Problemi a farsi visitare

È più di un mese che non faccio psicoterapia presso il csm perché la psicologa è a casa e non lavora.
Ho provato a chiedere una visita nel pubblico per la valutazione dell'adhd ma non ricevo risposte e comunque i tempi di attesa sono di sei mesi.
Nel privato ho già fatto varie valutazioni spendendo già.
Ho fatto le valutazioni per i disturbi dell'apprendimento ed è uscito fuori una discalculia, disgrafia e un disturbo del linguaggio, tutto molto compensato.
Il QI è uscito fuori sopra la media nonostante l'abbassamento del punteggio dovuto alla discalculia.
In età evolutiva ho ricevuto varie diagnosi di dsa grave e di disarmonia evolutiva (autismo) e di disturbo del linguaggio e ansia sociale in età evolutiva.
Dalle valutazioni dello psichiatra per i dsa è uscito fuori narcisismo, idem dai test personologici che ho fatto da una psicoterapeuta privata che ha messo l'etichetta di narcisismo maligno secondo Kemberg.
Ho fatto un'altra valutazione psichiatrica per un concorso e lì mi mise tratti d'ansia non clinici in soggetti con affettività coartata a rilevanza clinica.
Nei test che ho svolto e visite psichiatriche non risultano alterazioni dell'umore, di pensiero, o disturbi d'ansia.
La psicoterapeuta privata ha ipotizzato che io abbia l'ADHD, avendo parenti diagnosticati e visto il vissuto e anche la neurodiversità già evidenziata è molto plausibile anche perché sono molto iperattiva e distratta (i sintomi li ho praticamente tutti per l'ADHD) In effetti mi sento anche abbastanza autistica, e in effetti la diagnosi in età evolutiva c'è stata, solo che ora mi dicono che si tratterebbe solo di tratti autistici e non di un disturbo.
per questa valutazione sto spendendo tantissimi soldi e ci sto mettendo molto tempo, tipo anni.
Ma poi mi chiedo, una volta avuta una valutazione dettagliata e chiara, che dovrei fare?
Il problema è che io sto benissimo! Non ho malesseri.
Ho solo problemi relazionali, ma forse avrei bisogno di un pedagogista, di essere seguita più sui comportamenti da attuare o correggere, cioè avrei bisogno di un potenziamento.
Devo dire che ho letto molti libri sull'assetività, e mi sono allenata molto da sola in questi anni ottenendo ottimi risultati.
Certamente la situazione è migliorata di tantissimo e sto cominciando a relazionarmi in maniera adeguata.
Però mi dispiace che ho dovuto fare tutto da sola.
In pratica dovrei spendere i milioni per una terapia comportamentale adeguata, cosa improbabile perché tra i miei comportamenti sbagliato tendo a spendere tutto lo stipendio.
Tra mutuo e vari debiti che ho contratto e che devo finire di pagare, più vari vizi, tipo chirurgia plastica, palestre, ristoranti, estetista e sport, non mi rimane molto a fine mese.
Al csm si rifiutano di farmi una valutazione perché dicono che non è importante e che comunque sono un caso difficile da comprendere, quindi ogni volta devo andare privatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Ha già proposto la stessa questione altre volte. Non si muove di un millimetro dalla presentazione già discussa, in cui mischia diagnosi ipotetiche, diagnosi fatte e non confermate, diagnosi di matrice psicanalitica che non è chiaro a cosa debbano corrispondere in termini medici, e per giunta fa ipotesi di valutazioni da fare o terapie da fare, stimandole addirittura costose, senza che nessuno gliele abbia indicate di preciso (non essendoci una diagnosi, non si capisce come si faccia a sapere che cura debba fare).
Si intuisce che vuole parlare di sé e vedere ogni aspetto di sé in termini diagnostici, come se questo dovesse risolvere qualcosa automaticamente. Probabilmente così facendo affastella diagnosi tra loro non comparabili e insieme ci mette anche le sue impressioni personali, così il quadro è ancora più confuso.
Ha già descritto i vari aspetti, e non c'è motivo per cui un medico non la possa valutare in maniera semplice, partendo da quello che vuole ottenere, che è la cosa più sfuggente in tutto il discorso.
