Diagnosi dubbia terapia

ho 58 anni e sono alto più o meno 1 metro e 66.
il mio problema è che da ormai quasi vent'anni ho problemi nel relazionarmi con le persone.
mi spiego meglio: non appena sono in una situazione sociale ad esempio a lavoro, ma anche in altri contesti, mi sento estremamente a disagio.
non ho più amici e frequento soltanto i miei fratelli e le rispettive famiglie.
in casa non appena mia moglie invita qualcuno mi vado a chiudere in camera e non esco, tutto è iniziato (ovviamente con gradualità) da quando avevo circa 35 anni.
a lavoro non parlo praticamente con nessuno e se lo faccio mi sento estremamente a disagio.
cominciai ad avere a casa scatti di rabbia e a dare pugni nelle porte della camera da letto.
spesso urlo e mi arrabbio.
la notte non mi addormento mai prima dell'una o delle due.
per questo la mattina anche se mi punto la sveglia alle 6 non mi alzo mai prima delle 7 (tra l'altro stanchissimo) e addirittura mi arrabbio con mia moglie che giustamente mi sveglia e mi dice di alzarmi.
quando il mezzogiorno alle 13 torno a casa vado a chiudermi nella camera da letto, mi metto nel letto e possibilmente dopo aver dormito per un'oretta vado a mangiare da solo verso le 3.
a casa sono disordinatissimo, nonostante sia amante dell'ordine per me o decido di ordinare per bene o vivo nel disordine più totale.
non guardo neanche più la televisione.
c'è stato un periodo qualche anno fa che avevo cominciato a firmare nei muri di casa mia ma mia moglie per fortuna ha fermato sul nascere questa cosa togliendomi tutte le penne a portata di mano.
sono stato normalissimo fino all'età di 34 35 anni, avevo tantissimi amici.
poi non so cosa mi sia successo gradualmente.
un amico di mia moglie fa lo psichiatra e l'estate scorsa mia moglie chiamandolo in disparte gli ha raccontato tutto ad una cena tra amici.
poi mi ha chiamato dicendomi che questo suo amico (che tra l'altro è anche mio amico) voleva parlarmi.
ho confermato tutto ciò che diceva mia moglie e quando mi ha chiesto perchè faccio così gli ho detto che non lo sapevo.
non ha idea di cosa possa avere, è orientato verso la schizoidia (non so cosa sia) ma dice anche che solitamente queste persone già da ragazzi/adolescenti cominciano ad avere problemi.
comunque il giorno dopo mi ha visitato nel suo studio.
io ho accettato di andarci perchè vorrei finalmente riuscire di nuovo a relazionarmi con le persone.
la diagnosi è proprio questa:schizoidia.
Zyprexa 5 mg.
lo prendo per mesi (continuo ad oggi a prenderlo alla dose di 15) ma non noto nessun effetto.
mia moglie lo ha richiamato a novembre e le ha dato il numero di un'altro psichiatra.
vengo visitato anche da lui ma la diagnosi è sempre questa.
mi viene consigliata la psicoterapia aumentando lo zyprexa a 15 mg ma lo psicologo dopo tre mesi mi consiglia di non buttare più soldi.
vi chiedo gentilmente quale potrebbe essere (anche ipoteticamente) l'orientamento diagnostico e se è opportuno andare come sostiene mia moglie di nuovo dallo psichiatra.
sono disperato.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Una valutazione ulteriore può essere utile per inquadrare la questione su diversi aspetti che possono appartenere anche ad aspetti dell’umore oltre che di personalità.



Dr. F. S. Ruggiero


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Utente
Utente
Ok grazie. per quanto riguarda lo zyprexa posso continuare a prenderlo? relativamente all'umore fa riferimento ad esempio al disturbo bipolare? perchè ricordo che fu escluso e anche la depressione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Lo stabilirà chi la visiterà nuovamente
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Utente
Utente
Va bene, grazie. Domani contatterò il dottore. Se si dovesse trattare davvero di schizoidia o di un disturbo dell'umore esistono comunque dei farmaci che finalmente mi permetteranno di guarire? Sto male e ho paura che non ci siano rimedi.
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