e automaticamente si crea un conflitto?
".
Premetto che mai mi sia interessato un uomo, ho sempre provato attrazione verso la donna, sempre avuto rapporti con donne.
È attendibile questa mia teoria o il conflitto inconscio è da ricercare in altro?
A patto che ci sia davvero un conflitto.
Sono molto confuso riguardo ciò, sono in psicoterapia da qualche seduta con una psicologa, brava a mio avviso, la quale dice che il mio problema nasca dal fatto che io, si, volessi andarmene dall'ex compagno di mia mamma, ma inconsciamente mi sia trovato ad essere io l'uomo di mia mamma.
Chiedo a voi per avere più pareri, vi ringrazio in anticipo.
Ho 23 anni.
Un mese dopo la mia nascita mio padre morì, venni su con i nonni e la mamma, per quanto possa ricordare ci fu anche qualche fidanzato passeggero con mamma.
Fino ai 5 anni d'età non mi è stato fatto mancare nulla.
In qualsiasi campo.
Compiuti 5 anni d'età mi trovai in casa di quest'uomo, il nuovo fidanzato di mamma, le cose sembravano andar bene all'inizio.
Con il passare degli anni invece no, litigi molto accesi tra loro, botte da orbi per me, anche per stupidate.
Insomma ogni sgrida erano botte.
In mezzo a tutto questo nacque anche mia sorella.
Dopo 9 anni di patimento, ai miei 13/14 anni, mia madre decise di portare via le tende da quella vita, comprò casa ed io seguii lei, essendo l'unico mio vero genitore.
Non immaginate la felicità di potermene andare e sentirmi libero.
Cambiò tutto molto rapidamente, io mi sentivo più a mio agio e più sollevato, per un periodo.
Un giorno, (un anno dopo?) con la squadra di calcio in ritiro, mi prese questa sensazione la quale non sapevo attribuire un qualcosa, "ho un problema respiratorio?
" "Cosa mi succede?
".
Ebbene si per un po abbiamo aspettato passasse, fatto visite al cuore, ai polmoni, sano come un pesce.
L'ultima spiaggia fu sentire il parere di uno psichiatra il quale mi diagnosticò: ansia generalizzata.
Mi prescrisse mezza pastiglia di sertralina la mattina, poi una, devo dire che fece il suo effetto in termini sintomatici, nonostante mi sentissi lo stesso ansiato, continuamente, ma meno.
Mi consigliarono una psicoterapia che seguii ben poco, qualche seduta, mancavo di spirito, abbandonai tutto, scalai da solo le pastiglie e fine.
Dopo 9 anni, arrivo a qualche mese fa, si sono presentati altri "sintomi".
Forse ossessioni?
Non saprei come definirle.
Mi successe a tavola con mia mia mamma di pensare di volerle fare del male, con un coltello, inconcepibile per me.
Andai da un nuovo psichiatra e il tutto si attenuò, ogni tanto si ripresenta ma so come "combatterci" non mi spaventa.
Rimugino molto, su tutto, qualsiasi cosa che può essere un "problema" per me.
Tanto che cercai la cause scatenanti dell'ansia generalizzata e mi trovai di fronte a questi "conflitti inconsci".
La mia paura ora è "non è che sono omosessuale inconsciamente, non accetterei mai questa parte di me nel conscio e automaticamente si crea un conflitto?
".
Premetto che mai mi sia interessato un uomo, ho sempre provato attrazione verso la donna, sempre avuto rapporti con donne.
È attendibile questa mia teoria o il conflitto inconscio è da ricercare in altro?
A patto che ci sia davvero un conflitto.
Sono molto confuso riguardo ciò, sono in psicoterapia da qualche seduta con una psicologa, brava a mio avviso, la quale dice che il mio problema nasca dal fatto che io, si, volessi andarmene dall'ex compagno di mia mamma, ma inconsciamente mi sia trovato ad essere io l'uomo di mia mamma.
Chiedo a voi per avere più pareri, vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Gent.mo,
da quanto riportato il quadro clinico sembra ascrivibile a un disturbo nello spettro correlato a stressors, con concomitanti aspetti ansiosi somatici.
Le consiglio di proseguire il percorso psicoterapico iniziato, abbia pazienza e vedrà che, col tempo, le cose andranno meglio. Non dimentichi la Sua giovane età e che la Sua personalità sta maturando in questi anni, carica di eventi di vita molto significativi.
Le auguro serenità.
da quanto riportato il quadro clinico sembra ascrivibile a un disturbo nello spettro correlato a stressors, con concomitanti aspetti ansiosi somatici.