Sta meglio, ha fatto tutto da sola, e quindi il problema non si capisce quale sia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Queste non sono autovalutazioni, stavo solo elencando diagnosi che mi hanno fatto( e che non mi sono fatta da sola) ripeto: discalculia, disgrafia, disturbo del linguaggio e narcisismo maligno in età adulta e un ADHD ipotizzato idem tratti autistici ipotizzati. In età evolutiva ho una cartella clinica con scritto: dislessia grave, disarmonia evolutiva, disturbo del linguaggio e ansia sociale in età evolutiva. In un'altra valutazione psichiatrica c'era scritto solo tratti ansiosi non clinici in soggetti con affettività coartata. Queste sono le valutazioni che ho ricevuto. Onestamente ho conosciuto vari borderline o bipolari che hanno anche diagnosi di ADHD, autismo e dislessia. Io però non ho nessuna diagnosi di bordeline e bipolarismo. Ho solo problemi con i soldi e nel relazionarmi, anche se appunto si stanno risolvendo da soli. Solo che non ho capito perché sto migliorando a livello relazionale.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Volevo solo capire, è così strano? Ho passato un momento davvero difficile e brutto in cui era in uno stato autistico schizoide e non parlavo con nessuno, pur riuscendo a lavorare e studiare. Non vedevo nessuno e non ero interessata alle persone, che manco vedevo. Trascuravo pure il mio aspetto e solo ora sto recuperando a forza di chirurgia plastica e medicina estetica e sport e alimentazione. Sono stati anni molto neri, in cui pur non essendo depressa non c'ero, non vivevo. Scusi se voglio capire che è successo! Ora piano piano sto uscendo da questa plexiglass dove ero rinchiusa e comincio a relazionarmi con le persone ma non ho capito come successo. La psicologa si dà il merito ma io non concordo visto che non sapeva nemmeno che avevo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Solito discorso, viene qui a riferire dei problemi per poi concludere che lei è da elogiare. Io davvero non capisco il senso del consulto.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
È per capire. Tipo io ho ricevuto diagnosi di fobia sociale quando andavo alle elementari. Ora mi chiedo, avendo tutt'ora problemi a parlare al telefono con persone con cui non ho confidenza, o mi vergogno di parlare in pubblico. Sono molto riservata e in gruppo faccio fatica a parlare. Sono diffidente e paranoica. Per molti anni mi hanno definita timidissima in maniera patologica. Ho molta ansia da prestazione. Solo che onestamente io lavoro nel pubblico, ambisco a posizioni importanti e mi espongo, faccio pure esibizioni di danza, mi candido a certe posizioni e sono molto solare e chiacchierona, amo viaggiare. Solo che in effetti sono davvero timida! E questo mi blocca nelle relazioni perché tendo a non scherzare e restare taciturna se non ho confidenza. In pratica sono timida. Cioè il problema sta in questa fobia sociale, però non soffro di fobia sociale, non so se mi spiego...Io mica sto rinchiusa in casa terrorizzata come fanno solitamente i fobici...io sono sempre a spasso e a livello lavorativo e di studio non ho problemi. Sono evitante solo a livello relazionale. In pratica è come se avessi un disturbo evitante non disturbo evitante. Quindi presumo che la diagnosi di narcisismo che mi è stata fatta sia giusta, perché ho letto che esiste una tipologia di narcisista evitante ma non evitante. Cioè evitante ma con comportamenti meno problematici di un evitante. Ma ora mi chiedo che terapia dovrei fare per sistemare questa fobia sociale non fobia sociale. Come uscire dal trip della vergogna e imbarazzo sociale??? Purtroppo i terapeuti partano da pensieri razzisti verso un narcisista, quando alla fine il non manipolo, non sono cattiva, e sto solo chiedendo di fare qualcosa sul senso di vergogna e umiliazione che provo sempre perché mi rende triste e mi porta a isolarmi, oltre a rendermi paranoica. Mah secondo me il problema è perché non capitano mai persone in studio come me, che espongono queste problematiche...alla fine timidezza???? Forse troppo semplice??? La mia psicologa semplicemente mi prende in giro quando le espongo queste emozioni perché mi ritiene esagerata. Ma cavolo presumo che anche chi non ha questo problema si sua sentito in vita sua imbarazzato e umiliato?? O forse viene difficile da aiutare proprio per questo, perché è un problema già superato, non saprei.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Quello che dice non ha alcuna coerenza intrinseca. Dice tutto e il contrario di tutto, come nei precedenti consulti. Parla di cose mai diagnosticate, usa termini che sono in chiara contraddizione con tutto quello che afferma dei suoi comportamenti abituali.
Compreso il fatto di esporre mille problemi e poi di dire che sta benissimo e non ha nessun malessere.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
E quali sarebbero i miei comportamenti abituali in contrasto. Mah
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"io lavoro nel pubblico, ambisco a posizioni importanti e mi espongo, faccio pure esibizioni di danza, mi candido a certe posizioni e sono molto solare e chiacchierona, amo viaggiare"