Le consiglio di proseguire il percorso psicoterapico iniziato, abbia pazienza e vedrà che, col tempo, le cose andranno meglio. Non dimentichi la Sua giovane età e che la Sua personalità sta maturando in questi anni, carica di eventi di vita molto significativi.
Le auguro serenità.
Dr.ssa Stefania Lerro
[#3]
Gent.mo,
Non posso esprimermi in merito alla Sua sessualità, inoltre Le ricordo che la stessa non è una caratteristica fissa della persona ma una dimensione mutevole: è possibile raggiungere il soddisfacimento sessuale con persone del medesimo sesso o dell'opposto, cambiando partner in ragione del proprio piacere, ciò non costituisce problema alcuno, non abbia timore.
Circa il conflitto, che ormai inconscio non è!, è una lettura ragionevole, non ritengo ci sia una componente univoca ma più sfaccettature che concorrono allo stesso.
Prosegua il Suo percorso e molti auguri!
Non posso esprimermi in merito alla Sua sessualità, inoltre Le ricordo che la stessa non è una caratteristica fissa della persona ma una dimensione mutevole: è possibile raggiungere il soddisfacimento sessuale con persone del medesimo sesso o dell'opposto, cambiando partner in ragione del proprio piacere, ciò non costituisce problema alcuno, non abbia timore.
Circa il conflitto, che ormai inconscio non è!, è una lettura ragionevole, non ritengo ci sia una componente univoca ma più sfaccettature che concorrono allo stesso.
Prosegua il Suo percorso e molti auguri!
[#5]
Gent.mo,
La convinzione che la sessualità sia una caratteristica definita e stabile della vita di un individuo mi sembra alquanto arbitraria e dogmatica! Ciò che La soddisfa oggi potrebbe cambiare domani. Detto ciò la paura che probabilmente Lei esperisce è correlata a Suoi convincimenti in merito a sessualità, affettività, relazione con l'altro. Appare, quindi, molto appropriato un supporto psicologico/psicoterapeutico che possa sostenerLa in questa fase.
La invito a riflettere sul Suo ultimo pensiero: la possibilità di avere un rapporto con uomo non la soddisfa eppure non l'ha effettivamente provato, quindi come può affermarlo?
Mi sembra una dimensione epifenomenica di altro, utile confronto con specialista.
Cordialità.
La convinzione che la sessualità sia una caratteristica definita e stabile della vita di un individuo mi sembra alquanto arbitraria e dogmatica! Ciò che La soddisfa oggi potrebbe cambiare domani. Detto ciò la paura che probabilmente Lei esperisce è correlata a Suoi convincimenti in merito a sessualità, affettività, relazione con l'altro. Appare, quindi, molto appropriato un supporto psicologico/psicoterapeutico che possa sostenerLa in questa fase.
La invito a riflettere sul Suo ultimo pensiero: la possibilità di avere un rapporto con uomo non la soddisfa eppure non l'ha effettivamente provato, quindi come può affermarlo?
Mi sembra una dimensione epifenomenica di altro, utile confronto con specialista.
Cordialità.
[#6]
Utente
Concordo con quanto detto sopra, il mio pensiero/paura non nasce da uno stimolo ma bensì da un ragionamento, forse tossico che mi sono creato.
"Soffro d'ansia, dunque ho un conflitto inconscio, può essere che io sia gay e non lo sappia" questo mi ha fatto inceppare in questo pensiero che chiamerei intrusivo. Perdoni i tanti messaggi, cordialmente.
"Soffro d'ansia, dunque ho un conflitto inconscio, può essere che io sia gay e non lo sappia" questo mi ha fatto inceppare in questo pensiero che chiamerei intrusivo. Perdoni i tanti messaggi, cordialmente.
[#7]
Gent.mo,
Non deve scusarsi, ci mancherebbe, se "sono qui" è per rispondere alle domande!
I Suoi dubbi potranno trovare, anche se pur minima, risoluzione quando inizierà un percorso ad hoc con uno specialista.
Cerchi di impelagarsi meno in questo rimuginìo parassita, futile e doloroso.
Buona serata.
Non deve scusarsi, ci mancherebbe, se "sono qui" è per rispondere alle domande!
I Suoi dubbi potranno trovare, anche se pur minima, risoluzione quando inizierà un percorso ad hoc con uno specialista.
Cerchi di impelagarsi meno in questo rimuginìo parassita, futile e doloroso.
Buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.9k visite dal 13/04/2021.
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