"più vari vizi, tipo chirurgia plastica, palestre, ristoranti, estetista e sport,

Includiamoci poi l'atteggiamento che tiene qui, decisamente provocatorio. Scrive per parlare di sé.

"Ma poi mi chiedo, una volta avuta una valutazione dettagliata e chiara, che dovrei fare?
Il problema è che io sto benissimo! Non ho malesseri."

Ecco, appunto. Questo invece è un sito in cui si chiedono pareri medici, cioè significa su malesseri, problemi etc. Quindi deve aver sbagliato contesto.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
O forse lei non comprende perché non è esperto di ADHD e disturbi dell'apprendimento e linguaggio. Forse non si immagina l'handicap che provocano, il disagio che di sente. Sarà una provocazione, ma amen. Solo che la sfiderei a passare anche un solo giorno disarticolando le parole, e con attenzione labile e altri varie problemi che provocano queste diagnosi. Io sono pure disprassica e sono molto rigida nei movimenti. Sa quante giustificazioni o dovuto dare, quanti fraintendimenti, magari di regole che non avevo capito, e magari non le violavo per cattiveria. Ora devo dire che ci sono altri con le mie stesse problematiche, però loro hanno un background diverso dal mio, io ho avuto genitori che non hanno mai accettato queste problematiche è hanno sempre fatto finta di niente, incitandomi anche con le maniere cattive per dare il massimo. Io sono abituata a tirare fuori ogni essenza di energia e volontà, fino all'esaurimento. Io mi sono data molto da fare per compensare queste problematiche e ottenere gli stessi risultati di chi mi circondava. Io parto da una forte disarmonia evolutiva, in pratica avevo un grosso gap rispetto ai miei coetanei, ero molto indietro in tutti gli apprendimenti. Mi ricordo ancora il sangue che mi usciva dalle dita mentre mi sforzavo a scrivere, perché no, ero talmente disgrafica e disprassica che mi era molto difficile. Ho avuto dei problemi alla nascita, i medici dissero ai miei di abortire, ma decisero di tenermi nonostante il rischio che l'infezione di toxoplasmosi avesse creato danni. A parte l'ADHD e i dsa e disturbi del linguaggio non ho problemi, ma è stato comunque dura recuperare. Mah onestamente non sto mentendo, ovviamente dovrebbe conoscermi, e a quel punto cederebbe la mia cartella clinica dell'infanzia, tutte le terapie e le analisi a cui mi hanno sottoposta. Onestamente io me la vivo molto male, queste difficoltà mi fanno soffrire, e invece dovrei dimenticarmene, tanto sono laureata, lavoro. E invece ancora pesano come macigni e mi sento disabile e vorrei tanto dimenticarmi di queste difficoltà. Onestamente poi le persone mi capiscano, e sono più empatiche, all'inizio mi trovano provocatoria, o spocchiosa come dice lei, ma poi capiscono che faccio davvero fatica e che devono essere clementi un po'. A volte mi infastidisce questa premura nei miei riguardi, però davvero faccio fatica. Fortunatamente vedo che riescono a vedere anche le mie capacità e punti di forza e fortunatamente se hanno bisogno di aiuto per qualcosa che so fare io, chiedono, altrimenti mi sentirei davvero una merda. Sul lavoro in questo senso sono stata molto fortunata a trovare colleghi capaci di comprendere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
No, io mi immagino bene l'handicap che provocano, è Lei che dice di non avere problemi attualmente.
Ed è così anche nelle precedenti presentazioni.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Ho detto che non ho problemi perché solitamente ci si immagina una persona handicappata disoccupata, rinchiusa in casa, e con un basso livello culturale. Invece io sono laureata e ben inserita a livello lavorativo. Molti miei coetanei sono disoccupati, mentre io sto facendo carriera, pur arrivando da una situazione famigliare di povertà, il ché non è mica facile. Ma certamente non sopporto l'idea di essere handicappata. Cerco di nasconderlo in tutti i modi e se di vede mi sento male. La psicoterapia non è d'aiuto perché ripropone gli stessi vissuti che ho avuto in casa: mancanza di accudimento, trascuratezza, non riconoscimento emotivo. In pratica mi sono cresciuta da sola, pur avendo un background di grosse difficoltà. Crede che mi diverto a vedere che il mio problema è irrisolvibile? L'unica cosa che funziona è l'alcool e fare sport o la minfulness, tutto il resto non funziona. Non è che soffro di depressione o ansia, sto proprio angosciata. Già l'ADHD ha dei sintomi molto brutti, senza tirare in ballo depressione o ansia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Certamente ha una tendenza a riportare le cose centrando su quanto Lei sia contemporaneamente iper-funzionale e contemporaneamente sofferente di gravissimi handicap, il che non ha di per sé senso.
E' un parlare di sé in maniera resa molto confusa da diagnosi poco attinenti o coerenti con quello che descrive della sua vita, e in gran parte superate nei fatti dai traguardi raggiunti.